L’estate in cui imparammo a volare, nonostante la partenza in sordina a inizio febbraio, è diventato rapidamente l’ennesimo successo di casa Netflix, posizionandosi per diverse settimane in cima alle classifiche mondiali delle serie tv più viste sulla piattaforma (qui trovate la nostra recensione). Il successo della serie è stato determinato soprattutto dalla capacità degli autori di creare un prodotto che puntasse fortemente sull‘effetto nostalgia, grazie a una rappresentazione accurata della vita a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Duemila, a cui vanno ad aggiungersi da una parte la forza di tematiche quali la centralità dell’amicizia e l’affermazione del sé, dall’altra la scelta di assegnare il ruolo delle protagoniste a due attrici icone della televisione di inizio secolo: Katherine Heigl e Sarah Chalke. Il risultato è una serie tv commovente, in grado di toccare argomenti difficili con una sensibilità che raramente caratterizza storie simili a quella raccontata. L’estate in cui imparammo a volare è un ritratto solo all’apparenza patinato di un’amicizia, che nasconde invece una profondità non comune, la capacità di raccontare il dolore e lo sconforto senza che questi possano tuttavia eclissare i momenti di luce, di dare tanto risalto alle lacrime quanto alle risate, alle vittorie quanto ai fallimenti. Le interpretazioni delle due attrici protagoniste, in particolare quella di Sarah Chalke, ci ricordano durante tutta la visione della serie perché le stesse ci avevano già rubato il cuore all’inizio degli anni Duemila: sono entrambe tremendamente brave, divertono, commuovono, innervosiscono lo spettatore senza mai perdere credibilità. E noi non vediamo l’ora di vederle tornare per L’estate in cui imparammo a volare 2.
La prima stagione della serie si è conclusa con un cliffhanger inaspettato che ha lasciato diversi fan con l’amaro in bocca: Kate Mularkey (Sarah Chalke) e Tully Hart (Katherine Heigl), protagoniste della serie e migliori amiche da trent’anni, non si parlano più. L’estate in cui imparammo a volare, basata sui romanzi di Kristin Hannah, si distacca in diversi punti fondamentali dalla storia originale, pertanto non è detto che quanto accaduto tra le due protagoniste coincida nei libri e nella loro trasposizione televisiva (ma se siete curiosi potete scoprire cosa divide Kate e Tully nei libri qui), facendo sì che il colpo di scena finale risulti particolarmente duro da digerire e lasci i fan ancora più desiderosi di vedere il prima possibile L’estate in cui imparammo a volare 2.
Inoltre non mancano altre questioni rimaste irrisolte, alcune delle quali piuttosto scottanti (una su tutte il destino riservato all’ex-marito di Kate Johnny, interpretato da Ben Lawson), tali per cui la mancata realizzazione di L’estate in cui imparammo a volare 2 sarebbe davvero un colpo basso da parte di Netflix nei confronti dei suoi abbonati.
Di cosa parla la serie?
Basata sull’omonimo romanzo di Kristin Hannah, L’estate in cui imparammo a volare è la storia di un’amicizia.
Tallulah “Tully” Hart e Kate Mularkey si incontrano per la prima volta a quattordici anni, in un momento della loro vita in cui entrambe si sentono completamente perse. Le due non potrebbero essere più diverse, la precoce e spavalda Tully da una parte e l’insicura e introversa Kate dell’altra, eppure presto diventano l’una per l’altra il più grande punto di riferimento. Tully, la cui madre è assente e disinteressata alla figlia, trova rifugio nella normalità rassicurante di casa Mularkey, mentre Kate riesce per la prima volta a sentirsi importante solo quando incontra l’amica e diventa il centro del suo mondo. Trent’anni dopo le due appaiono ancora inseparabili, unite da un legame capace di superare ogni tipo di avversità e incomprensione.
Nei tre decenni in cui si svolgono le vicende narrate in L’estate in cui imparammo a volare, tra il 1974 e il 2003, vediamo come l’amicizia di Kate e Tully sia sempre rimasta la stella polare delle loro esistenze, il porto sicuro in cui le due amiche trovano rifugio davanti all’imprevedibilità della vita. Insieme sono in grado di affrontare tutti i problemi che incontrano, dalle delusioni d’amore agli abusi e le violenze, dalle difficoltà sul lavoro a quelle in famiglia, fino alla sfida più grande di tutte: diventare adulte, ancora una volta tenendosi per mano.
Quando incontriamo Tully e Kate, ormai quarantenni, le due amiche si trovano davanti a momenti particolarmente difficili delle loro vite, alle prese con quella che si potrebbe definire una crisi di mezza età. Kate sta per divorziare dal marito di cui è ancora innamorata, Tully ha raggiunto il successo come presentatrice televisiva ma si sente terribilmente sola. Puntata dopo puntata, mentre veniamo a conoscenza del loro passato e scopriamo lentamente come le due protagoniste di L’estate in cui imparammo a volare siano due donne profondamente insoddisfatte, ma che affrontano la vita a testa alta sapendo che possono sempre contare l’una sull’altra.
La prima stagione si è conclusa con un grosso punto di domanda, un cliff-hanger che ha lasciato molti fan senza parole e in attesa trepidante di avere notizie su L’estate in cui imparammo a volare 2. Infatti, dopo avere navigato insieme le difficoltà di trent’anni di vita, qualcosa sembra essersi spezzato nel legame tra Kate e Tully. Cosa esattamente sia successo tra le due non ci è dato saperlo, dal momento che alla fine del decimo e ultimo episodio ci vengono mostrati solo pochi istanti ambientati due anni dopo gli eventi narrati nella prima stagione. Da quello che abbiamo potuto vedere appare però subito chiaro che la responsabilità del litigio è da attribuire a Tully, anche se rimane bruciante la curiosità di scoprire quale errore possa mai aver commesso tale da compromettere in modo apparentemente permanente la sua amicizia pluri-decennale con Kate, la quale non vuole più avere niente a che fare con l’ex-migliore amica. Dunque alla fine dell’ultimo episodio i fan sono rimasti sconvolti, con un’unica domanda a tormentarne i pensieri: cosa potrebbe essere successo tra le due protagoniste? Solo L’estate in cui imparammo a volare 2 potrebbe aiutarci a rispondere.
Il cast di L’estate in cui imparammo a volare
Ve le ricordate le dottoresse bionde più famose della televisione anni Duemila? Preparavi a vederle sotto una nuova luce.
Katherine Heigl (che potreste ricordare come la dottoressa Izzie Stevens di Grey’s Anatomy) e Sarah Chalke (la dottoressa Elliot Reid di Scrubs, Stella in How I Met Your Mother) interpretano la versione adulta rispettivamente di Tully Hart e Kate Mularkey. Gli stessi ruoli nella loro versione adolescente sono invece stati assegnati a Ali Skovbye e London Robertson.
Accanto alle due protagoniste, numerosi personaggi secondari compongono l’universo di L’estate in cui imparammo a volare. Tra i principali troviamo Nuvola (Beau Garrett, già protagonista di Girlfriends’ Guide to Divorce, The Good Doctor e Criminal Minds: Suspect Behavior), l’eccentrica madre di Tully, e Johnny Ryan (Ben Lawson, già visto in 13 Reasons Why e Designated Survivor), prima collega di Tully e Kate e quindi marito di quest’ultima.
Tra i personaggi presenti soltanto nella parte della narrazione di L’estate in cui imparammo a volare ambientata negli anni Duemila spiccano invece Marah (Yael Yurman), la figlia di Kate e Johnny, e Max Brody (Jon Ecker), l’interesse amoroso di Tully.
Presumibilmente l’intero cast dovrebbe essere confermato per L’estate in cui imparammo a volare 2.
L’estate in cui imparammo a volare si farà 2? Ecco quello che sappiamo finora
Il finale della prima stagione ha lasciato aperte numerose questioni a cui solo L’estate in cui imparammo a volare 2 potrebbe dare risposta. Gli spettatori sono rimasti sconvolti nell’apprendere che l’amicizia tra Kate e Tully sembra essere irrimediabilmente rovinata, trepidanti di scoprire quale possa essere la ragione dietro a una rottura che appare così definitiva. Eppure le domande non si esauriscono qui, perché vi sono almeno altre due questioni scottanti che sono ancora irrisolte alla fine della prima stagione: cosa è successo a Johnny? Cosa ne è stato della proposta di Tully di creare un nuovo programma con Kate come sua produttrice?
Sebbene Netflix non si sia ancora espresso ufficialmente a riguardo, la realizzazione di “L’estate in cui imparammo a volare 2” sembrerebbe essere una possibilità molto concreta. Scopriamo perché.
Innanzitutto la serie si è rivelata un successo, passando diverse settimane in cima alla classifica delle produzioni televisive più viste nel mondo. I numeri farebbero dunque ben sperare i fan, nonostante per una conferma ufficiale del rinnovo – se si guarda al comportamento passato di Netflix in situazioni simili – potrebbero volerci ancora alcuni mesi, anche se probabilmente non avverrà oltre l’inizio dell’estate.
Inoltre L’estate in cui imparammo a volare è basata sul primo dei due romanzi di Kristin Hannah dedicati all’amicizia di Tully Hart e Kate Mularkey, non arrivando tuttavia a coprire tutti gli eventi contenuti nel primo dei due volumi. Questa scelta degli autori sottolinea l’esistenza di un progetto ben definito che possa svilupparsi in un numero di stagioni superiori a quello dei romanzi da cui L’estate in cui imparammo a volare è tratta. Non solo la prima stagione non esaurisce quanto raccontato nel primo volume, ma se ne discosta e inserisce nuovi elementi, proprio per tessere una trama che possa essere sostenibile a lungo termine, andando a segnare un altro punto a favore di un probabile rinnovo.
Non dobbiamo nemmeno dimenticare che il cast di L’estate in cui imparammo a volare è capitanato da due grandi nomi del panorama televisivo, due veterane come Katherine Heigl e Sarah Chalke. La presenza delle attrici ha fatto sì che la serie ottenesse un risalto mediatico tale per cui la realizzazione di L’estate in cui imparammo a volare 2 sembrerebbe abbastanza vicina.