3) Don Draper (Mad Men)
Posso immaginare che sia da quando avete letto per la prima volta “Don Draper” che vi state chiedendo: “Ma come diamine ti viene in mente che possano piacere due personaggi così diversi?“. Soprattutto legando il discorso a un fil rouge che lega i due protagonisti.
Perché ciò che rende così apparentemente diverso il personaggio di Jon Hamm da quello di James Gandolfini è principalmente il contesto. E lo stile ovviamente. Ma se scendiamo nella sostanza e ci liberiamo da tutto quello che ci viene sventolato davanti agli occhi, non possiamo che scoprire la corrispondenza eccezionale tra i due.
Riusciamo a legarci e appassionarci a Don Draper pur consapevoli di quanto disgustoso e subdolo possa essere. E questo avviene perché è contestualmente umano, fragile e soprattutto tremendamente simpatico. Incarna magistralmente i vari aspetti dell’animo umano. Sfaccettato, complesso, critico ci viene fatto conoscere anche grazie ai suoi drammi pregressi. Sia infantili che familiari. E tutto questo funziona con le medesime leve e meccanismi che ci hanno fatto innamorare di Tony Soprano. Non c’è personaggio migliore, per un amante di Tony Soprano, che Don Draper.