Ciao Mularkey,
eccomi qui dopo cinque anni a scriverti questa lettera che di sicuro ti farà un immenso piacere. Riderai, piangerai. Ma allo stesso tempo un po’ stizzita dirai sottovoce “perché ci ha messo tanto?”. Quanto è stata piena la nostra vita, quante storie ho ancora da raccontare alla gente e quanto mi manca fare questo con te. Come mai ti sto scrivendo dopo tutto questo tempo, ti domanderai. Ebbene, non so ancora dirti se il tempo da quando è iniziata la tua vacanza senza ritorno, fosse volato via veloce oppure sia stato statico come un macigno.
L’unica certezza Mularkey, è che il non poterti vedere, sentire la tua voce, telefonarti, ridere, scherzare, ballare, litigare e tutto il resto di cose che facevamo insieme… beh, mi mancano così tanto che solo Dio lo sa. Sai bene che mi tengo tutto dentro e che spesso non riesco a dirlo perché Tully Hart è quella forte, carismatica e divertente. Non dico quasi mai cosa penso quando mi vieni in mente, anche per non far incupire ancor di più Jhonny e Marah, visto che soprattutto loro lottano ogni giorno per affrontare la vita senza di te.
Ho proprio tanta voglia di spettegolare come facevamo un tempo e quindi adesso cerca di stare al gioco e fingi di non conoscere già i segreti e le novità di tutti noi. Partiamo dalla mia adorabile figlioccia Marah. Come sta crescendo bene! Questo perché non assomiglia né a te né a Jhonny, ma tutta alla zia Tully! Scherzi a parte, ci rende orgogliosi ogni giorno, con la sua tempra e il coraggio di andare avanti senza la sua mamma. È cresciuta in fretta, ma per me sembra sempre quella ragazzina un po’ lamentosa che mi ha fatto morir di paura anni fa e che ci ha fatte litigare.
Mi si stringe il cuore se penso che il tuo meraviglioso nipotino non potrà avere la preziosa fortuna di guardarti negli occhi e dirti “ti voglio bene”. Sta facendo la mamma proprio nel modo in cui le avresti insegnato tu e questo le fa onore…il piccolo Brady è così tenero, intelligente e simpatico, proprio come era la sua nonna.
Jhonny come sai, non se l’è vista troppo bene, ha avuto un crollo che è durato circa tre anni da quando hai deciso di guardarci dall’alto. Però grazie alla società di produzione che abbiamo creato insieme e al sostegno di Marah, di tua madre e del mio che non l’ho mollato un’istante, è riuscito a risalire a galla. L’ultimo programma su prevenzione e salute è stato davvero un successo e l’idea di donare parte del ricavato al reparto dove sei stata operata tu, ci ha riempiti di gratificazione.
A tal proposito, sarei troppo curiosa di sapere cosa ne pensi della nuova assistente di studio che palesemente pende dalle sue labbra! È carina e giovane, ma forse un po’ troppo per la sua età e per tutto quello che ha passato. Io però mi sono permessa di consigliargli di lasciarsi andare e godersi questa occasione o altre simili. È brutto stare da soli, davvero tanto. Anche io rischiavo di rimanerci se avessi ascoltato la me degli anni 80, piena di sé e pronta a combattere da sola contro il mondo e a bastare a me stessa.
Proprio su quest’ultimo punto volevo un attimo annoiarti sulla mia inaspettatamente stupenda storia d’amore con il mio “uomo dello sport”! Danny è davvero un’anima buona, è così onesto e trasparente che non penso di aver trovato o poter mai trovare di meglio. Mi capisce e mi desidera ogni giorno, nonostante le mie idiosincrasie, le manie di protagonismo e tutti i miei difetti, che ormai anche telespettatori di tutta America conoscono.
L’anno scorso non averti al nostro improvvisato matrimonio mi ha distrutta dentro, dopo aver indossato il vestito e prima di uscire per raggiungere Danny, mi ero pentita amaramente di farlo senza la mia Mularkey. La soluzione comunque non c’era. lo amo così tanto che non potevo non farlo. Ha anche accettato in modo del tutto naturale e sereno il mio desiderio di non avere figli dopo il mio unico e deleterio aborto. Preferisco fare da mamma a Marah ogni volta che ha bisogno di me, anche se spesso sono io a chiederle consigli! Nel frattempo i due pomerania che ho regalato a Dan tre anni fa gli hanno saziato il desiderio di essere padre!
Non per ultime vanno menzionate anche la nostre mamme, una più rimbambita dell’altra, ma ormai sempre più amiche e complici. Bevono insieme il the almeno quattro volte a settimana e spettegolano dei vicini o delle notizie al telegiornale, sembrano noi negli anni 80, ma con qualche anno in più. Mentre tua mamma è sempre abbastanza sveglia e intraprendente, Nuvola ha sempre quello sguardo intorpidito e la demenza senile la divora a poco a poco. Immaginavo peggio visto il suo passato trasbordante di scelte sbagliate. Entrambe però si illuminano quando Marah porta loro il suo piccolo, non lo mollano un istante e si rotolano con lui sul prato, pur di vederlo ridere felice.
In questi cinque anni non ho fatto altro che pensare ad ogni nostro ricordo e adesso alla soglia da cinquantenne, temo con tutto il mio cuore, di dimenticarne qualcuno o di vederlo sfocato nella mia testa. Non ti nascondo che questa è la cosa che più di tutto mi deprime e ogni volta che ci penso sto male per giorni. Ti sarò infinitamente grata Mularkey, infatti, per avermi lasciato il libro delle tue ma soprattutto delle nostre memorie. Anche se spererò sempre di poter ricordare senza per forza dover leggere quelle pagine.
Come dimenticare quando siamo andate al ballo della scuola o quando abbiamo addirittura nascosto un uomo nel sottoscala pensando che fosse morto! Le recite scolastiche, le nostre originali coreografia, la nostra “Dancing Queen”, le uscite di nascosto in bicicletta. Quando hai accettato di aiutarmi a cercare mio padre senza meta. Poi l’eccitazione per l’università e il primo lavoro da giornaliste alla KPOC, come eravamo trepidanti Mularkey! Ancora, i tuoi fantastici due matrimoni con Jhonny, quello di Marah, il mio con Max, la tua presenza costante dietro le quinte ne “L’ora delle amiche” e in ogni mio momento professionale, anche quando non non ti vedevo.
Così come non si dimenticano le cose orribili, come la mia infanzia e adolescenza con quella snaturata di Nuvola! I ragazzi e gli uomini che si sono approfittati di noi quando eravamo ancora inesperte o perché non sapevano ancora chi avessero di fronte. Così come l’incidente avuto con Marah, il mio aborto spontaneo, la convalescenza di Jhonny tornato dall’Iraq e infine l’unica cosa che non sarebbe mai dovuta succedere. La mia Kate, mia sorella, la mia lucciola, la mia anima gemella, che non riesce a vincere un male così violento e disarmante. Sei stata così temeraria Mularkey! Lo hai sconfitto una volta, hai visto i tuoi capelli cadere, il tuo corpo cedere lentamente, la pelle raggrinzirsi e il pallore invaderti. Ma ce l’avevi fatta. Perché Signore, ha dovuto farlo tornare!?
Ti chiedo perdono Mularkey se alla fine mi sto facendo prendere da rabbia e tristezza e non voglio prendermela neanche con Lui, visto che adesso sarete sicuramente affiatati compagni di viaggio. È solo che bramavo con tutto il mio spirito che potessimo avere un finale diverso, un qualcosa di trionfale, di luminoso e infinitamente vivo. La fortuna che abbiamo avuto noi è che già più di 40 anni fa ci siamo radicate l’una nel cuore dell’altra e niente potrà toglierci questo dono così ancestrale e ricoperto di pura bellezza.
Grazie Mularkey per essere spuntata all’improvviso al di là della strada, per avermi resa una persona migliore e avermi urlato in faccia sempre quando sbagliavo. Per i tuoi occhi espressivi come nessun altro, per il tuo fascino delicato, per essere stata la miglior collega che si potesse desiderare in un posto di lavoro. Grazie infinite volte per avermi reso partecipe del miracolo della vita che hai compiuto con Marah e per avermi perdonata, passando sopra un impagabile errore fatto sulla pelle di tua figlia. Grazie eternamente, ovunque e anche se non è necessario, perché noi sappiamo che non serve dirlo. Noi siamo e saremo ora e sempre. Esattamente come la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociate e ci siamo dette le prime parole a quella fermata dell’autobus.
Nessuna è ancora riuscita a prendere il tuo posto Mularkey, sappilo! E questo mi fa un po’ male, perché pur cercando non ho trovato nessuna con cui mi riusciva semplice essere me stessa come lo ero con te. Molte desiderano da anni essermi amica, per la fama, per i soldi o perché mi considerano un idolo femminista. Beh sono anche questo e molto altro, ma nel privato, quando tutto nella tua vita va in pezzi, quando vuoi solo quella spalla priva di pretese, pregiudizi o condizioni, non c’è nessuno alla tua altezza. In fondo però meglio così, non ne sarei troppo felice se la trovassi, ti voglio conservare esattamente come ti ho lasciato. Non mi serve un’altra amica del cuore che non sia tu.
Io so che ci sarà un nuovo tempo per Tully e Kate. La nostra storia continuerà su altri schermi per fare appassionare nuovamente i nostri fedelissimi fans. Dunque “Qui è Tully Hart e questa è L’ora delle amiche!“
A presto Kate, ti voglio bene e anche di più.
Per sempre tua,
Tully