Si è conclusa lo scorso 27 febbraio la terza e penultima stagione de L’Amica Geniale, purtroppo lasciandosi dietro non poche polemiche. Quali? Quelle riguardanti la scelta giusta o sbagliata non sostituire le due protagoniste Margherita Mazzucco e Gaia Girace, che si sono ritrovate a interpretare personaggi e situazioni ben oltre alla loro età anagrafica.
Facciamo un passo indietro. Scegliere di portare sullo schermo la storia de L’Amica Geniale vuol dire mettere in scena la vita intera di due bambine che diventano donne, accettando di fare dei necessari recast a momento debito. Il problema nasce quando il pubblico e la regia non si trovano d’accordo su quale sia questo momento debito. Quando durante la prima stagione le piccole Ludovica Nasti (Lila) ed Elisa Del Genio (Lenù) hanno lasciato posto alle loro due interpreti attuali nessuno ha battuto ciglio, accettando l’ovvietà che due bambine delle scuole elementari non potessero certo interpretare delle adolescenti, ma a questo giro, tra la seconda e la terza stagione, le cose sono andate diversamente.
Subito dopo il termine della seconda stagione, nel 2020, sembrava infatti scontato che avremmo dovuto fare a meno di M. Mazzucco e G. Girace, e ci saremmo dovuti preparare ad accogliere nuove interpreti, più adatte a mettere in scena il passaggio di Lila e Lenù alla vita adulta. La convinzione del pubblico era tale che era già partito il toto nomi, in particolare quello su Irene Maiorino, attualmente ancora una delle attrici italiane più papabili per dare il volto a Lila. Poi, nell’aprile del 2021, la smentita del nuovo regista Daniele Luchetti, che ha confermato l’assenza di un recast delle due attrici principali. A quel punto gli abbiamo dato una chance e bisogna dirlo: loro hanno fatto di tutto per meritarsela, ma qualcosa è andato storto comunque.
Al di là del fortissimo impegno nella recitazione – che in fondo è l’arte di fingersi chi non si è – sulle spalle di Gaia e Margherita è rimasto un vistoso problema anagrafico.
Dalla lettura dei libri si ricava che Lila e Lenù sono nate entrambe nell’agosto del 1944 e questa terza stagione si conclude all’incirca nel 1976, quindi nell’ultima scena in cui le vediamo dovrebbero avere entrambe 32 anni, mentre le loro interpreti ne hanno rispettivamente 19 e 18. È una situazione singolare per il mondo dello spettacolo, dove siamo invece abituati a vedere trentenni che interpretano ragazzini del liceo, e, forse proprio nell’ottica di questa abitudine, non c’è da stupirsi se questa scelta ha lasciato delle forti perplessità . Anche le scene di intimità coniugale che si è trovata mettere in scena Margherita Mazzucco (Lenù) non sono state accolte positivamente e talvolta marcate come volgari.
Ora, siamo consci che il pubblico di RAI 1 non sia abituato alla crudezza delle serie HBO – non vogliamo immaginare cosa succederebbe se si imbattesse per caso in una vera scene di sesso HBO – ma siamo anche sicuri che nei normali sceneggiati RAI ogni tanto qualche donna sposata lo faccia l’amore. Quindi, perché qui tanti problemi? Perché purtroppo sotto il trucco cui la regia aveva promesso di nascondere la vera età delle attrici, non c’è una donna di 32 anni ma una ragazza di 18 che deve ancora fare l’esame di maturità e vederla sposata con due figlie e un amante un po’ ci turba.
Deve essere ben chiaro che le protagoniste hanno dato il massimo e sfruttato più che potuto questa opportunità pazzesca che si sono guadagnate a soli 15 anni, ma la scelta di non sostituirle ha reso inevitabile in alcuni momenti un effetto ‘recita scolastica’.
Esiste tuttavia un motivo per cui la scelta registica è comprensibile. Molti fan, infatti, si sono lamentati che la serie de L’Amica Geniale non sembrava essere più dello stesso livello e ne hanno trovato una ragione nel mancato recast di Lila e Lenù, scordandosi tanti altri particolari. Lo scenario de L’Amica Geniale era destinato a cambiare marcatamente in ogni caso, perché è così che prevede la trama. Da qui possiamo capire che, dopo essere subentrato a Saverio Costanzo, Daniele Luchetti si è ritrovato a dover continuare una saga di successo con il rischio di una regia diversa, una città diversa, con ritmi diversi e molti personaggi nuovi. La posta in gioco era troppo alta per rischiare di consegnare al pubblico un prodotto irriconoscibile, così si è scelto un elemento di continuità : il cast. Quella di non sostituire già da subito Lila e Lenù con delle attrici più affini alla reale età dei personaggi è forse è stata una prudenza di troppo, ma ha anche avuto dei riscontri positivi, come quello di riavvicinare allo schermo per la terza volta senza esitazioni il pubblico affezionato ai volti e alla bravura delle due giovani attrici.
Se invece siete di quelli che questa scelta non l’hanno proprio mandata giù, aggrappatevi a un dettaglio. Nell’ultima scena quando Lenù si guarda allo specchio e si vede nel volto di Alba Rohrwacher (sua futura interprete), Daniele Luchetti sembra quasi voler fare un mea culpa e lasciarci intendere che Lenù sia sempre stata più grande, e si fosse solo scordata di accorgersene.