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LOL – Chi ride è fuori 2 – La recensione dei primi quattro episodi

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Devastanti. Fisicamente e mentalmente devastanti. Sono costretta a massaggiarmi le guance mentre ve lo dico e ho la temperatura sicuramente oltre i 37 gradi per la pressione intracranica accumulatasi durante la mancanza d’ossigeno dovuta al troppo ridere. Sono riemersa dalla visione di questi primi quattro episodi di Lol – Chi ride è fuori 2 nello stesso stato fisico di quando piangi tutte le tue lacrime per cinque giorni di fila. Mi faceva male la testa, mi facevano male le guance e i muscoli addominali, ma mi sentivo così felice. E poi, se quest’estate sfoggerò una tartaruga da paura in spiaggia attirando tutti i boni di ventura, sarà merito di questo gruppo di comici che mi ha fatto sbellicare dalle risate.

Questa introduzione personalissima solo per rendere chiaro già in prima battuta che, nonostante il peso del confronto con la precedente stagione che l’anno scorso aveva divertito chiunque, Lol – Chi ride è fuori 2 è riuscito a diversificarsi immediatamente dalla prima e irripetibile stagione del reality più esilarante mai esistito, reality addirittura più comico del siparietto da soap opera di quest’anno del Grande Fratello Vip offertoci gentilmente e direi anche gratuitamente dal signor Belli, consorte e l’influencer Soleil Sorge, sceneggiato probabilmente da Lory Del Santo e da chiunque abbia lavorato alla stesura de Il Segreto.

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Non ho intenzione di fare un paragone con gli eventi della prima stagione, non trovo sia funzionale per definire il successo che – già nei primi episodi – è chiaro riscuoterà questa edizione. Forse merito di un cast comicamente distruttivo nel senso più positivo del termine.

Durante la conferenza stampa con il cast di LOL – Chi ride è fuori 2 (che potete leggere qui) Fedez aveva dichiarato che nessun concorrente si era risparmiato quest’edizione. Ed è più o meno così e forse è proprio questo il punto forte di questo improbabile gruppo, di questi bersaglieri della risata pronti a colpirci dritto nell’umorismo senza lasciarci possibilità di sopravvivere. Tutti i partecipanti, forse guidati anche da una vena un po’ masochista e certamente autolesionista si tuffano di pancia nelle gag messe in piedi dai colleghi e nonostante sia chiaro che possano – da un momento all’altro – scoppiare a ridere, si lasciano travolgere dal momento restituendoci dei siparietti che dovrebbero entrare sui libri di storia ed essere studiati a scuola per quanto sono divertenti.

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Piccolo scenario immaginario. Marzo del 2087, nuvole pesanti dentro un cielo assente, direbbe Rosalba Pippa in arte Arisa. Un professore entra in classe, è anziano, barcolla, ma non molla. Si siede in cattedra, tira fuori il suo nuovo super iper mega tecnologico registro elettromagnetico/biologico-vegano e inserisce le sue AppleEye, che sembrano essere delle innocue lenti a contatto, ma che in realtà sono smart e sono collegate ai libri digitali, alle telecamere di sicurezza della classe e addirittura monitorano le braccia bioniche del bidello robot che aggiornato diventa anche tecnico dei computer e addetto al proiettore di diapositive della prof di arte. Perché ok che stiamo sognando il futuro, ma le insegnanti di arte dai loro proiettori e dalle loro diapositive non si separeranno nemmeno nel 2087.

Uno studente alza la mano virtuale su Teams e sognante domanda:
“Prof che ci spiega oggi?”
“Oggi vi spiegherò il momento di cultural reset più importante della storia contemporanea Italiana: il momento in cui il cast di LOL – Chi ride è fuori 2, capeggiato dal generale Corrado Guzzanti ha rivoluzionato il mondo della televisione, del reality e della comicità. Io ero poco più che un bambino quando Mago Forrest entrò in teatro completamente imballato…”
E gli alunni ascoltano incantati e sognanti le parole di questo araldo culturale eccetera eccetera eccetera.

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Ma torniamo a noi e al 2022. Come avrete intuito dalla lettura dello scenario che – chissà perché – mi sono immaginata, c’è un re in questa edizione ed è quello che personalmente trovo più letale. Parlo ovviamente di sua maestà Corrado Guzzanti che attraverso la sua rosa di personaggi conosciuti e inediti sta – anche piuttosto velocemente – sterminando i suoi colleghi uno ad uno. Cadere vittima di Guzzanti è purtroppo molto facile. La sua comicità sempre iconica, anche politica, non è mai banale, Guzzanti non è mai banale e questo lo dimostra il modo in cui – dopo anni – i suoi personaggi continuano a farci ridere, ma anche riflettere.

Un discorso analogo si può fare di un’altra indiscussa protagonista della scena comica italiana: Virginia Raffaele. La Raffaele continua a darci costante dimostrazione di quanto sia eccezionale in qualunque cosa faccia e a prescindere da qualunque personaggio indossi. La trasformazione che mette in atto nel momento in cui muta ed entra nel personaggio – proprio come fa Corrado Guzzanti – è sbalorditiva. Il loro processo di mutazione e immedesimazione avviene così velocemente, ma è allo stesso tempo così interessante che potrei guardare uno show fatto da loro due che interpretano svariati personaggi non uscendo mai di scena per ore intere e senza nemmeno chiedere la pausa pipì.

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Ad aggiungersi agli irresistibili maestri della comicità c’è anche il Mago Forrest. Certo la sua può sembrare una comicità più frivola, forse addirittura più banale, ma è altrettanto devastante. Non importa quello che dice, Michele Foresta riuscirà sempre a far ridere di gusto. Non si può prevedere ciò che dirà, non si può sapere cosa si inventerà, ma una cosa è certa: se c’è lui non si può mantenere una faccia seria. A dimostrazione di ciò, mi basta pensare al momento in cui mette le caramelle nel vaso della nonna morta e ricomincio a ridere senza fermarmi un secondo.

Lo stesso vale per Maccio Capatonda e la sua singolare comicità. Maccio è uno di quelli che come Forrest sfrutta e gioca molto nella sua performance sull’imprevedibilità del momento comico. E credo anche sia l’unico a essere abituato, proprio per via del suo stile comico, a resistere alla tentazione e all’impulso di ridere. Motivo per il quale ad oggi credo che lui possa essere l’equivalente di Caterina Guzzanti nella scorsa edizione di LOL – Chi ride e fuori, con l’eccezione che Caterina per resistere è rimasta un po’ in disparte, lui, invece, si getta a capofitto nelle situazioni e si spende in qualunque momento.

La mia più grande sorpresa è stato Max Angioni che in questa seconda stagione di LOL – Chi ride è fuori ha il ruolo dello sfigatello di turno che viene maltrattato e bullizzato un po’ da tutti. Non conoscevo bene questo artista, ma posso dire con assoluta certezza che mi sta piacendo molto. Riesce a stare al passo con le gag di tutti e sembra quasi si sia preparato con ciascuno di loro per metterle in atto, nonostante sappiamo bene che non è possibile. Conosce i tempi comici e sa esattamente come inserirsi nelle situazioni e lasciarsi guidare da queste seguendo la filosofia del “go with the flow” come direbbero i cugini d’oltreoceano emigrati a Little Italy che vedi ogni quindici anni al matrimonio di qualcuno o d’estate.

LOL 2 Foto: Federico Guberti

Si sono confermati divertentissimi anche i coniugi Pozzoli. L’allenatore di Padel di Gianmarco è stata esilarante, ma se proprio devo essere sincera ho apprezzato Alice Mangione molto di più. Dal momento durante la seduta spiritica a quella gag col finto pancione e ancora il criceto isterico e la foto della nonna morta, è stata fenomenale. Mi è dispiaciuto che sia stata eliminata per prima, avrei preferito restasse ancora un po’. C’è sicuramente qualcun altro che avrei preferito vedere uscire prima.

Per le altre tre concorrenti rimaste sento la necessità di fare un appunto. Capisco la difficoltà di mantenere la faccia seria quando tutti tuoi muscoli ti dicono che non puoi, ma esporsi meno o giocare di difesa non è proprio la soluzione migliore. Prendiamo il caso di Maria Di Biase. Maria Di Biase è profondamente divertente. Potrebbe essere pericolosissima per molti concorrenti in questa seconda stagione di LOL – Chi ride è fuori, ma si trattiene molto e questa tattica le si potrebbe ritorcere contro. E un po’ la capisco anche perché in uno degli episodi ha espresso esattamente cosa stavo provando con quel “Corrà, basta” ma mi aspetto di più da lei perché conosco la sua comicità e so quanto può dare.

Un ragionamento simile lo faccio anche per Diana Del Bufalo. Diana è un personaggio che per la sua totale e forse innata spontaneità e ingenuità che le conferisce una costante aria da svampita adorabile riesce a essere letale. Ma anche lei la vedo un po’ frenata, contenuta e penso sia dovuto proprio alla paura di ridere. Ma se si lasciasse andare un po’, abbastanza da essere totalmente se stessa, controllando solo (che detta così pare poco, ma dev’essere super impegnativo) l’impulso della risata, potrebbe mietere parecchie vittime.

Non pervenuta, invece, è Tess Masazza che dopo essere stata la prima ammonita e aver fatto una gag simpatica, ma niente di eccezionale, è sparita totalmente confondendosi quasi con la straordinaria scenografia. Quando poco fa dicevo che c’era qualcun altro che avrei preferito uscisse prima di Alice, mi riferivo proprio a lei. Purtroppo mi ricorda un po’ l’atteggiamento di Luca Ravenna: almeno lui ha avuto un momento memorabile prima di andarsene, ma di Tess – fino a ora – non c’è niente di veramente divertente. Ed è un vero peccato perché gli stimoli per mettere in piedi qualcosa di profondamente divertente ci son tutti. Ha dei calciatori di serie A a servirle continui assist, ma non riesce a fare goal in nessun modo. E adesso mi scuso per la metafora calcistica anche perché io di calcio capisco solo che Pavel Nedved da giovane era molto bello.

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Ho apprezzato molto l’intervento di Lillo e le sue nuove pose e lasciate che vi dica che trovo molto più sciolto e a suo agio anche Fedez nel ruolo di conduttore del programma. L’accoppiata com Matano funziona molto bene e sarei molto felice se il sodalizio continuasse anche per la terza stagione di LOL – Chi ride è fuori, perché ci sarà una terza stagione di LOL – Chi ride è fuori, vero Amazon Prime Video? Vero Endemol Shine Italy?

In attesa di una risposta affermativa, direi che è arrivato il momento di tirare le somme, perciò sarebbe riduttivo dire che questi primi quattro episodi mi sono piaciuti molto, perché li ho amati. Sicuramente li riguarderò in attesa della messa in onda degli ultimi episodi e sono sicura che mi faranno morire dalle risate esattamente come la prima volta, confermandomi ancora che io a questo gioco sarei la prima ammonita, ma anche la prima eliminata.

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