Proprio così, oggi parliamo del superstite più insopportabile e affascinante del Volo Oceanic 815: James Ford (o Jim LaFleur, per il Progetto DHARMA), meglio conosciuto come Sawyer e interpretato da Josh Holloway. Tutti coloro che sono stati contagiati dal morbo di Lost hanno, a fasi alterne, amato e detestato questo personaggio, che sa essere egoista o protettivo, capace di atti di incredibile codardia o di immenso coraggio. Per rinfrescarvi la memoria, ecco qui un articolo in cui vi ricordiamo tutte le ragioni per avere nostalgia di lui!
Presente in ben 104 puntate, Sawyer non solo ha un ruolo centrale nella serie, ma è anche il perfetto esemplare di essere umano: né buono né cattivo, condizionato dai suoi trascorsi, dalle scelte prese e dalle emozioni provate, in bilico tra due mondi e due possibili versioni di sé stesso. Cerchiamo allora di rimettere insieme i pezzi del puzzle. Ecco i 5 episodi di Lost che ci raccontano il background di James Ford e tutti i motivi che lo rendono… Sawyer.
1) Il truffatore: Lost ci presenta James Ford
Prima stagione, ottavo episodio. Il primo in cui il flashback, escamotage particolarmente amato in Lost, non spiega l’entrata in scena di un personaggio. Come sempre la puntata si suddivide in due linee temporali: la prima riguarda parte del passato di Sawyer, la seconda si focalizza sulle vicissitudini all’interno dell’Isola.
Il nostro salto temporale ci permette di assistere a una delle tante truffe di un Sawyer privo di scrupoli e manipolatore (o almeno, così sembrerebbe): conquistato il cuore della malcapitata di turno, Jessica, l’uomo si fa volontariamente scoprire in possesso di un’ingente cifra, a quanto racconta, destinata a un investimento. Jessica insiste così per divenire sua socia in affari, a discapito del marito di lei.
Come per molte altre coppie, Sawyer tesse la sua tela: convince il marito della donna a stringere un accordo, rassicura lo strozzino che gli ha prestato il denaro iniziale ed è pronto a concludere la frode, quando sulla soglia di casa della coppia truffata si presenta un bambino. I due hanno un figlio. Preso in contropiede da un’ombra di rimorso, Sawyer restituisce i soldi e confessa le sue vere intenzioni, per poi sparire.
Un gesto di redenzione, di pentimento, forse? Non sembrerebbe essere però definitivo, considerati gli atteggiamenti in cui il bell’arraffatore persevera una volta sull’Isola: infatti, accaparratosi tutti i beni possibili, li accumula nella sua tenda e nega il suo supporto agli altri superstiti, rifiutando persino di restituire gli oggetti di loro proprietà. Arriva persino al punto di picchiare a sangue Boone, quando quest’ultimo scopre che tra le cose rubate vi è anche una sua copia de La Collina dei Conigli e si mette a cercare l’inalatore della sorella asmatica, Shannon.
Sawyer, dopo essere stato così accusato dal resto del gruppo, propone a Kate, che ha da subito un ascendente su di lui, uno scambio: l’inalatore per un suo bacio. La ragazza rifiuta, e cerca di convincerlo a restituire il medicinale facendo appello alla sua sensibilità e a una lettera a cui Sawyer sembra tenere molto. Quest’ultimo, preso dalla rabbia, le spiega il contenuto della stessa: il bambino di una coppia che aveva derubato lo accusa della tragedia scaturita da quel gesto, la morte dei suoi genitori.
Solo dopo che alcuni superstiti avranno torturato Sawyer nel tentativo di estorcergli l’inalatore, verranno alla luce due dettagli fondamentali: l’uomo non è mai stato in possesso della medicina, e il vero autore della lettera è Sawyer stesso da piccolo, vittima di un truffatore di cui poi ha assunto il nome e lo stile di vita. Insomma, la ricerca di colui che lo ha distrutto lo ha trasformato in un essere gretto e meschino, a cui importa solo del proprio tornaconto personale. Che scherzi fa il destino, a volte. Ma cos’altro il dolore ha portato con sé?