WandaVision? Bellissima, per carità, ma non è stata la prima a elevare i supereroi a un livello più innovativo e autoriale. Nel 2017 usciva, infatti, Legion lo show creato da Noah Hawley (papà anche di Fargo) e andato in onda per tre pazzesche stagioni. La storia della serie tv ruota attorno al personaggio di David Haller (interpretato da un magistrale Dan Stevens), un uomo dai seri problemi mentali che, per tutta la vita, non ha fatto altro che entrare e uscire dai manicomi senza mai ricevere un aiuto concreto. La sua famiglia (adottiva, tenetelo a mente) e lui stesso credono che sia semplicemente un caso molto grave di schizofrenia. Nell’ultimo ospedale in cui l’uomo viene ricoverato, il Clockwork, prendono avvio le vicende della prima stagione. David non è affatto pazzo, è un mutante dotato di poteri telepatici e telecinetici che l’hanno reso il bersaglio ideale per un oscuro viaggiatore.
Legion è un viaggio psichedelico nei meandri della mente di David, tra ricordi di un passato rubato e una presenza maligna che rischia di prendere il sopravvento.
Lungo le tre stagioni di Legion assistiamo a una partita a scacchi, in cui ogni singolo pezzo viene mosso con estrema cautela. La narrazione procede lenta ma senza mai annoiare lo spettatore che, come Alice, si ritrova a precipitare giù per la tana del Bianconiglio. Una serie tv folle e dalla trama ingarbugliata ma non arrendetevi di fronte alle, probabili, difficoltà iniziali nel seguirla. Legion vale tutto il vostro tempo e i vostri mal di testa.
Ogni episodio rappresenta un nuovo passo all’interno del labirinto, che a ben vedere non è solo quello di David ma di tutti noi.
Fotografia e montaggio fanno da cornice perfetta per la storia, attraverso scelte stilistiche particolari e una tavolozza di colori variopinta. Legion esplode come un caleidoscopio dal quale risulta difficilissimo staccare lo sguardo. Esistono parallelismi continui tra colori primari e secondari: blu, giallo, verde, rosso, viola. Una grandissima attenzione ai particolari e una regia che non sbaglia mai rendono Legion non solo la migliore serie tv sui supereroi al momento, ma anche una delle più ambiziose serie tv che potete trovare in circolazione.
Un generale senso di smarrimento ci accompagna per tutto il tempo, andando di pari passo con il senso di estraneità del protagonista. Per gran parte della storia, David non sa cosa sia reale e cosa no. Quando arriva a comprendere il peso dei suoi poteri, qualcosa scatta dentro di lui dopo essere rimasto celato per tanto tempo. L’ultima stagione segna un punto di svolta nell’evoluzione di David chiamato a confrontarsi con i propri demoni. Si tratta di una lotta continua che avviene dentro e fuori di lui, e richiede notevoli sacrifici. Dan Stevens veste i panni del mutante di livello Omega e ci regala un personaggio estremamente sfaccettato: distrutto e piegato dalla vita.
L’unica vera colpa di David è il desiderio bruciante di essere amato, è questo il leitmotiv dell’intera serie.
Chi è David Haller nei fumetti? Noto come Legione, è un mutante con molteplici entità che vivono dentro la sua testa , ognuna di esse controlla uno specifico potere. Da una delle varie storyline che riguardano il personaggio fumettistico, Noah Hawley ha basato la sua serie tv. Non vi diremo più di così riguardo le sue generalità ma sappiate che c’è una super chicca, nella terza stagione, che non dovreste perdervi.
In Legion, il vero mostro aspetta nell’oscurità in attesa, si nutre della puara e dell’insicurezza di David, quella di non trovare mai un vero posto nel mondo. L’unica luce che può scacciare quest’oscurità diventa l’amore: Sidney è la forza che permette a David di affrontare i propri incubi. Ma a quale costo? E soprattutto per quanto tempo? Perché più pericoloso dell’oscurità c’è il potere, immenso e sconcertante, dal quale si sente attirato David. L’ego del protagonista risulta più preoccupante di altri nemici reali.
Nel raccontare questo gioco continuo tra Sé e Altro, la narrazione procede come in una sala degli specchi saltando da un riflesso all’altro e impedendo allo spettatore di capire tutto e subito. Anzi, ci sono cose che forse non capiremo mai. Noah Hawley dimostra come le storie a fumetti (qui due chiacchiere sul panorama Marvel) possano essere adattate non seguendo le forme convenzionali e più pop. Legion osa tutto il tempo, lo fa tramite numerose sequenze surreali, scelte narrative sui generis e una fotografia che colpisce dritta all’occhio.
In contrasto con gli adattamenti sterili che puntano a “menare le mani” e a parlare poco, Legion è la prova di come la cosa più stupefacente al mondo sia la mente umana.