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La Classifica dei 10 migliori episodi di Lost secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Lost
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Hall of Series – Comunità di Recupero non ha dubbi: sono questi i migliori episodi di Lost di sempre. In ordine di classifica, ci addentreremo all’interno dell’universo di Lost, riscoprendo puntate rinomate o altre che non avreste mai pensato di vedere in lista. Dai loro voti provenienti dal consueto sondaggio settimanale è infatti emersa una classifica che potrebbe soddisfare o far discutere alcuni di voi, perché lo sappiamo: a volte, soprattutto quando si tratta di classifiche, non è semplice avere la stessa visione, soprattutto se in gioco c’è una Serie Tv come Lost.

Se siete dunque tutti pronti, il viaggio tra le migliori puntate di Lost secondo la nostra Hall of Series – Comunità di Recupero può ufficialmente cominciare. Portatevi l’essenziale per trascorrere qualche oretta nell’isola deserta. Tanto lì, lo sappiamo: fa tutto lei.

Da Uomo di Scienza, Uomi di Fede ad Ab Aeterno: ecco i migliori 10 episodi di Lost secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

10) Il Candidato (6×13) apre la classifica dei migliori episodi di Lost

Un'immagine di John Locke in Lost
Credits: ABC

Iniziamo questa permanenza nell’isola dei misteri di Lost con Il Candidato, la tredicesima puntata della sesta stagione. Come suo solito, Lost sviscera qui la sua parte più poetica dando libero sfogo alle sue linee temporali. Da una parte il passato oramai intoccabile, e dall’altra il presente. Da una parte la lotta verso la vita. E dall’altra, un Jack che prova a convincere Locke in un 2004 in cui tutto è ancora è possibile. Come vediamo nell’episodio, i due si sono già conosciuti. Erano medico e paziente. John prova a spiegare a Locke che lui è stato scelto come candidato per un trattamento sperimentale che ha l’obiettivo di far sparire la sua paralisi alle gambe, ma quest’ultimo non ha alcuna intenzione di sottoporsi all’intervento. Jack però non desiste, come se fosse in qualche modo legato al paziente.

Come se Locke fosse già quel Locke. Dovrebbe accontentarsi di avergli salvato la vita come gli dicono tutti quelli intorno a lui, ma non gli basta: vuole dargli l’opportunità di fare molto di più. In questo episodio, i due si rendono protagonisti di un confronto che segna inevitabilmente il percorso di Lost. Un viaggio emotivo dentro i rimorsi, i rimpianti e i tormenti di un personaggio come Locke che ricorderà per sempre quell’incidente aereo avvenuto dopo aver ottenuto il suo brevetto come pilota. Aveva convinto il padre a essere il suo primo passeggero, e lui aveva acconsentito, anche se intimorito e spaventato da quel mezzo aereo che in Lost segna la fine e l’inizio per tutti i protagonisti.

In quel volo, nulla andò come Locke aveva immaginato. Quel giorno ha costretto Locke a doversi portare dentro un macigno enorme, un peso che ogni giorno gli accende sensi di colpa, angoscia, rimpianti, il futuro che suo padre non ha mai più potuto avere. Ma Jack non demorde. Ci spera ancora. Cerca di alleviare quei tormenti di Locke, rammentandogli ancora una volta di poterlo aiutare, chiedendogli perfino di indicargli la via. Ma Locke non desiste, girandosi soltanto un’ultima volta prima di andare via. Il tutto, con un parallelismo mastodontico. Nel 2007, in quell’isola, John vuole uccidere Locke perché è un candidato. Nel 2004, lo vuole salvare per lo stesso motivo. Nel 2007, entrambi i protagonisti pronunciano frasi che ritornano anche nel 2004, come Quel che è successo è successo. Ancora una volta in Lost tutto torna, lasciandoci sospesi di fronte a un capolavoro.

9) Greatest Hits (3×21)

Un'immagine di Lost

La prima volta che mi sono sentito alla radio. Papà che mi insegna a nuotare a Butlins. Il Natale in cui Liam mi ha regalato l’anello. La donna fuori dal Covent Garden che mi ha chiamato eroe. La notte in cui ti ho incontrata. Charlie lo ha fatto, adesso provate voi a stilare una lista dei vostri cinque momenti più significativi della vita, con tutti i rischi del caso. Perché non ci siamo ancora ripresi da questo episodio, dal momento in cui Charlie prova a ripercorrere tutto quel che gli è successo, mostrando come le piccole cose della vita in realtà tanto piccole non sono. Pronto per andare incontro al proprio destino, all’ennesimo sacrificio di Lost, Charlie rivive la sua vita mettendola in ordine in un foglio di carta.

Il quinto punto è, tra i cinque, il più esasperato. La notte in cui ti ho incontrata. Poche, possime parole che però sono tutto, che fanno tutto. Andando oltre la cornice della puntata, andando oltre il finale, chiunque di noi può rivedersi in questo episodio di Lost, cogliendo aspetti e sentimenti della vita che toccano a chiunque. Di cui non si può fare a meno. E quindi, se pensi di dover dire addio a ogni cosa, cosa ti ricordi? Che ti porti dentro? Probabilmente, la notte in cui ti ho incontrata. Una poesia a cielo aperto, questa puntata di Lost. Un tributo all’esistenza e alla vita, con tutte le sue fortune del caso. Con tutte le sue tragedie del caso. Quando si pensa a Lost come parabola dell’esistenza, è vero. E forse questa lista, insieme a tanti altri grandi e piccoli frammenti sparsi, ne è un esempio.

Nella stessa puntata, anche Jack torna a far sentire la sua voce, riappropriandosi del suo intoccabile posto da leader. Dopo un momento di confusione e debolezza, Jack ritorna in questo episodio mostrando il suo lato da medico, il suo lato biologicamente programmato per salvare vite. Ma c’è qualcosa di più. Jack non vuole più solo essere buono e dimostrare agli altri sopravvissuti di essere tutti parte di un gruppo: vuole la rivalsa, la vendetta. Vuole proteggerli, ma con uno spirito antidemocratico, senza più lasciare a chiunque la possibilità di decretare piani e stratagemmi. Ha bisogno di far sentire la sua voce, perché è arrivato il momento di giocarsi tutto.

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