3) Tratta di temi come religione e libero arbitrio senza dare un giudizio univoco
Un protagonista come Lucifer, che affonda le proprie radici nella storia biblica, ha dato la possibilità alla serie tv di affrontare argomenti molto delicati come la religione, la fede e il libero arbitrio. Questo viene fatto senza per forza tirare il freno del politically correct, ma allo stesso tempo senza scadere nel profano o nella volgarità. Ci vengono mostrati diversi punti di vista, non viene mai fatta suonare una campana sola. Ad esempio, Lucifer parla spesso di suo padre e lo fa in maniera delusa, arrabbiata, accusatoria. Dall’altro lato abbiamo Ella che, seppur ignara di tutto quello che le sta attorno, conserva una fede assoluta in Dio. Anche per Ella giunge un periodo di dubbio, in cui la fede inizia a vacillare, ma dopo le difficoltà la donna torna a credere come prima.
Tuttavia, non viene espresso un giudizio unilaterale: chi ha ragione, Lucifer o Ella? Nulla fa pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Emblematico è anche un episodio della prima stagione, “Un prete entra in un bar”, in cui il diavolo stesso si trova a doversi confrontare con un prete e, passate le prime ostilità, i due diventano anche amici. C’è sempre un intrecciarsi di bene e male, l’indicazione che non è tutto nero né tutto bianco e che si possono avere diverse ideologie, ma questo non è – o non dovrebbe essere – un ostacolo per le interazioni con altre persone. Oltre alla religione in generale, la serie fa riflettere anche sul libero arbitrio. Pensiamo a Chloe: Dio l’ha messa intenzionalmente sul cammino di Lucifer. Allora Lucifer si è innamorato di lei soltanto per volere di Dio oppure no?