Non appena ricevuta la chiamata dalla sede centrale della Dunder Mifflin, Michael Scott seppe subito cosa fare. La breve telefonata era servita a comunicare al manager regionale che, in quanto parte della filiale più produttiva dell’intera compagnia, tutti i dipendenti della sede di Scranton, Pennsylvania, avevano diritto a un giorno extra di ferie pagato quel venerdì, da trascorrere nel modo che preferivano. Michael Scott però aveva un’idea migliore, un’intuizione tanto brillante da costringerlo a complimentarsi da solo: perché sprecare un giorno a oziare quando potevano trascorrerlo tutti insieme realizzando il sogno segreto di ogni direttore delle filiali regionali che si rispetti, ossia quello di dare vita a una propria edizione del programma televisivo del momento “Lol – Chi ride è fuori”? Non serviva avvisare i dipendenti del giorno di ferie, bastava semplicemente omettere questo piccolo dettaglio e farli presentare in ufficio normalmente, salvo poi sorprenderli permettendo loro di partecipare in prima persona a un’esperienza talmente imperdibile che nessuno vi avrebbe preferito una vacanza – o almeno questo pensava entusiasticamente Michael, a cui la vita era però decisa a riservare spiacevoli sorprese. Innanzitutto, nonostante le sue pressioni, Amazon Prime Video non sembrava disponibile a sponsorizzare l’evento, sebbene fortunatamente nessuno avesse preso l’idea del manager regionale abbastanza sul serio da impedirgli di considerarla e presentarla al mondo intero come “LOL – Chi ride è fuori 3: Michael Scott Dunder Mifflin Scranton Fun Run Competition”.
Non solo Amazon sembrava non apprezzare il genio di Michael Scott, ma anche i suoi dipendenti mostrarono qualche incomprensibile perplessità una volta messi davanti al fatto compiuto. Infatti, arrivati in ufficio il venerdì mattina, Jim, Pam e i loro colleghi rimasero senza parole davanti alla visione di un Michael Scott vestito come un rapper, con tanto di catena dorata in plastica e tuta di Gucci palesemente falsa, che li accoglieva alla reception della Dunder Mifflin esclamando periodicamente ed enigmaticamente “So’ Fedez” e li invitava a prendere posto in sala riunioni. Abituata alle peculiari esternazioni del suo capo, più per educazione che per effettivo interesse, una volta che furono tutti seduti Pam chiese spiegazioni riguardanti quanto stava accadendo ed ecco che senza preoccuparsi delle reazioni in sala Michael invitò tutti a prepararsi a vivere la più straordinaria giornata lavorativa di sempre, ancora più emozionante della volta in cui erano andati in spiaggia e (quasi) nessuno aveva voluto camminare sui carboni ardenti. Rivelò che avrebbero preso tutti parte a una nuova edizione del programma televisivo del momento: Lol – Chi ride è fuori. Ovviamente evitò di far presente che era una versione da lui ideata, prodotta e, soprattutto, inventata e poiché la presenza di telecamere era una costante alla Dunder Mifflin alcuni dei colleghi meno brillanti di Michael – come Kelly, Kevin e persino Andy – finirono persino per crederci.
L’annuncio della loro imminente partecipazione alla versione dundermiffliana di Lol – Chi ride è fuori non fu accolto allo stesso modo da tutti i dipendenti. Tanto per cominciare Creed, nel cui misterioso passato si celano segreti che non potranno mai essere rivelati (tra cui una serie di truffe avvenute per sua mano nel circuito televisivo dei giochi a premi), finse di andare in bagno per poi calarsi dalla finestra e darsela a gambe. Angela, non sapendo della giornata di ferie e decisa a non rimanere indietro con il lavoro, convinse Oscar a seguirla in cucina per continuare la normale giornata in ufficio in un luogo dove non sarebbero stati disturbati dalla follia collettiva che si stava impadronendo di Scranton. Meredith decise di tirarsi fuori non appena venuta a sapere che alcol e nudità non erano ammessi all’interno della sfida (ordini di Michael Scott, preoccupato dalle ripercussioni negative che avrebbero potuto avere su LOL – Chi ride è fuori 3: Michael Scott Dunder Mifflin Scranton Fun Run Competition). Stanley, troppo poco interessato alla vicenda per opporsi, si sedette in un angolo della sala riunioni con le sue parole crociate e decise di ignorare qualsiasi ingerenza altrui. I più entusiasti all’idea di sprecare l’intera giornata erano Jim Halpert, Kelly Kapoor, Andy Bernard, Kevin Malone e Phyllis Vance, che si trascinarono dietro la divertita Pam Beesly, un perplesso Toby Flenderson, gli agguerritissimi e assurdamente competitivi Ryan Howard e Dwight K. Schrute, tutti pronti a prendere posto in sala riunioni e cercare di vincere, pur consapevoli dell’inesistenza di qualsiasi tipo di premio in denaro per chiunque trionfasse.
Erano trascorsi meno di dieci secondi dall’inizio della sfida quando l’allarme segnalò una prima infrazione alle regole del gioco. Michael Scott fece il suo trionfale ingresso nella sala riunioni e sventolò un cartellino rosso in faccia a Toby, non perché avesse riso o anche solo accennato un sorriso, ma in quanto “la sola presenza di quest’uomo è sufficiente a uccidere la gioia e la vita che sono necessarie allo svolgimento della sfida, impendendo a tutti gli altri di anche solo pensare di potersi divertire” (parole del manager regionale, non nostre). Deluso ma non sorpreso, Toby si allontanò dagli altri concorrenti senza preoccuparsi di chiedere spiegazioni, felice di poter concludere in anticipo la giornata e di non essere costretto ad ascoltare le assurdità dei suoi colleghi almeno per qualche ora.
All’eliminazione del responsabile delle risorse umane fece seguito pochi minuti dopo quella di Kevin Malone, prima ammonito per avere sorriso ricordandosi il sogno erotico che aveva fatto la sera precedente e quindi definitivamente escluso dopo che Jim gli raccontò una barzelletta sconcia, con conseguente risatina sotto i baffi.
Eliminato quello che era considerato all’unanimità l’anello debole tra i concorrenti di LOL – Chi ride è fuori 3: Michael Scott Dunder Mifflin Scranton Fun Run Competition, Jim e Diwght decisero di stringere un’improbabile alleanza che li avrebbe aiutati ad arrivare entrambi fino in fondo e giocarsi la vittoria finale. Gli obiettivi dichiarati della strana coppia erano tre: Stanley, Phyllis e Andy. Infatti i due erano consapevoli che Ryan si sarebbe ritirato una volta scoperto sia che la sfida non sarebbe stata realmente trasmessa da Amazon Prime Video e dunque non poteva essere utilizzata per sponsorizzare Wuphf (cosa che puntualmente accadde dopo mezz’ora di gioco, a seguito di una surreale e concitata chiamata tra il precario e Michael Scott) e che Kelly non avrebbe mai accettato di separarsi da Ryan, seguendolo fuori dalla sala riunioni in lacrime al solo pensiero di essere costretta a stare lontana da lui.
Le prime quattro eliminazioni erano avvenute a distanza di mezz’ora e senza che avvenisse nulla all’interno della sala riunioni, se non qualche barzelletta per far fuori Kevin e l’infuocata telefonata di Ryan al manager regionale una volta compresa l’inutilità della giornata. Ai quattro cartellini rossi se n’era aggiunto uno giallo a Stanley, che era ben deciso a limitare la sua partecipazione a LOL – Chi ride è fuori 3: Michael Scott Dunder Mifflin Scranton Fun Run Competition alla mera presenza fisica e pertanto si era tenuto del tutto fuori da qualsiasi dinamica andata in scena, guadagnandosi pe questo un’ammonizione. La mancanza d’azione e soprattutto lo scarso entusiasmo che l’evento suscitava nei suoi dipendenti convinse Michael Scott a contattare il suo uomo all’interno, il sempre fedele Dwight Schrute, perché ribaltasse le sorti della sfida. “Sono pronto”, pensò l’assistente regionale: era giunto il momento di agire, di eliminare la concorrenza il più velocemente possibile. Forte della sua instabile alleanza con Jim, Dwight scese in campo.
Eliminare Phyllis fu più semplice del previsto. La prima ammonizione arrivò nel momento in cui Jim e Dwight andarono a importunare Stanley poggiandogli in testa un cappello da elfo, un gesto banalissimo che tuttavia comportò un accenno di sorriso sul volto della venditrice e la definitiva dipartita del burbero Stanley dal gioco (sembra che le sue esatte parole siano state “Non sono pagato abbastanza per sopportare tutto questo, me ne vado”). Quindi Pam chiese a Phyllis di raccontarle ancora del suo matrimonio con Bob Vance, alla cui sola idea non fu capace di trattenere un sorrisetto di superiorità, che comportò la sua gradita eliminazione.
Andy si stava dimostrando un osso più duro di quanto chiunque avesse immaginato. Serviva qualcosa che lo cogliesse alla sprovvista, qualcosa di inaspettato, e fortunatamente Jim Halpert sapeva cosa fare. Alzatosi in piedi sopra una sedia, Jim inizio a fingere di nuotare e a boccheggiare, nella sua più riuscita imitazione di un pesce. “Tonno che fa il tonno” esclamò Andy tra le risate, guadagnandosi il primo cartellino giallo. Passarono pochi minuti prima che, ripensando al tonno, il più fedele dei laureati alla Cornell ricominciasse a ridere e venisse eliminato definitivamente dalla competizione.
Dopo solo un’ora erano rimasti in tre, con Dwight Schrute solo a sfidare l’unito fronte matrimoniale formato da Jim e Pam, sebbene quest’ultima avesse già un’ammonizione per aver sorriso all’imitazione del pesce da parte del marito. La situazione sembrava stabile da circa un’ora, nessuno dei concorrenti disposto a cedere, ma ecco che un clamoroso colpo di scena comportò la fuoriuscita della dolce (ex) receptionist. Fu infatti Dwight il responsabile della fragorosa risata finale di Pam, che non riuscì a trattenersi davanti alla sua reazione sconvolta quando Jim gli ricordò che il mercato fiorente delle barbabietole era destinato a soccombere davanti a quello emergente del topinambur e che era ora che anche Dwight si dedicasse alla coltivazione del tubero del momento.
Erano passate solo due ore quando infine si giunse al grande scontro. La finale su cui chiunque avrebbe scommesso, talmente scontata da fare invidia ai saldi di fine stagione. Parliamo di una sfida epica. Davide contro Golia. Gli Avengers contro Thanos. Voldemort contro Harry Potter. Alice e la Regina di Cuori. Team Edward contro Team Jacob. Amore per la receptionist contro amore per le barbabietole. Jim “Jimothy” Halpert contro Dwight K. Schrute. Uno scontro destinato a durare altre quattro, infinite, incomprensibili ore. Jim partì all’attacco ricorrendo a tutto il suo arsenale di battute sulle fattorie, sulla coltivazione delle barbabietole e su Battlestar Galattica, salvo poi passare a una comicità più fisica mimando il cugino Mose che cerca di fare conquiste in un bar. Dwight rispose a tono con lunghissime imitazioni di dubbia riuscita di Pam, Stanley, Ryan e infine dello stesso Halpert, che sebbene fosse decisamente divertito non si lasciò sfuggire nemmeno il più timido dei sorrisi. L’orologio segnò inesorabilmente la fine della giornata lavorativa, mentre la sfida non sembrava avvicinarsi a una suo conclusione, tanto che un pentito Michael Scott fu costretto ad annunciare che ora sarebbe bastata una singola effrazione alla regola per essere eliminati.
Jim sapeva che per vincere sarebbe dovuto ricorrere a mezzi estremi, doveva fare ricorso alla psicologia inversa per costringere Dwight a capitolare. Doveva convincerlo che aveva la vittoria in tasca. “Dwight, so che non potrò competere ancora a lungo. Tu sei temprato dal fuoco della coltivazione delle barbabietole, hai abbastanza scorte di cibo in scatola per sopravvivere a un apocalisse zombie e a un’invasione aliena, nulla può coglierti di sorpresa. Combattere con te è un onore, ma è chiaro che non siamo ad armi pari”. Prima ancora di accorgersene, Dwight Schrute sorrise, deliziato dalla confessione del suo acerrimo nemico. E così, senza quasi nessuna risata e praticamente tutti i concorrenti eliminati prima ancora che la sfida avesse realmente inizio, si concluse la folle e fortunatamente irripetibile avventura di “LOL – Chi ride è fuori 3: Michael Scott Dunder Mifflin Scranton Fun Run Competition”.