È uscita da poco la seconda stagione de L‘Amica Geniale e forse non si è ancora detto abbastanza della prima (noi ne abbiamo parlato largamente qui). Di sicuro è una di quelle serie tv che ha sorpreso il pubblico internazionale, ha avvicinato molti lettori all’omonima quadrilogia di Elena Ferrante e ha entusiasmato molti fan della saga. L’intera storia è in grado di suscitare molte emozioni, spesso contrastanti. Ma quelle costanti sono sempre negative perché si comprende la vita insoddisfacente condotta da Lenù e Lila.
Se dovessero chiedermi di descrivere L’Amica Geniale in tre sensazioni direi, senza dubbi: disagio, claustrofobia e impotenza, le quali, ne sono certa, sono state condivise dal pubblico.
Vediamo perché.
Il disagio
Qualunque cosa facciano le due amiche, che sia nello spiazzo a giocare, a scuola o nelle rispettive case, anche se non sta accadendo nulla di così eclatante, c’è una costante sensazione di disagio. Questo perché l’infanzia alla quale sono condannate Lenù, Lila e tutti i bambini del rione, è davvero scomoda. Gli adulti sono irrazionali e i bambini spesso non comprendono cosa accada nelle loro case. Sono costretti ad assistere ad atti di violenza perpetrati dalle organizzazioni criminali del paese e alle ingiustizie che molte famiglie sono costrette a subire. La loro infanzia è forgiata dalla violenza: ogni cosa non è mai davvero al suo posto, c’è sempre un elemento di disturbo anche quando determinate situazioni dovrebbero essere tranquille. È costante la sensazione che qualcosa di tremendamente spiacevole stia per accadere.
Ne L‘Amica Geniale anche quando ci si dovrebbe sentire al sicuro in realtà non lo si è mai. Questo spiacevole punto può essere ricollegato alla vacanza a Ischia di Lenù, la quale purtroppo ha subito molestie in un posto che per lei significava davvero un’occasione di distacco da un’angoscia che si portava dietro.
La claustrofobia del rione
Il rione significa tutto: qui si svolgono tutte le vicende e rappresenta l’intero mondo non solo per le due protagoniste ma per tutti i personaggi. Quelle case così tristi e squallide e l’intero quartiere privo di allegria danno una costante sensazione di soffocamento che diventa quasi insostenibile. Nessuno è davvero libero di fare qualcosa nel privato, le malelingue sono sempre dietro l’angolo così come l’omertà dinanzi ai crimini che vengono commessi sotto gli occhi di tutti. Anche i giovani si portano dentro il rione quando si allontanano: rivendicano cosa abbiano sempre vissuto e appreso, replicando tutti i comportamenti e gli atti vandalici ai quali sono sempre stati esposti. L’aria pare quasi irrespirabile, un luogo da cui è difficile staccarsi completamente, sia fisicamente che mentalmente.
L’impotenza
Dinanzi a qualsiasi situazione si ritrovino esposte le due protagoniste c’è un pressante senso di impotenza. Non possono davvero essere indipendenti, esprimere liberamente la loro volontà ed emanciparsi.
Lila, nonostante tutti siano consapevoli della sua mente brillante, non potrà frequentare le scuole medie e inseguire il suo sogno da studentessa modello. Malgrado lei si agiti, si lamenti e con determinazione faccia valere le sue ragioni, subisce uno degli episodi di violenza più cruenti dell’intera serie da parte del padre. La determinazione di Lila emergerà sempre anche durante la crescita, ma prima del suo matrimonio capisce che per quanto abbia voluto essere indipendente, alla fine non sia davvero riuscita nell’intento. Comprende di esser rimasta legata a una vita che non voleva davvero. Certo, lei ha sempre cercato in qualche modo di risolvere la situazione a suo vantaggio come meglio poteva, ma è innegabile che alla fine sia rimasta impotente al volere dei suoi genitori e del rione stesso.
D’altro canto, Lenù avrà più fortuna rispetto all’amica, ma anche lei si sentirà impotente di fronte a molte circostanze. A partire dalla scuola, ai voti che all’inizio del suo percorso risultano scadenti, ai cambiamenti di un corpo che non sente suo, alle molestie che subisce a Ischia e dal rione stesso che la fa sentire impotente di fronte a un ambiente che non sente suo e che la schiaccia giorno dopo giorno.
È davvero difficile riassumere e descrivere le miriadi di emozioni che L’Amica Geniale è in grado di trasmetterti.
È una serie che ha tanto da offrire, sia a livello formativo che umano, e di sicuro le aspettative sono molto alte per questa seconda stagione. Chissà quali altre emozioni e sensazioni potremmo provare. L’unica certezza è che di sicuro manterranno la stessa potenza.