Leonardo, serie storica della casa di produzione Rai, era nata con l’intenzione di sviluppare una storia che avesse come figura centrale Leonardo Da Vinci e nel marzo 2021 ha finalmente debuttato sullo schermo nonostante i ritardi dovuti alla pandemia. La serie tv è stata girata in un sito storico alle porte di Roma, nella città di Tivoli, dove le città rinascimentali dell’ambientazione sono state riprodotte fedelmente.
L’obiettivo degli autori della serie era quello di raccontare in ogni episodio un’opera di Leonardo su cui appunto basare la trama della puntata. Leonardo si proponeva anche di raccontare la vita di questo nostro connazionale d’eccellenza, parlando dei suoi lati più umani, deboli e mostrandolo afflitto e tormentato dal difficile confronto con i suoi pari. Leonardo, nella vita, era anche un personaggio piuttosto curioso. Era solito scrivere da destra a sinistra e inventare rebus o parole in codice. La serie ha però riscosso notevoli critiche. Le principali accusano gli autori di non aver rappresentato fedelmente gli avvenimenti storici. Ad esempio, Beatrice D’Este è presente sin dall’arrivo di Leonardo a corte, ma in quegli anni lei risiedeva ancora a Napoli. Le inesattezze a quanto pare sono talmente tante che Vittorio Sgarbi ha definito Leonardo:
Un film indegno per carenze storiche ed errori grossolani.
Nonostante questo, però, pare che le vendite di libri a tema Leonardo Da Vinci abbiano subito un notevole incremento. Nel maggio 2021 infatti c’è stato un più 156% dalla messa in onda del programma. Uscì anche un romanzo, edito da Rai Libri, ispirato proprio alla serie tv stessa. In generale, ci sono stati anche altri personaggi pubblici che si sono mossi a favore della serie. Come il ministro della cultura Dario Franceschini. Ritenendo infatti che un prodotto televisivo destinato all’intrattenimento abbia il diritto di discostarsi dai fatti storici per meglio adattarsi al format televisivo. Avevamo già sentito parlare di una polemica simile tra realtà e finzione televisiva con l’uscita della serie tv Bridgerton.
Partiamo dall’inizio, qual è la trama di Leonardo?
Leonardo nasce dalle penne di Steve Thompson e Frank Spotnitz. Quest’ultimo già molto noto nel mondo televisivo come sceneggiatore. Ha infatti fatto parte del team di lavoro dietro la serie X – Files e ha creato per Amazon Prime Video la serie tv The Man in the High Castle. La cooperazione internazionale dietro Leonardo, aveva quindi come obiettivo la riesumazione della figura storica di Leonardo Da Vinci.
La storia inizia nel 1506 quando a Milano, Leonardo il più famoso artista dell’epoca viene accusato di omicidio. È stata assassinata una giovane donna, Caterina da Cremona e lui è il principale sospettato. Sulle sue tracce c’è Stefano Gilardi (Freddie Highmore), ufficiale del Ducato di Milano. Si ripercorre quindi la vita dell’artista le cui principali tappe hanno visto la figura di Caterina protagonista come sua amica, musa e amante. Un altro personaggio centrale della serie è Andrea del Verrocchio, interpretato da Giancarlo Giannini. La bottega di Verrocchio storicamente era una delle più importanti case d’arte di Firenze. Iniziò qui la carriera di molti pittori che resero il patrimonio artistico dell’Italia ineguagliabile, tra cui lo stesso Leonardo e Botticelli. Il primo incontro tra Caterina e Leonardo avviene proprio nella bottega di Verrocchio a Firenze, sedici anni prima dei fatti narrati.
Caterina da Cremona è stata interpretata da Matilda De Angelis, in Italia è un astro nascente della televisione. A soli 26 anni ha già portato a casa una candidatura al David di Donatello e diversi ruoli in serie tv tra cui The Undoing – Le verità non dette a fianco di Nicole Kidman e Hugh Grant, e un recente ruolo di successo in La legge di Lidia Poët. Sullo spinoso tema della reale esistenza di Caterina da Cremona si è espressa anche la sua interprete.
I riferimenti me li ha dati una sceneggiatura solida, Caterina è un personaggio di finzione ma forte, racchiude in sé tanti aspetti del femminile emblematici nella vita di Leonardo.
Questa è stata la sua dichiarazione durante un’intervista in cui ha parlato del suo personaggio. La faccenda sembra quindi liquidarsi molto rapidamente, ma ovviamente c’è di più.
Gli storici e gli studiosi di Leonardo Da Vinci e dei suoi scritti si sono presto messi alla ricerca di fonti attendibili che attestassero la presenza di questa donna nella vita di Leonardo. I manoscritti di Leonardo vennero raccolti post mortem e suddivisi in diversi volumi mutando però la forma originaria voluta dall’autore. Vennero poi raccolti e custoditi a Parigi ma ritornò in Italia solo il Codice Atlantico. Questi manoscritti originali hanno un’importanza storica fondamentale e sono la base per quasi tutti gli studi leonardiani.
Carlo Pedretti è stato uno storico dell’arte italiano ed era considerato uno dei massimi esperti di Da Vinci. La sua ricerca ha portato alla luce la figura di una ragazza chiamata proprio Cremona. Vissuta nel Cinquecento, Cremona era sconosciuta agli studi leonardiani fino al 1982. Era una prostituta di Roma che esercitava la sua professione negli stessi anni del soggiorno di Leonardo nella città. Leonardo però, come nella serie, si trovava a Milano nel 1506 e non a Roma.
Al tempo si usava il nome della città di origine come epiteto per le prostitute e in diversi reperti di quegli anni troviamo il nome Cremona insieme alla somma dovuta. Ecco quindi che questo personaggio assume tratti più reali e verosimili. Tuttavia il termine prostituta è piuttosto riduttivo per una donna come Cremona. Le donne di strada in una società fortemente pudica e che demonizzava i piaceri carnali, venivano viste unicamente con un accezione negativa. Le donne dovevano essere etere, pure e oneste perciò questo tipo di mestiere era da escludere per chiunque volesse essere considerata rispettabile. Insieme alla Cremona però si creò una nuova categoria di donne da conio.
Le cortigiane perciò erano ragazze istruite, eleganti ed emancipate. Avevano ricevuto una buona educazione, privilegio all’epoca prettamente maschile. Non erano associabili alle donne di strada, in miseria e degrado. Bensì vivevano in case riccamente ammobiliate, il loro gusto in fatto di arredamento era più che ricercato. La casa dei piaceri quindi coniugava estetica e passione. Gli uomini che frequentavano questo tipo di cortigiane, godevano non solo della compagnia delle donne ma anche dell’atmosfera confortevole. Si poteva sostenere una conversazione, ascoltare musica mangiando del buon cibo, unendo la cultura ai propri vizi. Cremona faceva parte di questa categoria di donne.
Quindi originaria della città Cremona, non sappiamo tuttavia il suo vero nome. Caterina, come viene chiamata in Leonardo, è un omaggio alla madre di Da Vinci. Caterina di Meo Lippi, una donna di modesta estrazione sociale, che è attualmente la presunta madre biologica di Leonardo.
Insieme alla polemica sull’attendibilità storica di Leonardo, nel campo artistico e storiografico si è sollevato un altro dibattito sulla sessualità di Leonardo Da Vinci. Infatti è stata a lungo al centro della discussione la sua presunta omosessualità. Nel 1476 fu anche denunciato a Firenze per sodomia da persone anonime. Anche in questo caso gli studiosi si sono divisi in due. Chi sostiene che questa sia una prova schiacciante e chi invece la ritiene una calunnia ai danni del pittore.
Da Vinci però non si è mai sposato, non ha avuto figli e ad oggi non è nota nessuna sua relazione intima.
La sua rappresentazione nella serie di un uomo libertino e l’allusione ai suoi incontri con delle prostitute non sono quindi andati molto a genio agli studiosi leonardiani.
Se Caterina da Cremona è un personaggio a metà tra finzione e fatti storici, il suo omicidio è di certo un passaggio di fantasia studiato a tavolino dagli autori. Unicamente funzionale alla trama. Per creare il suo personaggio si sono ispirati ai disegni e ai bozzetti di Leonardo. Per lei, in particolare, al dipinto La testa di fanciulla detta La Scapigliata. È caratterizzata da lineamenti molti dolci, gli occhi socchiusi e un lieve sorriso sulle labbra. Simile anche ad un altro dipinto da cui è stata presa ispirazione: Testa di Leda. Fu proprio Carlo Pedretti ad attribuire questa opera a Leonardo, durante le sue ricerche per la ricostruzione del Codice Atlantico.
Perciò Caterina da Cremona è un cocktail di fatti storici e tratti di pennello miscelati con lo storytelling. Non è mai esistita la migliore amica di Leonardo, nonché sua amante, ma c’è stata una donna nel passato che un po’ le somigliava, che aveva forse aveva dei tratti in comune con lei. Caterina da Cremona è un personaggio che ha cercato di essere accattivante per il pubblico pur dovendosi attenere a un codice piuttosto rigido. Che sia realmente esistita oppure no, ai fini della serie tv lei è l’elemento chiave su cui si base l’intera narrazione. I produttori di Leonardo hanno risposto così a chi lamentava la poca attendibilità del personaggio di Caterina:
Noi facciamo serie tv. Non documentari.