Alla conclusione del tormentato viaggio di tre decenni chiamato Lockerbie, possiamo asserire che il Dottor Jim Swire non ha mai smesso di lottare un solo giorno. La sua ostinazione più prepotente, a tratti, è stata il suo unico movente (qui la recensione dei primi due episodi di Lockerbie). Senza questo elisir di forza e tempra durante le sue ricerche o nel tribunale dei Paesi Bassi per i processi a Abdel Baset al-Megrahi e Nabil Nagameldin, avrebbe ceduto molto tempo prima. Ci troviamo infatti al punto in cui assistiamo a innumerevoli testimonianze e arringhe di difesa e accusa, per una sventura che soltanto in pochi, a parte Jim, sembrano avere davvero a cuore. Ma quale sarà il verdetto finale?
Ebbene, dopo aver interrogato il tecnico della Mebo, azienda venditrice di esplosivi e annessi alla Libia, il negoziante di Malta dove Baset avrebbe acquistato deii capi prima di imbarcarsi e molti altri, ci sarà una sola sentenza. Nabil Nagameldin verrà ritenuto non colpevole. Mentre a Al-Megrahi verrà dato l’ergastolo in Olanda e poi in Scozia per l’attentato di Lockerbie. Lontano quindi dalla sua terra e, soprattutto, dalla sua famiglia. Nel dietro le quinte tuttavia, Jim Swire aveva già capito che c’erano alcune incongruenze. E dopo aver riesaminato tutti gli indizi insieme a Murray, era già giunto alla conclusione che Baset non poteva essere il responsabile.
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Darà dunque inizio a una battaglia parallela a quella per le vittime di Lockerbie
Di fatto, punterà tutto sul tirar fuori da prigione un innocente che, non solo non meritava quella condanna, ma avrebbe interrotto la ricerca del vero colpevole. Per questo non potrà fare a meno di andarlo a trovare in carcere, appurare la sua onestà e scegliere insieme le modalità di azione per liberarlo e ottenere davvero giustizia. Nel frattempo però, Jim si allontana sempre più da quelli che sono i doveri e i piaceri familiari. Si sentirà incompreso dalla moglie, mentre i figli, oramai lontani da casa e padroni delle proprie vite, chiederanno sempre meno di lui.
Più volte Jane, tuttavia, gli mostrerà il suo desiderio di riaverlo tra loro, finalmente in grado di accettare lentamente quanto accaduto(qui la classifica delle migliori coppie delle serie). Trasferirsi vicino Cathy sarebbe stata una buona idea poiché si sarebbero goduti i nipoti e avrebbero conservato soltanto i ricordi belli di Flora. Lontani da quella casa in cui avevano ricevuto quella tragica notizia… Tuttavia Jim sembrerà non sentirne ragioni. Adesso aveva solo il pensiero a Baset e il senso di colpa per aver contribuito al suo arresto. E anche Murray, ad un certo punto, smetterà di stare al suo stesso passo. Infatti, non essendo più freelance, non sempre poteva pubblicare quanto di più scomodo venivano a scoprire entrambi su Lockerbie.
Pertanto Jim si isolerà collaborando assiduamente con gli avvocati di Baset
E anche le famiglie delle vittime di Lockerbie, cominceranno a perdere la stima nei suoi confronti. Sembrava infatti aver deviato del tutto la sua posizione, verso un ufficiale dell’intelligence libica, nonché capo della sicurezza alla Libyan Airways. Ma a lui sembrava non importare più di tanto, così da definirlo con rigore la prima vittima di quell’attentato. Ma proprio quando sembrava vicino all’appello che probabilmente avrebbe scagionato Baset e riaperto l’indagine sull’attentato, all’uomo verrà diagnosticato un grave cancro alla prostata (ecco gli attori che hanno vinto il cancro). Vibrante sarà dunque l’incontro in prigione tra Jim e Baset, destinato alla promessa che, nonostante la possibilità di venire rilasciato per cause umanitarie, adempisse al suo ultimo e atteso processo.
Tuttavia, così non andò. Di fatto il colonnello Gheddafi che, secondo l’accusa, era l’ufficiale mandante dell’attacco, non solo smentirà ciò, ma lo farà rientrare in patria con tanto di lauta cauzione e festa di benvenuto. Ma qual era la condizione? Beh, egli non avrebbe dovuto più prendere parte all’appello per ripulire il suo nome, risultando così per i posteri come l’unico attentatore di Lockerbie.
Così Baset, troppo esausto e malato, accetterà la proposta tradendo Jim e la loro improbabile amicizia nata tra il tribunale e le sbarre. Inutile dire, dunque, che questo sarà l’ennesimo colpo basso per il Dr. Swire. Tanto che egli, oramai anziano e solo, sembrerà cedere allo sconforto di aver gettato una vita intera al vento. Sarà però la cara moglie Jane, a tornare sui suoi passi e a donargli tutto il suo calore, ma non solo. Lo convincerà che andare a Tripoli da Baset, gli avrebbe portato le risposte che cercava.
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E così ha fatto
È salito su un aereo e, nonostante il perenne clima esagitato del Paese, è riuscito a raggiungere il letto dell’agonizzante Baset circondato da amici e parenti. Quindi questi si scuserà accorato per averlo abbandonato e gli mostrerà l’inconfutabile prova che quell’esplosivo non provenisse dalla Libia, ma probabilmente dall’Iran! In quanto, per caratteristiche chimiche, non apparteneva a quelli forniti dalla Mebo. Ciò nonostante, molti come lo stesso Murray, continueranno a sostenere la tesi che un po’ tutti potevano essere considerati responsabili. Dalla Libia all’Iran, passando poi per Siria e Palestina. Così come, lo stesso Baset poteva davvero rivelarsi il criminale che stavano cercando da sempre.
Fatto sta che, nel 2012 Abdel Baset al-Megrahi si spegne ponendo fine alle sue sofferenze. E Jim, ormai rassegnato ma in pace nella sua villetta al mare con i suoi cari, ripenserà alla accorata frase di Baset. Dopo un’esistenza insieme ai morti, difatti, “è più dolce essere insieme ai vivi”. Ciò detto, l’irrisolto, ma mai l’incompiuto, caratterizza il finale di Lockerbie per Jim Swire. Perché tutto quello che avrebbe potuto fare, lui lo aveva già fatto. E dopo anni di sudore e sangue, non è mai venuto fuori nessun altro nome finanche, nel 2020, un altro colpevole è stato individuato dagli Stati Uniti. Parliamo del militare libico di origine tunisina Abu Agila Masud, catturato due anni dopo e il cui processo dovrebbe iniziare proprio quest’anno. Ci riferiamo, nello specifico, al 12 maggio 2025, data che compare a schermo nero prima dei titoli di coda del finale di stagione.
Infine, cosa ci ha voluto insegnare Lockerbie in realtà?
Indubbiamente la serie di Sky ci suggerisce sottovoce che il risultato definitivo conta. Così come il successo e la vittoria, dopo aver subito un torto irreparabile. Ma alle volta bisogna alzare le mani e fermarsi a guardare ciò che resta, dandogli più valore rispetto a quanto si è perduto. Per Jim, ad un certo punto, il tutto era diventato un fattore personale poiché non era davvero mai riuscito a elaborare il dolore per Flora. Soltanto in ultima battuta, quando anche lui lascia la loro casa di sempre, riuscirà a bagnarsi gli occhi delle lacrime più sacrificate che un padre potesse piangere.
E sebbene potesse sembrare che Jane si fosse dimenticata troppo presto della loro disgrazia, in realtà aveva sin da subito reagito stoicamente nei riguardi di se stessa e degli altri due figli vivi. In questi casi, tuttavia, non c’è mai davvero giusto o sbagliato (qui la rappresentazione della giustizia in The Boys). Vittima o carnefice. I confini si mescolano e ciò che deve restare, è il bel ricordo di chi ci manca ogni giorno, la consapevolezza di aver fatto il possibile e la placida speranza per un futuro di risposte. Seppur troppo tarde.