Dopo una corsa lunga sei anni, il viaggio delle leggende nei meandri del tempo è arrivato a conclusione. La serie, nata come spin-off di Arrow e The Flash e ispirata ai personaggi della DC Comics, si è conclusa con la settima stagione, in un modo però decisamente inatteso. Chi si attendeva un finale definitivo alla parabola delle leggende è destinato a rimanerne deluso: l’atto conclusivo di questa settima stagione è a dir poco esplosivo.
Questa stagione finale della serie CW termina con un potentissimo cliffhanger, in cui le leggende vengono arrestate e fanno la conoscenza di Booster Gold. Quest’ultimo è un personaggio molto importante nei fumetti della DC, viene dal futuro e nei racconti cartacei finisce anche per diventare membro della Justice League. All’interno della serie, Booster Gold ha il volto decisamente non indifferente al fandom televisivo di Donald Faison, l’indimenticabile Turk di Scrubs.
In questo modo elettrizzante si chiude Legends of Tomorrow. Il destino delle leggende è appeso a un filo e un nuovo importante personaggio viene introdotto, ma questi elementi sono destinati a cadere nel vuoto a causa della cancellazione della serie. Un epilogo che né i fan né la serie stessa avrebbero meritato.
L’azzardo fallito
C’è in realtà una spiegazione ben precisa dietro a questa scelta controversa. Dallo scoppio della pandemia in poi, le serie dell’Arrowverse hanno vissuto incredibili difficoltà, con la CW che ha stentato a portare avanti la loro realizzazione. Arrow è stata chiusa in tempo, ma il suo spin-off Green Arrow & The Canaries è praticamente morto sul nascere. The Flash e Supergirl hanno vissuto ritardi importanti, mentre Batwoman ha addirittura perso la sua protagonista. Tutte le serie, tranne la neonata Superman & Lois e quella sul velocista scarlatto, sono così state accompagnate alla porta e la showrunner di Legends of Tomorrow, captato il pericolo, ha deciso di tentare una mossa disperata per salvare la propria creatura.
Il cliffhanger finale e l’introduzione di Donald Faison nei panni di Booster Gold sono state delle mosse operate dalla showrunner e produttrice esecutiva della serie, Keto Shimizu, per provare a salvare dall’inevitabile cancellazione Legends of Tomorrow. La donna ha raccontato, rispondendo ad alcune domande dei fan su Twitter, di essersi comportata così per provare a mettere all’angolo la CW. Una mossa che non ha pagato, perché Legends of Tomorrow è stata comunque cancellata, finendo nel modo peggiore possibile.
Un epilogo che racchiude in sé il tracollo dell’Arrowverse negli ultimi due anni. Come detto, la pandemia ha colpito in maniera pesante l’universo supereroistico della CW, portando in breve tempo alla chiusura di ben quattro serie: Batwoman, Supergirl, Black Lightning e ovviamente Legends of Tomorrow. Resiste The Flash, punta di diamante dell’apparato narrativo, ma che ha vissuto anche lei importanti difficoltà. Se però Supergirl ha avuto un finale adeguato e Batwoman, di fatto, non è mai riuscita a spingere sull’acceleratore (per non parlare della deludentissima Black Lightning), Legends of Tomorrow avrebbe senza dubbio meritato una conclusione più degna, anche in nome del peso che ha avuto all’interno dell’Arrowverse.
Legends of Tomorrow è la serie più sottovalutata dell’Arrowverse
L’avventura delle leggende del domani è iniziata come una costola delle ben più prestigiose Arrow e The Flash. Qui confluivano i personaggi secondari che non riuscivano a trovare sufficiente spazio nelle due serie principali e questo elemento ha sempre fatto passare Legends of Tomorrow come una sorta di prodotto di riserva. La realtà però è ben diversa.
Proprio la presenza di tutti questi personaggi secondari rappresenta uno dei grandi punti d’interesse della serie, che dà spazio a chi ne avrebbe meritato di più nelle avventure dell’arciere di smeraldo e del fulmine scarlatto. Legends of Tomorrow ha il grande pregio di approfondire alcuni personaggi che altrimenti sarebbero caduti nel dimenticatoio, da Martin Stein e il suo compagno Jax, con cui ha formato Firestorm, a Ray Palmer e Mick Rory, in arte Atom e Heat Wave. Personaggi con una loro tradizione importante all’interno dei fumetti, che grazie a Legends of Tomorrow hanno trovato anche il giusto spazio televisivo.
Un ruolo di primo piano, in tal senso, è occupato senza dubbio da Sara Lance. La sua parabola è tra le più interessanti dell’Arrowverse, dal naufragio insieme a Oliver Queen al misterioso ritorno a Star City, dai legami con la Lega degli Assassini ai flirt continui con la morte e la resurrezione. Sara Lance è il volto rappresentativo di Legends of Tomorrow, il capitano della Wave Rider che guida l’improbabile squadra di leggende a protezione del tempo. La supereroina ha avuto una lunga storia all’interno dell’Arrowverse e il suo cammino avrebbe meritato di avvisare a una conclusione, non di rimanere sospeso nell’aria.
A spasso nel tempo
Legends of Tomorrow ha anche la forza di potersi poggiare su uno dei temi più consumati, ma comunque affascinanti, della narrazione cinematografica e televisiva: il viaggio nel tempo. Il fascino del potersi spostare tra le varie epoche della storia è innegabile e chiaramente ciò gioca molto a vantaggio della serie, che riesce a sfruttare al meglio questo espediente narrativo.
Nelle sue sette stagioni, Legends of Tomorrow ci ha portato in svariate epoche del passato, ci ha fatto incontrare celebri personaggi della storia dell’umanità. La serie ha giocato tantissimo con la storia ed è stato molto interessante osservare le varie ricostruzioni, i grandi del passato che via via si trovavano a interagire con le leggende, creando il più delle volte situazioni ironiche e assurde. Il viaggio nel tempo è stato un grandissimo punto di forza che Legends of Tomorrow ha saputo sfruttare alla perfezione.
L’altra grande peculiarità della serie CW è il tono scanzonato che ha saputo conservare per praticamente tutto l’arco della sua esistenza. Arrow e The Flash si sono basate su tinte più dark, specialmente la prima, e drammatiche, mentre Legends of Tomorrow anche nei momenti di maggiore pathos non ha perso la proprio leggerezza, regalando anche quella punta di grottesco alle vicende che via via si succedevano, che ha finito per costituire un marchio di riconoscimento della serie.
Un finale per Sara
Considerando i tanti punti di forza della serie, fa sicuramente rabbia il finale cui abbiamo dovuto assistere. Le leggende meritavano una conclusione degna del proprio viaggio, in linea col loro percorso di ben sette stagioni. In particolar modo Sara Lance avrebbe dovuto avere un epilogo adeguato alla caratura del suo personaggio, al peso che ha avuto all’interno di tutto l’universo narrativo dell’arrowverse.
Il team delle leggende nel corso degli anni ha conosciuto diverse formazioni. In molti hanno lasciato la squadra, altri sono entrati in un secondo momento. L’unica a rimanere costantemente all’interno della formazione è Sara Lance, insieme all’intelligenza artificiale Gideon, che però fisicamente appare solo nell’ultima stagione. Ne consegue che molte delle leggende hanno avuto il proprio finale, mentre quelle che hanno formato la squadra nell’ultima stagione sono state vittime del cliffhanger. Ma se quest’ultime possono essere considerate una sorta di “sacrificio necessario” per il tentativo di rinnovare la serie, Sara avrebbe senza dubbio meritato di più.
La sua parabola, come detto, parte con Arrow e poi si concretizza sempre di più con Legends of Tomorrow. È stata uno dei personaggi col maggiore spazio all’interno dell’arrowverse e la cui trama ha seguito le pieghe più inaspettate. Avrebbe meritato una realizzazione, magari una famiglia felice con Ava. La lasciamo invece in bilico, in procinto di essere arrestata e incinta: decisamente non la conclusione ideale per un personaggio della sua caratura.
Cosa rimane di Legends of Tomorrow
Quando una serie lunga arriva a conclusione, è inevitabile volgere la mente alla sua eredità. Con sette stagioni, Legends of Tomorrow è stata la terza serie più lunga dell’Arrowverse, dietro solo ai due prodotti cardine: The Flash e Arrow. Il peso che ha avuto dunque è indiscutibile, Legends of Tomorrow è stata una casa per tantissimi personaggi, un universo che è sembrato spesso collaterale a quello dell’arciere e del velocista, complice anche la dimensione extra-temporale della serie.
Di Legends of Tomorrow resta un viaggio pazzesco nei meandri del tempo, il fascino di poter cavalcare la storia e di difenderla, rimettendo in ordine i pezzi dell’esistenza come potrebbero fare solo delle divinità. Resta la leggerezza che ha contrassegnato tutte le sue sette stagioni, l’ironia e anche l’assurdità di tante situazioni che si sono create e che hanno coinvolto i più disparati personaggi storici. Resta una narrazione che è rimasta sempre incalzante, che difficilmente ha perso ritmo, come invece è capitato a praticamente tutte le altre serie CW.
È un peccato però che, tra tanti elementi positivi che rimangono dopo sette stagioni, non ci sia una conclusione adeguata, che avrebbe portato a compimento il grande viaggio delle leggende. Un finale migliore che senza ombra di dubbio Legends of Tomorrow avrebbe meritato.