Nel mondo della poesia esiste una figura retorica chiamata ossimoro. Si verifica nel momento in cui vengono accostati due termini di significato opposto o comunque in forte contrapposizione. Per avere un esempio pratico di ciò che si intende si può, per esempio, prendere in considerazione la serie HBO Luck e la sfortuna che sembra l’abbia sempre tenuta per mano. A dispetto del nome infatti, questa serie sembra non essere stata toccata dalla fortuna nemmeno una volta, sebbene si fosse di fronte ad un prodotto di qualità e le premesse per il successo ci fossero tutte.
Partiamo dal presupposto che HBO ha prodotto diverse serie di alto livello e in effetti, anche se in Italia abbiamo avuto il piacere, anzi la sfortuna, di vedere Luck con dieci anni di ritardo rispetto all’uscita del pilot negli Stati Uniti, non si ha mai l’impressione di vedere un prodotto ormai vecchio o superato. Questo ritardo è davvero una cosa strana, non solo perché all’epoca della sua uscita negli States se n’era parlato a lungo, ma sopratutto perché il cast è decisamente degno di nota. In questa serie infatti si vedendo impegnati attori del calibro di Dustin Hoffman e Nick Nolte, che certamente non sono attori capaci di passare inosservati per dieci anni, soprattutto perché, forse è inutile sottolinearlo, anche in questo caso regalano una grande prova attoriale.
Ma torniamo a Luck, anzi ad Ace, interpretato da Dustin Hoffman, che, appena uscito di prigione, decide di cercare vendetta su chi lo ha tradito, incastrandolo per un reato che non ha commesso. L’intera serie gira intorno al mondo delle corse di cavalli e si sa che non sempre il denaro, le scommesse e i personaggi degli ippodromi possono definirsi puliti. Insieme alla trama principale quindi, si intrecciano fra loro diverse sottotrame legate ai bizzarri personaggi dell’ippodromo di Santa Anita. Luck quindi si snoda per nove puntate in cui, bisogna dirlo, a volte il ritmo si fa davvero un po’ lento, ma, come si suol dire, la vendetta è un piatto che va servito freddo. Questa serie, come altre produzioni HBO, per esempio la recentissima White Lotus, fa leva sulla pazienza dello spettatore, che vede crescere poco alla volta l’interesse per la storia raccontata, capendo solo alla fine dove si vuole andare a parare, senza grandi effetti speciali o plot twist, ma più come una inesorabile, irrefrenabile scalata. In effetti si rimane affascinati da Ace e dal suo braccio destro Gus e si assiste emozionati al crescendo di avvenimenti che porterà alla conclusione della serie, non senza qualche complicazione. Una certa fetta di pubblico si è appassionato in fretta alle vicende raccontate in Luck, tanto che la serie, prima ancora della fine della messa in onda, era già stata riconfermata per una seconda stagione.
Ma come abbiamo già anticipato, la sfortuna ha accompagnato Ace e i suoi fin dall’inizio e questa seconda stagione non ha mai visto la luce. Infatti alla fine della prima stagione (e a riprese della seconda iniziate) la serie viene definitivamente e irrimediabilmente cancellata.
Luck è stato confezionato come un prodotto un po’ di nicchia. Lento e ambientato in un mondo specifico e chiuso quasi démodé, per questo è sicuramente una serie un po’ controcorrente. Tuttavia, come abbiamo già detto, i motivi della sua cancellazione non sono da ricercare nell’accoglienza del pubblico, ma in un increscioso incidente avvenuto durante le riprese, anzi per essere specifici in tre incresciosi incidenti.
Purtroppo, infatti, le cose non andarono per il meglio. Si vocifera che i cavalli venissero spinti decisamente al limite pur di dare il massimo davanti alla macchina da presa e questo ha provocato due incidenti nella prima stagione e uno durante le riprese della seconda. Un totale di tre incidenti che hanno portato al decesso di altrettanti cavalli. Ovviamente, ufficialmente, non sono trapelati dettagli e quindi ci atterremo a ciò che è stato dichiarato in uno scarno comunicato stampa in cui è stato assicurato che le misure di sicurezza sul set sono state di massimo livello, ma che tuttavia alla luce degli incidenti avvenuti, la produzione si è vista costretta ad interrompere immediatamente le riprese e cancellare la serie. Se da una parte quindi non è giusto che i cavalli vengano sacrificati per il mero intrattenimento del pubblico, dall’altra va tenuto presente che HBO è consapevole di doversi salvare la faccia. Avere animalisti che picchettano il set non fa bene all’immagine dell’intera casa di produzione e così non c’è stato futuro per Luck.
È una sfortuna non sapere cosa questa serie avesse in serbo per noi, perché va detto, che lo sceneggiatore David Milch ce l’ha messa davvero tutta per trasmettere la sua passione per i cavalli, le corse e le scommesse cercando di portare alla ribalta un mondo che sembra appartenere ad altri anni e ad altri luoghi. Personaggi in attesa di un miracolo, un colpo di fortuna che li faccia uscire dalla povertà morale in cui imperversano. Ed è una sfortuna anche perché la regia era stata affidata a Michael Mann, che è stato in grado di realizzare quella meraviglia intitolata “L’ultimo dei Mohicani” oltre ad essere considerato come uno dei più grandi registi di film d’azione.
La prima ed unica stagione di Luck resta sicuramente un prodotto di alta qualità, con uno strepitoso Dustin Hoffman che, uno scalino alla volta, inizia un’implacabile ascesa verso la vendetta. Senza passi falsi o decisioni sbagliate Ace è concentrato solo sulla sua vittoria personale, neanche avesse i paraocchi, come un vero cavallo di razza.
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