9) Fallimento con gli Oceanic Six
Uno degli ultimi atti della vita di John Locke era svolgere il compito affidatogli da quello che lui credeva fosse il portavoce di Jacob, ma era in realtà l’Uomo in Nero: riportare sull’isola i 6 che l’avevano lasciata. Suo malgrado, nessuno di loro vuole tornare e soprattutto tutti lo respingono con disprezzo: un uomo che viene a parlare di quello che avrebbero o non avrebbero dovuto fare è sgradevole dal loro punto di vista. Lo scontro maggiore è con Jack, a cui John dedica un biglietto con scritto “I wish you had believed me”, “Vorrei che mi avessi creduto”. L’elemento straziante è il fatto che John si arrende, in lacrime, e decide di suicidarsi, convinto ormai di aver fallito: interverrà Ben, persuadendolo a non suicidarsi, ma improvvisamente decidendo di ucciderlo quando John fa il nome di Eloise Hawking.
10) Il pensiero durante la morte
Quando l’Uomo in Nero prende le sembianze di John Locke sull’isola, rivela che è in suo potere sapere cosa il soggetto defunto di cui si era impossessato aveva pensato poco prima di morire. Nel caso di John Locke, l’ultimo pensiero mentre moriva era stato “I don’t understand”, “Non capisco”; “Non è la cosa più triste che tu abbia mai sentito?”, chiede l’Uomo in Nero parlando con Ben, l’autore dell’omicidio. Rispondiamo noi per Ben: è triste non solo quella domanda, ma il fatto che tale interrogativo abbia accompagnato l’intera vita di John sull’isola, spesso senza avere una reale risposta.