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Tully e Kate: non è (solo) co-dipendenza

firefly lane
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ATTENZIONE: l’articolo contiene SPOILER sulla serie “L’estate in cui imparammo a volare”

L’estate in cui imparammo a volare – tratta dal romanzo Firefly Lane di Kristin Hannah – si è conclusa ad aprile di quest’anno, con l’uscita della seconda parte della seconda stagione. Nonostante le critiche mosse alla seconda stagione siano state molte, siamo d’accordo con il dire che, in realtà, la seconda stagione ha spaccato di brutto. Con un totale di 16 episodi (6 in più rispetto alla prima) è riuscita a farci amare ancora di più le due protagoniste e la loro straordinaria amicizia, e a farci capire, soprattutto, quanto le dinamiche all’interno di un rapporto e le emozioni che ne scaturiscono legano tutti, indissolubilmente, allo stesso modo.

Tully Hurt (Katherine Heigl), da adolescente, è stata una ragazzina che è dovuta crescere troppo in fretta, conscia fin da subito che la sua sarebbe stata un’esistenza segnata dalla solitudine. Una solitudine voluta, la sua, incapace di aprirsi e di considerare la possibilità di farsi vedere vulnerabile, fragile, umana. Segnata da una violenza terribile quando era appena un’adolescente e dal rapporto vacillante con una madre per lo più assente, si è resa conto di non potersi fidare di nessuno, costruendo attorno a sé un muro invalicabile che, da allora, solamente una persona è riuscita non solo a scavalcare, ma a proteggere, accogliere, accettare.

L’esclusività che Kate Mularkey ha assunto nella vita di Tully è stata chiara ed evidente fin da subito.

L’estate in cui imparammo a volare (640×360)

Tanto simili quanto opposte l’una dall’altra, Tully e Kate sviluppano a partire dall’adolescenza un legame estremamente viscerale, a tratti simbiotico, che con il passare del tempo ha creato tra le due anche una sorta di (sana) competizione. Tully all’apparenza è quella estroversa, divertente, decisa e combattiva, Kate apparentemente è quella introversa, impacciata, timida. Due personalità che si completano, e che insieme si incastrano perfettamente come due tasselli di un puzzle. Le due amiche si mostrano nella loro totalità l’una all’altra, accettandosi e rispettandosi in modo così puro e incondizionato da farci capire che la profondità di certi rapporti è universale: solo con pochissime persone possiamo mostrarci per come siamo veramente, senza nasconderci dietro alcuna maschera o apparenza.

Andando avanti con gli episodi non si può non constatare che il loro legame si può facilmente ricondurre alla co-dipendenza, e questa cosa non si può negare: Tully, per sua stessa ammissione, dipende quasi esclusivamente da Kate, tanto da indirizzare tutte le scelte che ha compiuto nella sua vita verso l’amica. Kate, d’altro canto, è riuscita a crearsi la sua sfera di indipendenza, insieme al marito (ex) Johnny e la figlia Marah. E quando alla fine della prima stagione il loro rapporto s’incrina, Tully è completamente allo sbaraglio. Kate è sempre stata l’unica e sola certezza nella vita di Tully. Non avrebbe mai, in alcun modo, voluto o potuto immaginare la sua vita senza di lei.

Più sei dipendente da qualcosa, più ti ci aggrappi, maggiore sarà l’impatto nella caduta verso il vuoto che ti causerà la sua assenza.

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Tully e Kate sono anime gemelle, incapaci di staccarsi l’una dall’altra, incapaci di superare il periodo di astinenza che l’assenza dell’altra ha causato per un motivo o per un altro. E anche se con il passare del tempo i due tasselli del puzzle possono scalfirsi, scheggiarsi, magari rompersi, insieme formeranno sempre la parte di un qualcosa che non potrebbe essere nient’altro. Tully e Kate si completeranno sempre, ci sarà sempre bisogno dell’una nella vita dell’altra, anche quando la cosa peggiore che possa capitarti, purtroppo, ti succede. Nei momenti e nei periodi peggiori della tua vita, la tua unica certezza sono le persone che tu hai scelto di avere al tuo fianco. Tully e Kate si sono sempre scelte: avrebbero potuto interrompere il loro rapporto in qualunque momento, in ogni difficoltà che hanno incontrato, ma non lo hanno mai fatto. Si sono sempre scelte, giorno dopo giorno. Dopo la malattia e la successiva morte di Kate a causa di un terribile cancro al seno, Tully deve accettare l’inevitabilità dei fatti: andare avanti, per davvero, senza la sua amica. Ma ciò che Kate lascia in eredità a Tully è più di quanto l’amica potesse immaginare: un libro, Firefly Lane, in cui Kate ha scritto la storia della loro amicizia.

“So che ti sentirai abbandonata da me, ma non è vero. Non dovrai fare altro che aprire questo libro e mi troverai.”

Tully e Kate rappresentano quel tipo di legame viscerale, profondo e indissolubile, raccontato nell’arco di un’intera vita, con tutti i pregi e difetti, traguardi e fallimenti. L’estate in cui imparammo a volare è una storia raccontata con una delicatezza incredibile, racconta di un legame che sì, parla di co-dipendenza affettiva, ma non solo. Parla di tanto, tanto altro.