Vai al contenuto
Home » Lucifer

Neil Gaiman è una grande fonte di ispirazione per molte Serie Tv

neil gaiman
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Neil Gaiman: per alcuni di voi questo nome non dirà niente. Eppure, se vi state rilassando sul divano davanti alla vostra serie preferita, forse è merito suo.

Neil Gaiman è un eclettico scrittore britannico: ha scritto moltissimi romanzi e sceneggiato fumetti, ma soprattutto dalla sua penna scaturiscono personaggi interessanti e indimenticabili come Lucifer Morningstar. Il nostro diavolo preferito, infatti, è inizialmente nato come personaggio spalla nella serie di fumetti Sandman: il protagonista, Sandman appunto, è la personificazione del sogno nella mitologia germanica. Si tratta di un fumetto dalle forti suggestioni visive e concettuali, nel quale come personaggio comprimario compare proprio Lucifer, l’Angelo Caduto che ha deciso di rinunciare alla sua sovranità sull’Inferno per prendersi una vacanza.

Gaiman si distingue sempre per uno stile brillante e per un approccio irriverente e dissacrante al mondo della religione e della mitologia. Vi ricordano qualcosa queste caratteristiche? Ad esempio, altre due creature divine a cui piace molto la Terra? Se state pensando ad Aziraphale e Crowley, la risposta è giusta. La serie tv Amazon Good Omens, infatti, è tratta dal romanzo conosciuto in Italia con il titolo di Buona Apocalisse a tutti! e scritto a quattro mani proprio da Neil Gaiman e Terry Pratchett.

good omens

E se ci pensate, molte sono le caratteristiche che la serie ha in comune con Lucifer: c’è sempre un diavolo che vive sulla Terra e si diverte un mondo e un angelo che, per quanto tenti di essere ineccepibile, si fa inevitabilmente contagiare dalle grandi e piccole tentazioni che il nostro mondo offre (come Amenadiel in Lucifer, d’altronde).

E non solo: anche il messaggio di fondo è molto simile. In entrambi i casi, ciò che la successione di eventi suggerisce è che esiste un grande disegno divino di cui tutti facciamo inevitabilmente parte. E, anche se Paradiso e Inferno sembrano essere due mondi opposti, in realtà sono due facce della stessa moneta, lanciata in aria e controllata dall’Essere supremo che è Dio.

Ma la grande fantasia di Gaiman non si ferma qui.

Lo scrittore non si limita a chiamare in causa la religione cristiana, ma l’intera mitologia, da quella nordica a quella indiana, fino ad arrivare alle divinità russe, egizie e africane. Avete già capito di cosa stiamo parlando? Ebbene sì: anche la serie tv Amazon American Gods (qui vi diamo 10 buoni motivi per guardarla) si ispira all’omonimo romanzo di Gaiman.

Anche in questo caso, si sta parlando di una serie originale e fuori dal comune: l’ex galeotto Shadow, una volta scarcerato, trova la sua vita completamente all’aria. L’amatissima moglie Laura è morta in un incidente d’auto, in cui è rimasto coinvolto anche il migliore amico di Shadow. E non solo: a quanto pare i due avevano una relazione clandestina. Ed è così che l’uomo si trova su un aereo, senza avere una visione chiara del suo futuro. Ma, improvvisamente, si ritrova ad accettare un bizzarro posto di lavoro offertogli da un misterioso Mr. Wednesday, che altro non è che Odino in persona. E questo è solo il primo degli incontri con divinità vecchie e nuove. Da Anansi a Loki alla dea Calì, tutti gli dei mai giunti in America si raduneranno per combattere un nemico sempre più potente: i nuovi dei, cioè le televisione e gli altri media.

american gods

Il concept di base di serie come Lucifer, Good Omens o American Gods è estremamente originale ed è alla base di un prodotto vincente, destinato ad affascinare il pubblico. Eppure, qualcosa non va: se si prende American Gods, ad esempio, ci sono alcune sequenze che sconfinano nel trash o in uno splatter eccessivo, forse poco accettabile all’interno di una serie che parte da simili alti presupposti e che dovrebbe concentrarsi, invece, su aspetti più onirici e mistici. Poi, per chi ha letto il romanzo, le differenze soprattutto concettuali con l’opera originale saltano subito agli occhi. La storia d’amore fra Shadow e Laura, ad esempio, viene “appiattita” e banalizzata, malgrado i molteplici flashback del tutto assenti nel libro che dovrebbero, al contrario, chiarire la loro relazione. Gaiman, con pochissimi dettagli, riesce a mostrare l’intensità della storia di un grande amore, destinato a sopravvivere per l’eternità, malgrado i tradimenti e la morte. Anzi viene sottolineato come, davanti all’eternità e ai grandi disegni del Destino, i problemi considerati insormontabili nella quotidianità sono destinati a svanire.

Nella serie purtroppo questi concetti vengono sminuiti, a favore invece di potenti suggestioni visive e di un’imponente opera di CGI. La stessa cosa vale per Lucifer: malgrado la bontà della serie da un punto di vista registico e di sceneggiatura, la profondità del personaggio di Lucifer si perde un po’. Nonostante la bravura di Tom Ellis, il Figlio Ribelle viene reso come un semplice dandy, affascinante certo, con qualche crisi di coscienza ogni tanto, ma ben lontano dall’idea iniziale elaborata da Gaiman.

Questi aspetti emergono un po’ meno in Good Omens, forse perché già il romanzo, per quanto tratti tematiche profonde ed importanti, si pone già con uno spirito umoristico e irriverente che American Gods o il personaggio di Lucifer in Sandman non hanno. Tuttavia, anche all’interno di questa serie così brillante, la profondità dei personaggi del romanzo si perde a favore di effetti speciali e battute brillanti.

good omens david tennant neil gaiman

Ma perché avviene tutto questo?

Gaiman crea storie che spiccano per la loro straordinaria originalità, ma sono anche cariche di riferimenti letterari e filosofici. Essendo le serie tv destinate ad un grande pubblico, forse i produttori fanno spesso l’errore di rendere le trame meno impegnative, scegliendo di prediligere la dimensione legata al puro intrattenimento, piuttosto che approfondire la parte più introspettiva. Ed ecco che in American Gods si dà maggiore importanza alle sequenze di combattimento e a contenuti violenti, piuttosto che soffermarsi sulle relazioni fra i personaggi, o sull’introspezione psicologica. Da una parte è comprensibile, perché essendo storie da riadattare per il piccolo schermo, è logico che si punti molto sugli effetti visivi e sull’azione. Ma d’altro canto è un peccato, perché tutta quella dimensione delicata e riflessiva che caratterizza le storie di Gaiman e le rende così speciali ne risente irrimediabilmente. Inoltre i suoi libri lasciano molto all’immaginazione del lettore. E quindi per un “purista” dei suoi romanzi vedere i personaggi in carne e ossa, resi per certi versi “reali”, fa sempre uno strano effetto, perché non corrisponderanno mai perfettamente all’immagine che si ha in testa.

Questo non toglie, però, che Neil Gaiman sia un’inesauribile fonte di ispirazione, sia per i film, sia per le serie tv, anche se è molto difficile ricreare perfettamente le straordinarie atmosfere che avvolgono chi si immerge nella lettura dei suoi romanzi. Ma se i risultati sono all’altezza di gioiellini come Lucifer, American Gods e Good Omens, ben vengano!

LEGGI ANCHE – Neil Gaiman vuole tornare a scrivere per Doctor Who