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Loki è ripartita col botto

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Per buona parte della prima stagione di Loki ci siamo chiesti cosa fosse il tempo, se un ingranaggio lineare con un inizio e una fine, o semplicemente un infinito rincorrersi in cui ogni attimo è destinato eternamente a ripetersi in modo circolare. Nietzsche avrebbe optato per la seconda ipotesi ma Loki e Sylvie, due varianti dello stesso personaggio, hanno vagato in lungo e largo per conoscere il vero custode del Tempo, colui che controlla tutti i secondi attraverso la creazione della TVA. Con la fine della prima stagione di Loki e il viaggio dei due protagonisti, sappiamo che Colui che Rimane ha creato la soffocante Sacra Linea Temporale per proteggere il mondo dal caos e dalle varianti più cattive di se stesso. La morte di questo Kang, ucciso da Sylvie per una soffocante sete di vendetta, segnava la rottura della Sacra Linea Temporale e l’inizio del Multiverso, o semplicemente l’incipit di un Universo in cui tutto si dirama come flusso continuo e in cui ogni cosa si sovrappone all’altra, proprio come voleva Nietzsche. Negli ultimi minuti del finale di stagione della prima stagione, Loki si risveglia alla TVA ma, dopo aver scoperto che il suo amico Mobius non lo riconosce, capisce di essere finito in un altro universo. O in un altro tempo.

Loki 2×01 prende vita per risolvere alcuni dubbi lasciati in sospeso dalla stagione precedente

Loki 2×01 riparte esattamente da qui per indagare gli effetti di un terremoto che coinvolge tutti: cosa ha provocato il collasso indotto dalla scelta compiuta da Sylvie? Il protagonista sembra soffrire di un ‘disturbo temporale’ per cui viene sbalzato tra presente, passato e futuro in pochissimi secondi. In uno di questi salti paradossali, Loki riesce a ritrovare il Mobius del presente, quello con cui aveva collaborato mano nella mano nella stagione precedente, e lo avvisa di ciò che sta accadendo a se stesso e alle diverse linee temporali. Anche se Owen Wilson e Tom Hiddleston mostrano, ancora una volta, un’alchimia pazzesca e formano una delle coppie più divertenti e elettrizzanti del MCU, Loki 2×01 sorprende per una bellissima new entry. Stiamo parlando di Ke Huy Quan e della sua brillante prova nei panni di Ouroboros, l’agente della TVA che si occupa di riparare e costruire oggetti di tecnologia avanzata. Ob è una ventata di aria fresca ma soprattutto un esempio lampante di quanto sia importante introdurre nuovi personaggi senza stravolgere l’arco narrativo della storia principale. Ouroboros e Loki, intanto, sfaldano l’idea di un tempo lineare perché, incessantemente, i loro incontri passati influenzano anche il futuro e le loro azioni.

Il trio cercherà di risolvere il problema legato ai salti temporali di Loki mentre il protagonista cerca indizi cruciali sull’evoluzione della TVA. Loki 2×01 sembra un ottimo inzio anche sotto questo punto di vista: lo sguardo rivolto alle manipolazioni e i lavaggi del cervello che Kang ha fatto ai seguaci porta Loki a un risvolto più maturo e intrigante. La prima puntata infatti, emancipandosi dal classico copione della Marvel, non si concentra solo su Loki e su i suoi sbalzi tra tempi differenti, ma cerca di scavare in profondità i segni di un trauma brutale, soffermandosi sulla psicologia dei personaggi e suoi rapporti tra paura e sopraffazione. Quanto costa la ribellione? Gli agenti della TVA sono soltanto marionette nelle mani di un burattinaio crudele che ha privato loro di una vita normale, cancellando la loro vera identità e le vecchie emozioni. Dagli indizi disseminati nella prima puntata di Loki, capiamo che i membri della TVA possono diventare i veri ostacoli posti tra Loki e i suoi obiettivi, proprio perché alcuni di loro rimpiangono i vecchi metodi e faranno di tutto per metterli in atto. Presto ci sarà uno scontro tra gli stessi membri della TVA.

All’interno di un Universo che si fa sempre più vasto e confusionario, la serie sul Dio dell’inganno sembra essere una delle poche a reggere il peso delle aspettative

Loki 2×01 inizia con il botto e sembra una delle poche serie Marvel a reggere il peso delle aspettative grazie a personaggi molto interessanti, una storia ricca di fascino e una qualità visiva fin’ora senza eguali: la scena in cui Mobius cerca di salvare Loki dal tormento dei salti temporali è una delle migliori dell’intero panorama televisivo targato Marvel. L’atmosfera catastrofica e sprazzi da claustrofobia rendono questo primo episodio unico e particolare, e in grado di rileggere i tradizionali canoni della Marvel attraverso un punto di vista differente: sembra che Loki sia un bellissimo ed effimero gioco tra spazio e tempo. Quello che emerge nei primi quaranta minuti è che Loki non sia solo una narrazione auto conclusiva, ma una base su cui piantare le radici dei prossimi film legati alla lotta tra Kang e Gli Avengers. D’altronde Sylvie aveva deciso di muovere la sua vendetta proprio per ribellarsi a un Kang crudele e, anche se in questo primo episodio la vediamo solo per pochissimi minuti e in una scena a metà tra i titoli coda, pensiamo possa ritornare ad essere uno dei personaggi più importanti all’interno di Loki. Il suo sguardo e la sua voglia di prendersi tutto all’interno di un McDonald’s del passato suggeriscono la potenza e il desiderio di una donna che ha passato metà della sua vita a cercare i suoi sogni spezzati da un manipolatore spietato.

Il Dio dell’inganno è tornato a schiarirci le idee sul Multiverso, il grande tema che tormenta i nostri pensieri da quando la Marvel lo ha reso protagonista delle sue storie. Non sappiamo se la serie possa darci tutte le risposte che attendiamo da anni, ma di sicuro Loki 2×01 è stato un grande inizio e un’incredibile avventura tra le maglie del tempo. Ma cos’è il tempo? E soprattutto, dove ci porterà? 

L’universo aspira alla libertà, perciò manifesta il caos. Come il fatto che io sia nata la dea dell’inganno” – Sylvie, una variante di Loki