6) Uomo di Scienza, Uomo di Fede (2×01)
Torniamo indietro di qualche punto, ricordando il grande finale della prima stagione. Quell’antitesi, quella nemesi tra scienza e fede che ha reso Jack e Locke gli opposti ideologici dell’intera narrazione. Due correnti che intraprendono strade diverse destinate comunque a incontrarsi, come in questo episodio. Battezzato seguendo le linee guida dei personaggi, il titolo della puntata si concentra su Jack – uomo di scienza – e su Locke, uomo di fede. Quarantatré minuti dedicati totalmente a questo dualismo, rappresentato dai due personaggi chiave di Lost. Dai protagonisti che, per ragioni diverse, scegli di seguire o di non seguire. Perché mettono a fuoco alcuni dei dubbi esistenziali della vita, ragionando su quell’eterna diatriba tra cuore e cervello, scienza e fede.
Ti ritrovi presto a sentirti parte del loro confronto, a schierarti, a pensare che forse ha ragione Locke e tutto questo ha un senso che trascende la razionalità. Oppure decidi di fidarti solo di quel che vedi. Di quel che puoi toccare, moltiplicare, razionalizzare. Qualsiasi sia il tuo punto di vista, questa puntata di Lost saprà come accontentarti, sviscerando quelli che saranno i punti fondamentali di questa stagione, come l’incontro e scontro tra Jack e Locke. Quel dialogo resta ancora impresso, ancora oggi dopo anni. Jack lo rivendica: io sono un uomo di scienza. E a questo Locke risponde affermando di se stesso il contrario. E’ un uomo di fede che crede che tutto ciò che stia accadendo non ha nulla a che fare con la casualità. Sopravvissuti, con sole poche ferite, Locke non ha dubbi: è l’isola che li ha portati lì. Li ha scelti.
E’ stato il destino, ancora una volta. E anche le morti non sono stati casuali. Sono sacrifici. Il percorso che hanno intrapreso, secondo Locke, condurrebbe alla botola. Hanno fatto tutto quel che hanno fatto solo per arrivare esattamente in quel momento. Questo dialogo, da sempre considerato l’anima di Lost, consacra del tutto l’anima della Serie Tv. Il suo punto di non ritorno. Il dilemma che, da oltre vent’anni, ci tormenta. E si conclude così. Con un Jack che non crede nel destino, e un Locke che risponde che invece ci crede. Ma non lo sa ancora.
5) La fine (6×17) l’episodio che ancora oggi turba i fan di Lost
Apriamo la Top 5 decretata dalla nostra community – Hall of Series Comunità di Recupero con La Fine, l’episodio che ancora oggi turba e tormenta i fan della serie. Ci si aspettava qualcosa di più, qualcosa di meno. Una spiegazione in più. Non è un caso che, dopo anni, stia per arrivare sui nostri schermi Getting Lost, il documentario che sembrerebbe voler rispondere e far luce su alcuni punti in sospeso lasciati dalla serie. Una cosa del genere l’abbiamo vista soltanto in questa produzione, di cui questa puntata è un esempio concreto. Perché c’erano tante aspettative dietro tutto questo. In questo episodio si radunavano tutte le speranze dei fan, desiderosi di avere tra le mani una risposta, qualsiasi essa fosse.
Ma Lost non è nata per accontentare. E’ nata per avere una sua natura, lontana da qualsiasi influenza esterna e, forse, perfino terrena. E questa puntata lo dimostra. Lo fa raccontandoci esattamente la natura di Lost, mettendo in atto una narrazione che trascende la razionalità. E’ intima, ha a che fare con la mitologia, con il simbolismo. E’ tutto quello che non ti aspetti mai ma che invece hai sempre avuto di fronte, perché Lost non si è mai nascosta dietro a niente.
Lo ha sempre raccontato, mettendo in atto incognite che bramano ancora di essere scoperte. E forse il coraggio di Lost, tra le tante cose, risiede proprio qui. Tutti speravano in una risposta, ma Lost non è caduta nella trappola del fan service. Ha osato, e lo ha fatto andando contro ogni forma di pretesa da parte di un pubblico abituato ad avere delle risposte, abituato a giungere alla fine con una spiegazione razionale di quanto accaduto.
Ma questa certezza ha trovato in Lost un punto di scontro ben evidente che ancora dopo anni non smette di bruciare. E non smette di rendere, ancora una volta, l’isola l’unica protagonista assoluta di Lost. L’unica che sa tutto e che, durante quel finale, aveva tutte le risposte in mano, ma l’ingenerosità di restituirle. O la certezza assoluta che, nel farlo, si sarebbe presto interrotta la magia di Lost. Una delle domande che questa puntata ci fa sorgere ancora dopo anni è d’altronde questa: che futuro avrebbe atteso Lost se ogni risposta fosse stata data? Forse sarebbe stato diverso. Meraviglioso, certo, ma risolto. Ma è forse l’irrisoluzione di questa storia, di questa puntata, a rendere ancora così viva la magia di questa Serie Tv. Se volete, comunque, qui trovate la nostra spiegazione dettagliata del finale di Lost.