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19 considerazioni semiserie su Lost

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Lost.

Anno del Signore 2004.

Prima di Peaky Blinders, Game of Thrones, anelli magici, serial killer, universi distopici e migliaia di serie tv subito disponibili, c’era lei: la trepidante attesa. Prima di tutto questo c’era Lost, quella benedettissima meraviglia di Lost . Ogni settimana gli appassionati si ritrovavano davanti al televisore impazienti di godere di un altro episodio. Curiosi di scoprire se quelli ormai diventati i loro eroi, sarebbero riusciti a scappare dall’isola o meglio sarebbero riusciti a raggiungere ciò che stavano cercando. E questo è accaduto puntata dopo puntata per ben 6 anni. Anni di trepidazione, lacrime ed emozioni. Brividi assorbiti a piccole dosi, senza farne indigestione ma assaporando e assorbendo ogni singolo fotogramma, settimana per settimana, anno per anno.

Da far accapponare la pelle la morte di Boone intercalata alla nascita del piccolo Aaron, con la proverbiale Life and Death di Michael Giacchino a fare da bussola. Indimenticabile il finale della quinta stagione in cui dopo aver visto il logo della serie su sfondo nero per anni, ci troviamo davanti quella stessa scritta su un’inaspettata tela bianca.

Segno che tutto ciò che è stato scritto in Lost fino a quel momento è finito e un nuovo quadro sta per compiersi.

Jack Shephard
Jack Shephard 640×360

Il nero dell’oblio si trasforma nel bianco della speranza, nella luce della conoscenza pronta a guidare sia noi che i nostri protagonisti nella conclusione del loro viaggio. Ma in una serie definibile come la nave scuola di tutte le serie (se ne parla qui), l’insegnante di tutte quelle venute dopo in cui la tavolozza dei colori è completa non sono mancati i momenti esilaranti. Quelli che ci hanno fatto sorridere pronti a strappare un sorriso in mezzo a tante lacrime.

L’ingrediente perfetto per rendere Lost una di quei titoli impossibili da dimenticare.

Eppure arrivare a trovare una lista di considerazioni ironiche su una serie il cui disegno risiede nella ricongiunzione di se stessi dopo aver estirpato tutto il veleno (una trama bella leggerina insomma) non è cosa immediata. Ma l’ironia fa parte di Lost ed è giusto ricordarla. Dopo tutto la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi se solo ci si ricorda di accendere la luce.

Quindi si parte.

1 La serie non è ancora iniziata e già abbiamo a che fare con nuvole nere, orsi polari e voci di spiriti. Tutto sotto controllo.

2 L’episodio sui tatuaggi di Jack non ce lo meritavamo.

Lost
Lost 640×360

3 Claire al nono mese di gravidanza riesce a non rompere le acque dopo lo schianto. Io non sono capace neanche di mettermi l’eyeliner.

4 I creatori di “Piovono Polpette” hanno fatto richiesta specifica della scena in cui il cibo cade dal cielo con un paracadute. Volevano vedere l’effetto sulle persone.

5 Il primo amore non si scorda mai e su questo siamo d’accordo. Ma diventare una ricercata per un aeroplanino giocattolo sembra un tantino troppo, Kate.

6 Sawyer usa soprannomi perché ha difficoltà a ricordare i nomi di tutti. Quindi vuol dire che non ricorda neanche il suo.

7 Il video dei Drive Shaft in cui sono vestiti da neonati con tanto di pannolino, ciuccio e biberon è la conferma del fatto per i soldi si sia disposti davvero a fare di tutto. Ma di tutto di tutto. Di tutto, di tutto, di tutto.

Lost
Lost 640×360

8. Golf, ping pong e poker. Se non fossimo a conoscenza del fatto che si trovino su un’isola deserta, pure un pelino inquietante, sembrerebbe di essere in vacanza in un resort.

9 Dopo la venticinquesima volta in cui Michael urla il nome di suo figlio, è stato chiaro il motivo per cui quel piccoletto abbia smesso di rispondere.

10 La corsa sul mini van Volkswagen di Hurley, Charlie, Sawyer e Jin e è l’epilogo perfetto di un pranzo di Pasquetta. Con tanto di birre.

11 Una ragazza incinta al nono mese, una valigia piena di coltelli da caccia e una rock star imbottita di droga. I controlli sicurezza all’Oceanic Airlines funzionano alla grande.

12 La morte di Ana Lucia Cortes per mano di Michael Dawson nella seconda stagione di Lost ci ha rattristato tutti. Ma in fondo nemmeno tanto.

13 Sì che siamo su un’isola deserta e i beni di prima necessità non si trovano facilmente, ma date un foglio di carta a Charlie perché di mani ne ha solo due.

14 Shannon e Sayd, Juliette e Sawyer, Charlie e Claire, Libby e Hurley: sull’isola di Lost, ogni mattina, quando sorge il sole un biondo innamorato muore.

15 Ars si riduce in brandelli non appena tocca la dinamite. Kate partecipa a giochi senza frontiere con lo zaino pieno e nemmeno un graffio. Gli inspiegabili misteri di Lost.

16 Nikki e Paulo rientrano senza dubbio nella classifica delle morti più stupide mai viste in una serie tv. Non poteva essere altrimenti.

17 Dal momento in cui Francesco Gabbani ha vinto Sanremo con Occidentali’s Karma, ogni volta in cui si riguarda un episodio di Lost dove si parla del progetto Dharma, ci aspettiamo sempre di sentire “Namaste Alè” alla fine di ogni video.

Lost
Lost 640×360

18 Lost: Alan Dale interpreta il padre ricco, cattivo e severo di una ragazza bionda (Penny) innamorata di un capellone non proprio benestante (Desmond). The O.C.: Alan Dale interpreta il padre ricco, cattivo e severo di una ragazza bionda (Kirsten) innamorata di un capellone non proprio benestante (Sandy). Tutto ok.

19 L’entusiasmo con cui tutti accolgono la proposta di scrivere la parola SOS sulla spiaggia da parte di Bernard è lo stesso dei bambini quando ricomincia la scuola dopo l’estate.

Termina la nostra lista. Com’è andata a finire l’ avventura dei protagonisti lo abbiamo capito tutti (forse). Tra sarcasmo, cinismo e un pizzico di nostalgia li ringraziamo per la leggerezza che ci hanno saputo regalare in alcuni attimi. Perché sono stati proprio gli stessi a farceli amare.

Namaste (alè).

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