2) La notte dei pesci
Note da film western e una macchina che si ferma in un imprecisato luogo di un tipico deserto americano. Così inizia il surrealismo de La notte dei pesci, con un guasto e un dialogo tra i due protagonisti. Le luci del sole progressivamente si abbassano e colorano un tramonto che ben presto si trasforma in notte. Una notte magica e piena di sorprese.
In un meraviglioso e allo stesso tempo terrificante viaggio onirico il passato del mondo diviene un’unica cosa con il presente. Il deserto si trasforma in un “fittizio” oceano in cui le anime dei pesci ormai estinti nuotano tra mille colori.
Luci danzanti nella notte rapiscono lo sguardo dello spettatore esaltando la bellezza della pura e selvaggia natura. Ma la meraviglia negli occhi di chi non ha visto nulla di così bello nella sua vita si trasforma in un improvviso incubo. Uno dei protagonisti muore tra le fauci di un immenso e antico squalo che nuota nei cieli del deserto.
La valenza simbolica di questo episodio si dirama in più direzioni. In primis l’illusione di vedere davvero l’oceano e nuotare, e in questo contesto la morte per mano di uno scherzo del cervello. In secundis, la fragile barriera che divide due mondi apparentemente distanti e paralleli. Talmente fragile da distruggere le regole dello spazio e del tempo.