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Love & Anarchy: infrangere le regole per riscrivere una vita intera

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Love & Anarchy, serie svedese uscita con la prima stagione tre anni fa su Netflix, è tornata l’anno scorso con una seconda stagione, che seppur nettamente inferiore alla prima ha tanto da insegnarci. Nonostante Love & Anarchy si presenti come una commedia romantica, i temi affrontati ci dimostrano che è molto di più: uno spunto per prendere decisioni che a volte spaventano (quindi nel caso prendete appunti durante la visione), e anche una serie romantica e leggera da vedere sul divano.

Una trama non particolarmente originale e dai toni piccanti, che conquista grazie alla sua leggerezza e, permettetemi di dirlo, grazie a due protagonisti particolarmente piacevoli da guardare. Creata da Lisa Langseth, che co-dirige con Alex Haridi, vede la protagonista Sofie alle prese con la sua vita ormai monotona nel tentativo di ribellarsi a tutta la frenesia e all’alienazione della vita adulta.

Il 1° comandamento di Love & Anarchy: l’amore non ha età

love & Anarchy

La serie ci introduce subito Sofie (Ida Engvoll), una brillante donna in carriera, felicemente sposata e con due figli piccoli. Le viene affidato un nuovo lavoro in una casa editrice, ovvero portare l’azienda ormai arretrata a un passo in avanti verso il mondo della digitalizzazione.

A sconvolgere da subito quella che ben presto si sarebbe rivelata l’ennesima prigione di quotidianità, ci pensa il tecnico informatico, Max (Björn Mosten), giovane e molto bello. Il viso angelico del ragazzo lascia ben presto spazio a quello da ribelle, ed esplicitato quando la donna comincia a rimproverarlo e lo allontana. Inizia quindi un gioco perverso tra i due, quando Max scopre la donna a masturbarsi nel suo ufficio e la fotografa, arrivando a ricattarla.

Questo scambio darà vita a un gioco nel quale i protagonisti si sfidano a compiere azioni socialmente negative, fino a quando non si rendono conto di essere attratti sia fisicamente che mentalmente.

Il primo insegnamento è questo: l’amore non ha età. Lo spiega molto bene Love & Anarchy attraverso il personaggio di Sofie, nettamente più preoccupato di quello che gli altri potrebbero pensare piuttosto di Max, che vuole solo viversi a pieno i suoi sentimenti. Sentimenti che la stessa Sofie non riesce a reprimere per lungo tempo.

Il 2° comandamento: non è mai tardi per iniziare a vivere

love & Anarchy

Questo passaggio si potrebbe pensare che sia reso evidente solo da Sofie, che di fatto è quella che sconvolge maggiormente la sua vita, ma non è così.

Max vive con i suoi strambi coinquilini, si occupa delle sue piante come un ottantenne e ha un pessimo rapporto con la famiglia che lo disprezza e non si preoccupa di lui. Vive le sue giornate come uno zombie, non trovando apparentemente interesse verso i coetanei, probabilmente ancora troppo immaturi rispetto a lui.

Al contrario lo vediamo accendersi in presenza di Sofie, la situazione “anormale” che viene a crearsi tra i due da una vera e propria botta di vita alla monotonia, e sicuramente un nuovo scopo: trovare il modo di far funzionare questa nuova strana relazione.

Il 3° comandamento di Love & Anarchy: tutto può funzionare

Questo assunto è evidente nella seconda stagione (per chi non vuole spoiler è meglio fermarsi qui), quando Sofie inizia la sua nuova vita senza il marito e con un fidanzato definito ToyBoy dalle amiche.

In questo terzo punto sono ben raccolte le prove che i primi due assunti possono benissimo funzionare, seppur con qualche difficoltà. L’amore non ha età, e come non ce l’ha per Sofie, non ce l’ha neanche per sua figlia, che ormai giovane adolescente esprime (inconsapevole della relazione della madre con Max) apprezzamenti sul ragazzo, comunque più grande di lei.

Allo stesso modo, Max durante una breve rottura con la donna, si avvicina alla collega di lavoro Caroline (coetanea), che scopre essere esattamente come non vuole: giovane sì, ma estremamente immatura (a tratti fuori di testa).

Infine, nonostante la vita scorra e i brutti momenti spesso vengano a bussare alla porta (parlo della morte del padre di Sofie), entrambi si rendono conto che forse è meglio vivere una relazione complicata ma felice piuttosto che restare nella noiosa e triste confortzone.

Riscrivere una vita strana (ma felice)

Love & Anarchy, di fatto, riscrive la vita di due personaggi coinvolti in un vero e proprio conflitto generazionale. Max e Sophie sono infatti due personaggi totalmente opposti rispetto alla generazione che rappresentano e proprio per questo il rapporto tra i due ha inizio e funziona.

La serie, quantomeno la prima stagione, ci offre proprio una visione nuova: il ribaltamento del classico stereotipo dell’uomo di potere e della donna succube e innamorata permette alla serie di non sprofondare nel già visto. Al contrario, i timori già annunciati nell’uscita di una seconda stagione che non aveva più niente da dire si sono rivelati più autentici che mai.

Tolti alcuni passaggi interessanti e utili dai quali ho estratto gli assunti di qui sopra, la seconda stagione è noiosa e circumnaviga interessantissimi spunti che vanno a dimostrare ancora una volta un concetto interessante: non è mai troppo tardi per iniziare a vivere, sul serio.

Se non l’avete vista e cercate qualcosa di leggero ma che vi faccia riflettere, questa serie tv (disponibile su Netflix) fa per voi.