Love & Death è la miniserie di TimVision che vede nuovamente David E. Kelley nel ruolo di creatore. Ispirata alla vera storia di Candy Montgomery e disponibile in Italia dal 27 settembre 2023 è un’altra di quelle serie tv che non hanno avuto la giusta risonanza. Inspiegabilmente, si può dire. A partire dal cast, che vede due superlativi Elizabeth Olsen e Jesse Plemons, fino alla tecnica e alla sceneggiatura, con una costruzione dei personaggi invidiabile. Con nel cast anche Lily Rabe, Krysten Ritter, Keir Gilchrist e Patrick Fugit, Love & Death è una miniserie TimVision assolutamente da recuperare (ecco una lista delle 5 migliori serie tv da vedere presenti sulla piattaforma). Non lasciandosi però ingannare da una vicenda già raccontata e dal genere ampiamente trattato.
La trama della miniserie di TimVision da non perdere
Il 13 giugno del 1980 Betty Gore viene trovata morta nel suo appartamento dai vicini, uccisa a colpi d’ascia. Love & Death parte da mesi prima, quando Candy inizia una storia clandestina con Allan Gore, marito di Betty, annoiata da una vita ogni giorno uguale a se stessa. Un’esistenza da tempo senza deviazioni, senza cambiamenti. Alla ricerca di una svolta che possa emozionarla, coinvolgerla e forse anche turbarla. Confessa così ad Allan i suoi sentimenti, proponendogli di incontrarsi in un motel che lei ha scelto e di passare quel giorno insieme. I loro diventano, come Candy sperava, degli appuntamenti settimanali fissi. Finché non è Allan, con la stessa nonchalance e freddo interesse con cui è iniziata la relazione, a troncare per salvare il matrimonio con Betty.
Una decisione che per quanto faccia male a Candy, lei accetta senza troppe pretese, inizialmente con difficoltà tentando di continuare con qualche accorgimento in più. Cercando anche lei di riaccendere l’amore con il marito, Betty sospetta qualcosa e, in un confronto con Candy, ha la conferma del tradimento. Per quanto Candy ammetta che ormai è tutto finito. Il confronto finisce però in tragedia e tra ira e gelosia, Betty attacca Candy, brandendo un’arma che sembra aver preso e scelto con coscienza. Il 27 giugno del 1980 Candy viene arrestata con l’accusa di omicidio, un omicidio del quale non si conoscono le modalità. Perché da quel frame in cui si vede Betty con in mano l’ascia, si passa a una Candy che, sporca di sangue, esce dalla casa di Allan e Betty. È scioccata, sconvolta, incapace di ritrovare quella stabilità e quel distacco che da sempre la contraddistinguono.
Gli elementi fondanti di Love & Death
Nel corso delle 7 puntate della miniserie, Love & Death si concentrerà sul processo contro Candy, facendo luce su ciò che è accaduto. Sull’attenzione mediatica che un crimine così brutale ha avuto negli anni, continuando a interessare ancora adesso, soprattutto il settore dell’entertainment. Considerando che Love & Death non è l’unico prodotto a raccontare i retroscena della morte di Betty Gore. Love & Death è però volto anche a spiegare e suggerire cosa abbia portato a quel tradimento che innesca situazioni, problematiche e confessioni che danno vita alle prime avvisaglie di quello che poi si trasforma in uno dei più atroci e violenti e assassinii avvenuti nell’accogliente e idilliaca comunità del Texas degli anni ’80.
L’apparente sicurezza delle piccole comunità
Love & Death racconta una tematica che sempre maggiormente interessa il piccolo schermo. Cioè come la religione non possa considerarsi esente da un male: quelle emozioni negative, di cui vergognarsi, e che il loro Dio forse non può perdonare. Basti pensare alla serie tv di Peacock A friend of the family, con un cast stellare e ancora inedita in Italia. O alla serie tv di Disney+ Under the banner of Heaven, anche nota come In nome del cielo, con uno straordinario Andrew Garfield.
Prodotti televisivi dove la religione, che tra i suoi comandamenti impone di “non uccidere”, è legata a crimini efferati e raccapriccianti. Se in A friend of the family è un abuso perpetrato nel tempo e in In nome del cielo una diversità femminile che si oppone alle leggi del mormonismo di Joseph Smith, in Love & Death è la disturbante noia e monotonia che si vive. Ecco che in questo la serie tv di TimVision mostra la forza del “bisogno deviante” di un guizzo di vita. Dove questa, ancora una volta, è il gusto per il proibito.
L’impeccabile costruzione dei personaggi: Candy Montgomery
La Candy Montgomery di Love & Death è un esempio perfetto di donna, moglie e madre. Forse quasi troppo perfetto. Un modello che a lei sta stretto e che ha necessità di rendere più sopportabile. La scelta di non indagare le profondità, apparentemente immotivate, che la portano a optare per un tradimento programmato, erano già dentro di lei. Balenava il desiderio di trasgredire, la nostalgia di una freschezza che non avrebbe più ritrovato, la mancanza di quel primordiale senso di libertà. Sono questi i sentimenti sopiti che Love & Death, pur senza esplorare, trasmette attraverso lo schermo.
Tutto, nella trama, nell’incipit e nel prologo, lasciando poi senza parole nel finale del terzo episodio, è studiato per rappresentare come le ragioni che hanno portato a quella relazione segreta non sarebbero mai del tutto svanite. Quella gabbia e quelle regole sociali che opprimevano Candy non l’avrebbero mai abbandonata. Non nel personaggio magistralmente interpretato da Elizabeth Olsen. Allan Gore è il massimo esempio del vietato e dell’impossibile. È un membro attivo della loro comunità, rispettato e benvoluto. È il marito di un’amica, una coppia con cui si organizzano cene, si passa il tempo e i cui rispettivi figli giocano insieme.
La doppiezza di Love & Death
La figura di Allan Gore è anche però rappresentato in Love & Death come facilmente manipolabile. Tra l’ingenuo e l’inconsapevole di cosa realmente Candy cerchi in lui. Al tempo stesso le decisioni prese da Candy non sono però così studiate. Neanche lei sa con esattezza da cosa derivi quella che chiama e definisce come una chimica improvvisa. Un’attrazione che la fa di nuovo sentire viva. Le stesse modalità con cui si organizza, prepara, coordina e pianifica gli appuntamenti tra lei e Allan mostrano la sua totale incapacità di vivere di quella casualità che tanto ricercava. Lei stessa non riesce a creare quel fremito inaspettato che voleva con avidità, senza neanche sapere cosa fosse.
C’è un’ambiguità di fondo che infatti si infiltra invadendo ogni puntata. Il legame o l’amore tra Allan e Candy, il senso di colpa nei confronti della rispettive mogli e mariti traditi. Si tratta di un’infedeltà che è, innegabilmente, anche nei confronti della loro comunità. Come appare ambivalente anche la ritrovata complicità tra Allan e Betty. Insieme ala furia con il quale il reato avviene e lo stesso dolore che Candy dovrebbe provare nei confronti di un’amica che non c’è più.
L’ambivalenza di Love & Death costituisce il suo maggiore punto di forza
Nelle religiose e benpensanti famiglie borghesi avviene un omicidio efferato. Sono 37 i colpi di ascia: una collera inimmaginabile e un’arma che si può definire “insolita”. Forse alla base di una delle motivazioni a sostegno della tesi della legittima difesa. Candy, figura cristallizzata in quel convenzionale conformismo inossidabile, è l’ultima persona della quale si potrebbe sospettare. Ma questo agli occhi di amici, conoscenti e dei suoi familiari. Perché lo spettatore vede tutto da un’altra prospettiva. Com’è possibile che proprio lei, così placida, rigida e composta sia stata presa da un impeto di violenza estrema? Lo sfogo illecito di una frustrazione, un avvilimento, di un’amarezza e di una sofferenza.
Legato anche a ciò di cui, si rende conto, è stata capace. Subito dopo Candy torna quel personaggio che si è conosciuto: calmo, tranquillo, organizzato. Ma sicuramente ormai danneggiato. Lo stesso rimorso successivo di Candy è enigmatico. Come lo è la reazione di Allan, come lo sono le dichiarazioni delle persone vicine a Candy e Betty. Perché tutto in Love & Death è infido, misterioso, duplice. Ed è questo uno degli elementi che la rende originale. Questa costruzione dettagliata, ma che al tempo stesso lascia esterrefatti di fronte alla vicenda. Perché nessuno è davvero incorruttibile.
Una miniserie di personaggi
Lo show di TimVision riprende fedelmente quanto accaduto, rispettandone anche l’ordine cronologico, distanziandosi da una serie che tratta il medesimo caso. Lo show di Disney+ Candy, morte in Texas con protagonista Jessica Biel. Forse questo ha reso Love & Death meno noto di quanto sarebbe dovuto essere. Le interpretazioni, dove spicca sicuramente quella di Elizabeth Olsen, sono impeccabili. Così come lo è la successione e la concatenazione degli eventi. Una narrazione che cambia completamente dal finale del terzo episodio: una delle scene più d’impatto dell’intera stagione.
Per non parlare della ricostruzione storica degli anni ’80, tra costumi e scenografia. Nonostante quindi una struttura già vista e classica, Love & Death ha quel qualcosa in più rispetto a quella miriade di prodotti del genere. E riguarda la caratterizzazione dei personaggi, i complessi e ambigui sentimenti che vengono indagati, considerando il prima, il durante e il dopo. Ricercando il presente nel passato, e nell’abitudine e costume quotidiano quanto la noia e la monotonia possano essere pericolose. Quanto per qualcuno un errore diventi l’inizio della fine.