C’erano tutti i presupposti per pensare a questo episodio come allo spartiacque dell’intera seconda stagione dedicata a Loki: il terzo episodio si era chiuso con due fazioni pronte a farsi la guerra per decidere le sorti e il futuro della TVA. Da una parte troviamo coloro che vogliono impossessarsi del controllo temporale e proseguire il lavoro iniziato dal fanatico e manipolatore Colui che Rimane, mentre sul lato opposto albergano tutti quei membri a cui stanno a cuore le svariate ramificazioni e la salvezza collettiva. Il quarto episodio di Loki apparecchia il campo di battaglia con una prima dichiarazione scottante, presentata subito dopo i titoli di apertura: Ravonna fu l’alleata principale di Colui che Rimane prima del crollo temporale, e prima di perdere la memoria proprio a causa della nuova minaccia dell’Universo Marvel.
Loki 2×04 parte da questa rivelazione per imbastire un episodio importante non solo per il prosieguo della nuova stagione dedicata al Dio dell’inganno, ma anche e soprattutto per tutto l’arco narrativo dedicato al Multiverso. La puntata si svolge interamente nei lunghi e alienanti corridoi della TVA, dove Loki e Mobius hanno portato Victor Timely per aggiustare il telaio temporale e permettere a Ouroboros di salvare gli universi dal crollo delle ramificazioni. Il paradosso ma al tempo stesso l’intreccio più affascinante di Loki risiede nella figura di Victor Tamely che – presentato inizialmente come variante di Colui che Rimane – diviene l’incarnazione della speranza collettiva e di conseguenza l’ostacolo principale per i piani malvagi di una sua stessa variante e dei suoi seguaci: quasi come se l’artefice dei mali fosse al tempo stesso e inconsapevolmente anche il distruttore. Loki continua a essere un mondo in cui il serpente si mangia la sua stessa coda all’infinito, e in cui i personaggi finiscono per inglobare paradigmi di giustizia e moralità contro una dittatura che vorrebbe assoggettarli tutti.
“Distruggere è facile, radere al suolo tutti è facile. Provare a riparare ciò che è rotto è arduo. Sperare è arduo”
Le parole possono assumere un significato più grande del previsto, suggellare l’intera posta in gioco e diventare manifesto di un’intera fase o esperienza di vita. Queste, sussurrate da Loki a Sylvie in quello che rimane di un luogo in cui si mangiano torte, esprimono tutto ciò che provano i personaggi che combattono contro i piani malvagi di Colui che Rimane. Sarebbe stato più facile distruggere la TVA o far crollare tutte le ramificazioni – con la conseguente morte di persone innocenti – e sarebbe stato più facile uccidere Victor Tamely per spezzare quella catena infinita di cicli infiniti. Ma Loki e Mobius hanno scelto la strada più tortuosa, quella in cui c’è solo speranza, ossia una sorella bastarda che provoca sogni in cui il presente sembra sempre meno buio rispetto a quello reale. Un giorno la vita ti sveglia a suon di schiaffi e il presente ti sembra ancora più buio rispetto a qualche secondo prima, ma tu continui a sperare affinché la luce prenda il sopravvento. La nuova stagione di Loki continua a sorprendere per una sceneggiatura brillante e dialoghi pensati per sotterrare la piattezza delle vecchie Serie Tv legate a questo mondo.
L’episodio più riuscito di Loki e uno dei migliori dell’intero panorama Marvel
Loki 2×04 è ricco d’azione e tensione, due ingredienti che hanno fatto la storia passata dei film targati Marvel, ma che sono stati messi da parte dai nuovi prodotti in nome di scelte azzardate e discutibili. Per tutto l’episodio Ravonna e Miss Minutes danno la caccia a Victor Tamely passando sopra i cadaveri di alcuni membri della TVA e incarnando i modi di fare di Colui che Rimane. D’altra parte Loki e compagni cercano di lottare contro di esse e il tempo stesso per limitare gli effetti delle azioni crudeli a cui abbiamo assistito negli episodi precedenti. In una guerra che sembra l’inizio di una guerra ancora più grande, molte persone perdono la vita, tra cui la stessa Ravona, falciata da X-5 sotto effetto di un inganno condotto da Loki. L’episodio è confezionato e presentato con la voglia di stupire sotto ogni punto di visto, soprattutto nel modo i colpi di scena tendono la mano a pause più riflessive per bilanciare al meglio il ritmo generale della narrazione. Loki 2×04 è per distacco il migliore episodio della stagione e un mattone che, visto il finale, pone le basi per una rivoluzione totale e inimmaginabile.
Un finale sconcertante (in senso buono)
Il crollo della Sacra Linea Temporale è l’ombra che accompagna noi e i protagonisti dal finale della prima stagione, dal momento in cui Sylvie uccide Colui che Rimane all’interno di una palazzo isolato dal resto del mondo. Loki, Mobius, e Ouroboros hanno cercato di riparare il guasto temporale fin dal primo episodio, soprattutto per salvare l’esistenza degli universi e delle persone che ne fanno parte. Victor Tamely era giunto in soccorso nei nostri protagonisti per riparare il telaio e, proprio alla fine della puntata, cerca di entrare nella zona esterna alla TVA per rimettere a posto le cose. Ma una volta indossata la tuta protettiva e nei secondi in cui era più vicino al miracolo che avrebbe dovuto salvare il Multiverso, la variante di Colui che Rimane viene fatta a pezzi all’improvviso dall’esplosione dell’intera linea temporale. A questo punto la Sacra Linea Temporale esplode e si avvolge apparentemente su tutti i protagonisti alla fine dell’episodio. In pratica, tutto ciò che Loki e i suoi alleati hanno cercato di impedire in questi primi quattro episodi, alla fine è successo ugualmente. Una luce accecante domina la scena, fino a limitare ogni tipo di visuale, persino gli occhi di Loki.
Il Sacrificio di Victor – morto per salvare gli altri da una sua stessa variante – non ha dato gli esiti sperati, mentre tutto sembra essere spazzato via. Tutto sembra tornare a zero. Come un serpente che si morde la coda.