Ant Man and The Wasp: Quantumania non è stato un film indimenticabile, ma ha avuto il merito di presentarci concretamente la nuova minaccia contro cui noi e gli Avengers dobbiamo combattere all’interno del vasto universo Marvel: Kang il Conquistatore. Avevamo conosciuto, parzialmente e senza chiari spunti, una variante del personaggio interpretato da Jonathan Majors nella prima stagione di Loki, soprattutto negli episodi finali e nell’ultimo atto della guerra per le sorti della Sacra Linea Temporale, quando Sylvie lo uccide per soddisfare la sua vendetta. C’è un filo invisibile che unisce il terzo film dedicato Ant Man e il terzo episodio della nuova stagione di Loki, e quel filo invisibile viene generato da una scena post credit che troviamo in Quantumania: I pochi minuti dopo i titoli di coda mostravano Loki e Mobius in un passato non definito e in un’altra linea temporale al cospetto di una variante di Kang il Conquistatore. Loki 2×03 si collega al finale del film, raccontandoci la storia della variante e il percorso della sua anima tra inganni e manipolazioni proprio nei tempi descritti dal film dedicato all’uomo formica.
Loki 2×03 ci presenta Victor Timely, una variante di Kang il Conquistatore, la nuova minaccia del MCU
La variante si chiama Victor Timely, un uomo che vive nel 1893 e in un’America alternativa rispetto a quella attuale. Victor era un bambino qualunque fino al giorno in cui Ravenna e Miss Minutes – due personaggi importanti nella prima stagione di Loki – gli consegnano una guida molto dettagliata della TVA. Il bambino si è fatto uomo imparando a memoria la guida e prendendo spunti dalle pagine per costruire oggetti futuristici per un tempo come quello in cui vive. Victor ci viene presentato come un uomo fragile e pacato, un inventore fuori dal suo tempo che ama truffare la gente del posto vendendo marchingegni inutilizzabili per mancanza di tecnologia. Costretto a vivere tra energia e racconti sul tempo, Victor sembra possedere l’ottima dialettica che abbiamo già apprezzato in Colui che Rimane.Loki 2×03 affida poco screen time a Loki e Mobius per concedere più spazio a questa nuova variante di Kang Il Conquistatore, e per rimarcare la brillantezza di una serie che si fa forza grazie a una storia corale e un cast pazzesco.
Jonathan Majors è un colpo grosso per l’universo Marvel, un attore che si cala perfettamente nella parte che gli è stata assegnata.
Jonathan Majors riveste in maniera esemplare i panni di Kang e delle sue varianti, riuscendo a cambiare l’ordinarietà e la monotonia della sua espressione in base al personaggio che sta interpretando – in base alla varianti che sta portando in scena. In Ant Man and the Wasp: Quantumania era cupo e malvagio, la nuova minaccia del MCU che si siede sul trono lasciato vuoto da Thanos dopo l’ultimo film dedicato agli Avengers. In Loki 2×03, Majors rispecchia le abitudini di un uomo spaesato e di una preda finita giusto al centro di una grossa ragnatela. Ma chi ha creato questa ragnatela? Ravenna e Miss Minutes sono le tessitrici di questo episodio, due personaggi che agiscono solo in base ai propri obiettivi: entrambe vogliono Victor. Miss Minutes ammette di essere sempre stata innamorata di Colui che rimane, e sebbene lui la trattasse semplicemente come un oggetto e suo alleato, vorrebbe che Victor le creasse un corpo fisico. Ravonna, d’altra parte, sembra nascondere un segreto che sconvolgerà il resto della storia e noi spettatori. “Conosco qualcosa su di te che ti farà davvero arrabbiare” dirà l’orologio che parla nell’ultimo atto dell’episodio. Di quale segreto si tratta? Pensiamo possa essere un macigno che, arrivato a tre puntate dalla fine della seconda stagione, possa smuovere ancora di più i precari equilibri.
Questo episodio, insieme a quelli precedenti, ci parla di una serie che offre spunti importanti quando si parla di libero arbitrio.
Loki 2×03 è un mosaico di azioni e scelte, un episodio in cui la moralità diviene parte integrante della storia dei protagonisti. Tutte le pedine in scena si muovono secondo il proprio giudizio etico, giusto o sbagliato che sia, e tutti personaggi mostrano una natura più complessa rispetto all’ordinario di casa Marvel. Mentre Loki e Mobius cercano di ri-portare la variante di Colui che Rimane alla TVA per riparare i guasti temporali, Sylvie torna alla ribalta per uccidere Victor. Ma se questa serie, fino ad oggi, ha imparato a sorprenderci, l’episodio numero 3 non delude e cambia completamente le carte in tavola: Sylvie non affonda l’arma, salvando Victor. Credo che la scelta possa essere analizzata in duplice modo, pensando a quanto abbia sofferto Sylvie nel momento in cui è stata privata del proprio destino da Kang (e in questo caso Victor non è altro che una marionetta nelle mani di qualcun altro, proprio come lei) o credendo che Sylvie voglia liberarsi dai sensi di colpa verso Loki e Mobius, consegnandogli l’obiettivo principale. Loki continua a giocare con il nostro cervello, facendoci una serie di domande che vengono poi smentite nei minuti successivi, cosicché il grande pregio della storia sta proprio nella sua imprevedibilità. Quest’ultima si unisce a una qualità visiva non indifferente per confezionare un episodio molto importante per il prosieguo della narrazione e per tutto l’arco dedicato a Kang il Conquistatore. Non sappiamo se Kang sia all’altezza dell’arco narrativo dedicato a Thanos, ma le premesse sono decisamente ottime e ricche di sfumature diverse.
La prima variante di Colui che Rimane è nata in Loki 2×03, ora non vediamo l’ora di calare la maschera alle altre. Quante? Quali?