L’opera di espansione di Netflix continua e nel mirino questa volta è finita anche Lucifer. Fortunatamente, dobbiamo ammettere. L’idea che potesse finire con la terza stagione e soprattutto con un finale così aperto e sconvolgente non sarebbe piaciuta a nessuno.
Ma ormai nel mondo delle serie tv nulla è mai dato per scontato, neanche le cancellazioni. Valeva la pena salvare Lucifer, ovviamente non solo per l’accento di Tom Ellis, ma per tutto quello che in tre anni è stata capace di offrire.
E come molto spesso succede, il pubblico guida le riconferme e le cancellazioni. Anche in questo caso l’hashtag #SaveLucifer ha richiamato l’attenzione non solo di cast e produzione, che hanno spinto tantissimo per continuare a lavorare al prodotto, ma soprattutto di Netflix.
E Netflix ha così raggiunto l’obiettivo. Come per la maggior parte dei suoi investimenti, anche questa volta ha saputo scegliere un grande prodotto da riportare in vita e a cui ridare lustro.
L’ha fatto nel suo stile. Con annunci e pubblicità. Con spot che distruggono la quarta parete e fanno interagire il cast direttamente con i fan. Come quello che introduce Eve e che riconferma Chloe come personaggio principale. Viene presentato come teaser ma è molto di più, avvicina tantissimo il cast che coinvolge il pubblico, il quale non può far altro che legarsi ancor di più.
Ma questa è la politica vincente di Netflix che evidentemente non ha rivali. La vera sfida è stata saper mantenere la linea guida che Lucifer ha tracciato negli anni, senza cambiare nulla, o meglio, cambiando tutto ma senza snaturare né la trama né i personaggi.
La trama quindi non ha risentito del passaggio dalla Fox alla nuova piattaforma. Sono evidenti gli elementi caratterizzanti della serie anche in questa nuova gestione. Soprattutto nel finale che lascia un po’ di amaro in bocca, come in tutti i finali a cui abbiamo assistito finora. Il suggerimento ci era arrivato già dal video precedente dallo stesso Tom Ellis. Nulla è stato modificato a favore di un legame ancora più forte con i fan. D’altronde, come nelle stagioni passate, anche in questo caso le aspettative sono rimaste le stesse, per lo più riguardo il rapporto tra i due protagonisti.
Effettivamente questo ha giocato un ruolo particolarmente importante nel rimanere comunque ancorati alle linee guida tracciate in passato. La relazione caratterizzante tra i personaggi è rimasta la stessa, con qualche colpo di scena ovviamente che ha dato ancora più visibilità alle performance a dir poco perfette del cast.
Inutile dire che non è finita con quel video. Netflix, ma soprattutto Lucifer, è capace di fare di più, come abbiamo visto in un’altra pubblicità che sembra quasi un esperimento sociale.
Condividere tutto questo e farne una campagna pubblicitaria ha dato a Netflix tutti gli elementi per accrescere il suo consenso e per fare di Lucifer tutto ciò che voleva. Una sorta di fanservice riuscito bene, anzi, benissimo. Di quelli che non servono a distruggere una serie per dare ai fan ciò che vogliono, ma un servizio invece gestito con maestria, che ha dato tanto e ha ricevuto molto di più.
La quarta stagione è stata esattamente in linea con quanto in questi anni Lucifer ha dato alla Fox.
Nulla è sembrato fuori dalla trama originale ed è stato tutto come doveva essere. Netflix è riuscita nel suo progetto, portando non solo altro pubblico alla serie, ma persino aumentando l’hype per un’ipotetica quinta stagione.
Grazie a Netflix abbiamo conosciuto una parte nascosta del cast, siamo stati testimoni di una piccola rivoluzione che ha dato potere a chi la serie la guarda e non solo a chi la finanzia. Ovviamente ci sono contratti, accordi e soldi da gestire di cui nessuno di noi è a conoscenza, ma se il risultato ci fa sembrare parte di tutto questo, ben venga.
Bisogna sperare in una quinta stagione e sarà interessante vedere come verrà promossa e come verrà gestita. Netflix ha messo a punto l’ennesimo colpaccio, adesso però dovrà stupire sempre di più. Sarà questa ora la vera sfida, saper rispettare le promesse di un salvataggio atteso e portare Lucifer ancora più in alto.