Autentico gioiello del piccolo schermo, L’Amica Geniale è una di quelle serie capaci di far riflettere senza annoiare, coinvolgendo i telespettatori grazie alla profondità dei suoi personaggi e affrontando temi quali l’amicizia e le disuguaglianze sociali.
A rendere ancora più intrigante la visione delle puntate è, senza dubbio, la potenza emotiva di una delle sue protagoniste: Raffaella Cerullo, detta Lila. Amica d’infanzia di Lenù, voce narrante della serie, la ragazza è la vera energia della fiction, colei che dà il via a tutte le vicende. Brillante e intensa, proprio come lo smeraldo, Lila riesce ben presto a farsi notare non solo dagli abitanti del suo rione, ma anche da tutti noi.
Alla sua prima apparizione Lila, ancora bambina, mostra già una forza e un’intelligenza sopra la media. La piccola sembra dotata di una grandissima energia, un potere vitale più grande di lei che la muove e la spinge dall’interno. Esattamente come avviene con lo smeraldo, che con il suo colore verde puro richiama tutta la forza e l’energia della natura, racchiudendola e incastonandola dentro di sé.
Coraggio, genialità e creatività vengono tirati fuori da questa energia, dando vita a un personaggio pieno di fascino e in grado di attrarre come una calamita chiunque la guardi.
Come tutte le bambine del suo rione, Lila è stata cresciuta con l’idea che la cultura, il benessere e i sogni siano un privilegio per pochi. Lo scenario culturale che L’Amica Geniale ci presenta è quello della Napoli degli anni Sessanta. Gli abusi di potere, la povertà, la supremazia dell’uomo sulla donna, sono realtà ancora vive. A tutto questo, però, Lila non intende piegarsi. Forza e perseveranza vivono in lei, così come nello smeraldo. Le ingiustizie sono il motore che la fanno scattare, la sottomissione non fa parte della sua natura e la conoscenza è l’unica cosa in grado di portarla verso il denaro e di donargli la via di fuga perfetta da quel mondo tanto corrotto in cui è costretta a vivere. I sogni, però, sono solo fantasie che ben presto devono scontrarsi con la realtà.
Lila lo imparerà a sue spese quando, ancora bambina, si ritroverà costretta a combattere la sua stessa famiglia, la quale non accetta l’idea di farla studiare. La sua determinazione non sarà sufficiente a cambiare il suo destino.
Costretta al lavoro, allontanata dallo studio, Lila crede di trovare la sua via d’uscita nel matrimonio con Stefano Carracci, ma un’altra delusione la aspetta dietro l’angolo. I discorsi sull’essere diversi, i progetti per creare un mondo migliore e tutte le promesse che Lila e Stefano si erano scambiati cadono in mille pezzi. Stefano ama il denaro molto più di quanto non ami Lila, e per questo si mostra disposto ad accettare un patto anche con i maggiori nemici della ragazza: i Solara.
Incarnazione vivente di tutto ciò contro cui Lila vuole lottare, i Solara sono la famiglia più ricca del rione. Abusi, imbrogli e disonestà sono alla base dei loro guadagni. Accettare loro, accettare che il marito faccia affari con questa famiglia per Lila è impossibile.
Da favola, il suo matrimonio si trasforma in incubo (come questi altri), iniziando a strappare pezzo per pezzo ogni speranza e ogni sogno che ancora vivevano nella ragazza.
A soli quindici anni, Lila è costretta a vivere da moglie, vittima di un matrimonio infelice e di una società che l’ha consumata e imprigionata.
Le ingiustizie, gli abusi, le sconfitte che la ragazza ha subito la spingono a tirare fuori l’altro lato del suo essere. Quel veleno che tanto aveva tenuto a bada, quel male nascosto dietro lo scintillio splendente di una pietra preziosa esce in tutta la sua potenza. L’invidia, la rabbia, la prepotenza invadono ogni fibra del suo corpo, tutta la sua energia viene racchiusa dentro questi sentimenti. D’altronde bisogna fare sempre attenzione di fronte a uno smeraldo. Quel colore verde così intenso è in grado di ammaliare tutti noi, affascinarci con il suo splendore e la sua eleganza, donandoci un senso di raffinatezza e fascino. Ma dentro di sé, lo smeraldo racchiude anche altre energie: il veleno, l’invidia e la putrefazione sono associati a quello stesso verde che tanto ci aveva affascinati. Bene e male vivono dentro questo colore e, così, anche in Lila.
L’Amica Geniale ci regala un personaggio complesso, pieno di sfaccettature.
Tanti piccoli pezzi si uniscono a formare un’unica personalità. Ancora una volta il parallelismo con lo smeraldo è calzante. Una pietra caratterizzata dalla presenza di tante sfumature del verde, presenti in diversa intensità in tutto l’oggetto. Colori non omogenei che uniti insieme danno vita a un colore unico e particolare.
È proprio dal contrasto che esce fuori la bellezza.
I sentimenti negativi spingono Lila verso orizzonti sempre più lontani, le donano nuova energia per combattere i demoni del mondo e, con essi, anche i suoi. L’invidia verso Lenù, verso quella possibilità di studiare che l’amica ha avuto e che a lei è stata negata, la convince a mantenersi sempre al passo, la sprona a esaltare tutta la sua genialità. Quei soldi così sporchi che il suo matrimonio infelice le porta diventano lo strumento per fare del bene, vengono donati alle famiglie del rione.
Amore e odio, bene e male convivono in Lila.
I due lati del suo essere si spingono a vicenda, tentando di primeggiare l’uno sull’altro in un movimento continuo che è fonte di un’energia inesauribile. Un’energia che talvolta appare talmente forte da sembrare in grado di travolgerla e distruggerla. Ma è proprio in mezzo alle tenebre che la luce dello smeraldo raggiunge l’apice della sua forza. Quando tutto intorno sembra crollare, ecco che ogni particella, ogni lato dell’anima di Lila si unisce per raggiungere un solo e unico scopo: la sopravvivenza.
Lo smeraldo risplende più forte che mai.