8) Esodo (1×22-1×23)
Ottavo posto per il finale della prima stagione. In Esodo si ripercorrono infatti le ore precedenti allo schianto, raccontando di quel momento in cui i protagonisti stavano per imbarcarsi all’interno dell’aereo che avrebbe stravolto completamente la loro esistenza. Nello stesso episodio, si affronta finalmente il dilemma della botola, qui finalmente pronta a svelare il mistero che ha sempre portato dentro di sé. Ogni personaggio, in questo atto finale, si ritrova costretto a proseguire in una strada che lo avvicinerà sempre di più al proprio destino, un destino che è frutto delle proprie scelte. I personaggi di Lost in questo episodio diviso in due parti si mostrano quasi abituati a quel destino, a quell’isola che li ha accolti dopo il disastro aereo. Si arrendono di fronte a ogni possibilità di speranza, capendo che l’unico modo per non soffrire più è accettare che questa sia oramai la loro esistenza.
Nello stesso modo, ce ne sono altri che invece non si arrendono. Ma il punto di questo episodio, come dell’intera parabola di Lost, è quel contrasto tra scienza e fede, tra razionale e irrazionale. A portare avanti questo scontro ideologico ci sono soprattutto Jack e Locke, da sempre in contraddizione sull’argomento. Di fronte a quella botola, protagonista assoluta del finale, Jack dimostra un approccio del tutto razionale, fortemente convinto che non esistano eventualità che esulino da una spiegazione logica, pragmatica. Esclude a priori qualsiasi forma di realtà più complessa. Non va oltre ragionamenti logici che escludono qualsiasi cosa possa mettere in dubbio le sue convinzioni. Dall’altra parte, invece, Locke. Colui che in quell’isola ha ripreso a camminare, lo stesso che le si approccia come se ogni cosa avesse a che fare con la fede, il destino, un percorso già scritto.
Ma è nelle sue parole, forse, la verità di questo episodio. Perché alla domanda cosa c’è dentro? Locke risponde la speranza. Ed è vero. E’ così. E non importa se presto tutto questo verrà smentito, e non importa neanche se a un certo punto tutto questo farà così male da fargli perdere la fede. In quel momento, Locke ha detto l’unica verità che in Lost è sempre contata. Dentro quella botola si nasconde qualcosa che potrà per sempre cambiare la prospettiva. Annunciare una risalita verso una realtà più consapevole. Dopo questo episodio, d’altronde, ci attenderà il destino di Lost. E niente, come da quella prima puntata, sarà più lo stesso.
7) Ab Aeterno (6×09), una delle puntate più importanti di Lost
Settimo posto per Ab Aeterno, la puntata che comincia la corsa verso il gran finale di una delle Serie Tv più importanti di sempre. Nel nono episodio della sesta stagione, si torna indietro nel tempo fino ad arrivare nell’800. Siamo nelle Isole Canarie e di fronte a noi non c’è niente di meno che Richard Alpert. Con lui spostiamo indietro la lancetta e ci addentriamo all’interno di una storia disperata, fatta di amore, tormento, rimpianti, tempismo. Ab Aeterno è una delle migliori puntate di un grande capolavoro. Un episodio che fa del flashback il suo unico mezzo. D’altronde stiamo parlando di una produzione che, per prima, ha deciso di utilizzare questo strumento in televisione, rendendolo suo protagonista indiscusso.
Richard Alpert è da sempre considerato come uno dei personaggi più emblematici di Lost. Un personaggio che ritrovi in più ere, ma sempre uguale. Sempre fedele a come lo avevamo lasciato. Fino a questo momento, la domanda è sempre stata la stessa: che cosa nascondesse la sua storia, che cosa si celasse dietro a questo ritorno ciclico. In questa puntata tutto questo ottiene finalmente una risponda, chiarendo uno dei misteri più tormentati della Serie Tv.
Anche lui, come tutti gli altri, è arrivato nell’isola dopo un passato travagliato e perso. Richard riesce a salvarsi e fuggire dalla morte grazie all’Uomo in Nero. In un secondo momento, nella stessa puntata, Richard si ritrova però coinvolto nella battaglia tra l’Uomo in Nero e Jacob che altro non sono che la rappresentazione metaforica del bene e del male. Nello stesso modo, Richard rappresenta l’essere umano in bilico tra le due cose. Inclinato verso il bene ma attratto anche dal male, con tutte le scelte che nel corso della vita ha dovuto o deciso di prendere. E così, Lost ci consegna una delle puntate più belle delle sei stagioni, mettendo in prima linea tutti gli elementi più filosofici e intimi che l’hanno resa così grande.