Certamente uno dei personaggi più complessi di tutto l’universo Mad Men, Betty nasce dalla schiuma di quel mare chiamato Don Draper. Prima comparsa e poi indiscussa protagonista della sua vita, quello di Betty è un processo di costante ricerca di profondità dimensionale che raggiunge il suo apice nelle ultime stagioni della serie.
Bionda ombra che segue i passi del suo carismatico marito e padrone emozionale, Elizabeth non fa un passo senza prima chiedere il permesso, non pensa e non agisce se non è certa di ricevere il benestare di Don.
Tacitamente depressa, Betty è una moglie difettosa che ha bisogno di venir aggiustata da uno psichiatra. Piangere per la perdita della madre non è un sentimento socialmente accettabile per uno come Don che non piange quasi mai. Scatola di imballaggio ben sigillata e una rigida terapia sono i ripari a cui Mr.Draper si rimette per ricevere in cambio una nuova barbie meno scontrosa con cui crescere i figli a cui solo lei baderà.
In quel castello di cristallo che è la dimora dei due coniugi Draper, Betty si annoia molto, fuma un sacco e salta la cena. Un idillio assopito dove i figli sono un posticcio collante dietro i quali è facile rifugiarsi per non vedere la realtà. Una verità scomoda che è più facile tacere che affrontare, almeno per ora.
Una bella casa, due figli e un marito che sostiene economicamente tutta la famiglia: siamo negli anni 60, e quello in cui si sveglia Betty ogni mattina è il migliore dei mondi possibili. Sopperire all’amore con una poltrona chaise longue è solo la punta dell’iceberg di un apatico vivere.
Arrabbiata e delusa, la protagonista di Mad Men trascorre giorni vuoti sempre uguali deambulando tra la cucina e la camera da letto, vittima di quel dolce far niente che la opprime e che la rende schiava in casa sua.
Convinta che la bellezza sia il più gran dono che possa mai dare al mondo, Betty persegue il sogno di ritornare a lavorare come modella, nella speranza che le fotografie possano fermare per sempre la sua avvenenza e non farla invecchiare mai: un Dorian Gray al femminile che sorride di fronte alle luci dei flash con una Coca Cola in mano.
Quella per la bellezza è per la protagonista di Mad Men l’unico appiglio a cui aggrapparsi, l’unico dettaglio identitario che a detta sua e di molti la definisce come donna e come persona.
Un retaggio malsano insegnatole dalla madre capace di impattare a tal punto sulla vita della giovane Betty da farle credere di non essere niente di più di un bell’involucro. Madre talvolta anaffettiva ma dalle rigide idee sull’educazione, Betty vuole a tutti i costi fare di sua figlia Sally quello che sua madre avrebbe voluto per lei: costringendola a sua volta al culto per la bellezza, lei che prima di apparire, è.
Messa a dieta fin da bambina ed educata alla dura arte della sofferenza, come cita il detto: ‘Se bella vuoi apparire un po’ devi soffrire’. Nonostante a Sally della superficialità di sua madre non importi molto, dovrà comunque votarsi al dolore fin quando vivrà con lei.
La cicatrice in fronte di Sally e il clamoroso taglio di capelli punito dalla madre con uno schiaffo sono solo alcune delle cattiverie che Betty crede che sua figlia compia per il mero gusto di punirla, ma che invece altro non sono che espressione della sua libertà e insanabile voglia di vivere e sperimentare seguendo le sue sole regole.
Uno spirito indomabile quello di Sally che Betty cerca in tutti i modi di reprimere e circoscrivere vietandole addirittura di avere come amico Glenn, dando un’ennesima dimostrazione di quanto l’amore e la comprensione non siano certamente sentimenti comuni in casa Draper.
Oppressa dal suo volere materno che dispoticamente le si è insinuato nella mente al punto da condizionarla anche dopo aver lasciato casa per trasferirsi al college, Sally diventa comunque una forte e giovane donna nonostante tutto, nonostante sua madre.
Ma cosa è stato in principio a rendere Betty Draper così cinica?
La mancanza di affetto, la spasmodica ricerca di consenso e la maledetta solitudine sono solo le risposte di un dolore più profondo che ha radici lontane ma che sicuramente sappiamo potrebbero annidarsi in una mancata comprensione di sé stessa.
Betty è sempre stata ciò che le han detto di essere, ma una volta cambiato registro e deciso di prendere in mano la sua vita, è letteralmente scoppiata.
Come un fiume in piena i cui argini non possono placare la sua impetuosa rabbia distruttiva, la protagonista di Mad Men ha finalmente trovato il coraggio di sfogare anni di frustrazione smettendo di mentire a se stessa e amandosi un po’ di più.
Nella sua presa di coscienza è impossibile non leggere un avvicinamento, seppur non totalizzante, con quella figlia per anni criticata. Facendo pace con Sally, Betty ha sicuramente fatto pace con sé stessa.
Pur rimanendo severa e mai dedita a particolari dimostrazioni d’affetto, il nuovo sguardo con cui Betty si approccia a sua figlia è ora carico di aspettative e non più solo di sterili critiche. Lei, che per tanto tempo è stata matrigna, ora è pronta, con un ritardo di circa vent’anni a diventare madre.
Segnata dalla vita e da anni di infelicità, Betty rivela la sua nuova essenza nella lettera che decide di scrivere a Sally, anticipatamente letta da quest’ultima prima della sua effettiva dipartita.
Fedele a sé stessa fino alla morte, Betty nel primo paragrafo del suo commiato parla dei vestiti con cui vuole essere seppellita, della foto con la quale vuole essere ricordata e non per ultimi dei capelli, che anche quel giorno dovranno essere impeccabili.
Conscia come è adesso, di aver preso parte attivamente alla sua vita troppo tardi, l’ex signora Draper ammette che la vita di Sally, per cui tanto l’ha criticata nelle sue scelte, sarà una bellissima avventura.
Lei, che ha sempre avuto paura di rischiare, è certa che questo sarà l’unico suo consiglio che Sally seguirà mai.
Ti voglio bene, Mamma