Attenzione spoiler: nel seguente articolo sono presenti riferimenti al finale dell’ultima stagione di Lucifer.
Ci sono diversi tipi di persone che guardano Lucifer. Ci sono quelli col cuore di pietra, che non si commuovono nemmeno nelle scene più intense e toccanti. Ci sono quelli che ogni tanno versano una lacrimuccia. Ci sono quelli che ogni tre minuti si trasformano in fontane umane. Io appartengo all’ultima categoria e, se lo stesso vale anche per voi, armatevi di fazzoletti prima di proseguire nella lettura (se non ne avete a portata di mano vanno bene anche tovaglie, lenzuola o il giubbotto della persona accanto a voi).
Bene, ora che vi siete muniti di oggetti asciuga-lacrime, possiamo andare avanti. Oggi parliamo di Lucifer. Magari vi chiederete a cosa servono i fazzoletti, allora: quante volte ci siamo piegati in due dal ridere durante un episodio? Se ci pensate bene, però, Lucifer ha entrambi i lati della medaglia. Questa serie tv può far scoppiare le nostre risate più fragorose, così come può farci versare una marea di lacrime. Ed è di quest’ultimo punto che ci occupiamo oggi.
Vediamo allora insieme quali sono i 5 momenti di Lucifer che ci hanno fatto piangere come fontane.
1) La morte di padre Frank
L’episodio “Un prete entra in un bar”, il nono della prima stagione, è forse uno dei più toccanti e intensi dell’intera serie. Sicuramente è quello che mi ha fatto capire quanto mi piacesse Lucifer. All’inizio dell’episodio, un prete si rivolge a Lucifer raccontandogli della comunità di ragazzi che sta cercando di allontanare dal mondo oscuro di spacciatori e droghe. Ci sembra paradossale: un prete che – ignaro – si rivolge proprio al diavolo. In un primo momento, infatti, Lucifer accoglie padre Frank con battute e sbeffeggi… ma presto nasce un’incredibile amicizia tra i due.
Lucifer e il prete si ritrovano perfino a suonare il piano insieme in un momento davvero commovente… ma è quando padre Frank viene ucciso proprio davanti agli occhi di Lucifer che noi diventiamo fontane. La reazione del protagonista non può che farci salire il cuore in gola e iniziamo ad affezionarci un po’ di più a questo diavolo che ha più sensibilità di quel che pensiamo (e che lui stesso pensa).