Per comprendere il modo in cui alcune serie tv arrivano al successo e si fanno strada nel cuore degli spettatori, la maggior parte delle volte è necessario guardare al loro episodio pilota, come nel caso di Mad Men. Anche se il pilot non ha saputo rendere giustizia a una piccola percentuale di serie divenute poi amatissime (qui trovate i peggiori di sempre), in altri casi è proprio lì che ha inizio la magia. Per far sì che gli spettatori entrino in un mondo diverso dal loro e sospendano tutti i loro dubbi, occorre rendere fin da subito chiari gli obiettivi del prodotto nella sua totalità, anticiparne la struttura portante, introdurre i personaggi principali in modo chiaro e conciso.
Insomma, non sono poche le caratteristiche che il primo episodio di un prodotto seriale deve avere per agganciare la curiosità e l’attenzione del pubblico. Col senno di poi, possiamo solo dire che questa serie ideata da Matthew Weiner, è riuscita fin da subito a dichiarare la propria identità e a fornire la giusta chiave di lettura di quelle che saranno le sue sette stagioni.
Ma quali sono stati i primi pensieri che abbiamo avuto, guardando la puntata iniziale di Mad Men?
1) “Non devo iniziare a fumare, non devo iniziare a fumare”
Smoke Gets in Your Eyes (Fumo negli occhi) è il titolo di questo primo episodio, non solo perché è già nelle prime scene che veniamo messi di fronte a uomini e donne che vivono ventiquattr’ore al giorno con una sigaretta in mano e un bicchiere nell’altra, ma anche perché al centro del pilot c’è la Lucky Strike. Alla marca di sigarette americane serve una nuova pubblicità, e tale pretesto è necessario per introdurre il ruolo di Don Draper e della Sterling & Cooper, nonché per introdurre fin da subito il carattere degli uomini che vi lavorano. Guardando questa puntata sappiamo che il fumo sarà decisamente presente all’interno della serie e dobbiamo impegnarci con tutti noi stessi per resistere alla tentazione di cedere all’imitazione del loro stile di vita.
2) Jon Hamm è perfetto per il ruolo di Don Draper
Mad Men ha inizio in un bar, dove la gente che si muove frenetica e sorridente, pronta a godersi quelle poche ore di svago dal lavoro. Eppure, nello stesso bar, al lato c’è un uomo seduto da solo a un tavolo, che invece il lavoro se lo è portato dietro. Veniamo messi di fronte fin da subito alla vera anima di questa serie. Quell’uomo è Don Draper, e a prestargli il volto non poteva che essere Jon Hamm. Già dalla prima inquadratura l’attore statunitense si porta dietro una scia di eleganza, imperscrutabilità, fascino e intelligenza, tutte qualità che, nel corso della serie, scopriamo essere parte integrante di Don e del suo carattere. Fin dal pilot non abbiamo alcun dubbio: Jon Hamm è Don Draper, e non potrebbe essere altrimenti.
3) Non scommetterei su Peggy Olson
Una giovane insicura, priva di esperienza o punti di riferimento. Peggy Olson (la magnifica Elisabeth Moss) ci viene presentata così, fin da subito oggetto della curiosità degli uomini della Sterling & Cooper e diversa dalle altre segretarie che vi lavorano. Non sembra una donna consapevole di ciò che vuole, né di come muoversi in un ambiente in cui l’uomo regna sovrano. Commette molti errori e rischia di farsi trascinare da chi le sta intorno. Peggy non è la tipica persona su cui qualcuno scommetterebbe, anche se forse, col senno di poi, è uno dei personaggi che ha più bisogno di crescere ed evolversi, trovando se stessa e imparando a delineare i propri obiettivi senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno.
4) Ma è possibile essere così incoerenti, misogini e sessisti?
Ebbene sì, vedendo il pilot di Mad Men viene spontaneo farsi questa domanda. Il primo impatto con i personaggi principali ci lascia spiazzati, perché (per fortuna) dai primi anni Sessanta le cose sono cambiate un po’ e tutti i loro commenti sessisti e misogini, accompagnati da una dose non indifferente di incoerenza, ci fanno subito capire di essere in un tempo e un luogo diversi da quelli a cui siamo abituati. Un primo incontro deciso con dei personaggi dalla forte caratterizzazione, figli di una cultura e di un ambiente patriarcali, che non riescono a sganciarsi dai propri antiquati valori. Veniamo catapultati in un mondo in cui considerazioni e battutine sulle donne e sul loro aspetto sono all’ordine del giorno.
5) Pete è un uomo disgustoso, cambierà come personaggio?
Un giovane account executive di talento, bravo nel suo lavoro tanto quanto viscido e sessista dentro e fuori dall’ufficio. Pete Campbell (interpretato da Vincent Kartheiser) si mostra fin dall’inizio per ciò che è, senza nascondere la propria ambizione e i propri ideali. Nel primo episodio non possiamo fare altro che provare ribrezzo per le sue battute e i suoi modi di fare. Di certo non si presenta come un uomo simpatico con il quale è facile empatizzare. Peter è difficile da capire e, nella maggior parte dei casi, impossibile da giustificare. Dunque sembra spontaneo chiedersi se, nel corso delle stagioni, ci sarà modo di incontrare un Campbell diverso, se avrà l’opportunità di evolversi o se rimarrà bloccato nei suoi schemi e nei suoi ragionamenti retrogradi.
6) Mad Men sembra unica nel suo genere
I dialoghi, i personaggi, le ambientazioni, la cura per i dettagli e l’atmosfera. Tutti questi elementi catturano la nostra attenzione dai primissimi minuti e ci danno la sensazione di trovarci di fronte a un prodotto unico nel suo genere, anche se non ne abbiamo ancora la certezza assoluta. L’America degli anni Sessanta è un terreno difficile dentro cui muoversi e analizzarla dal punto di vista di un’agenzia pubblicitaria è una scelta innovativa. La pubblicità è la lente perfetta attraverso cui guardare a tutti i maggiori argomenti politici e sociali che caratterizzano quel periodo, e può essere il modo migliore per collegarli e dare vita a un insieme unico e omogeneo. Ciò che a inizio puntata era solo un sentore, a fine episodio si conferma una certezza: Mad Men è una serie unica e irripetibile.
7) Vorrei lavorare in un ambiente stimolante come la Sterling & Cooper (ma non negli anni ’60)
Persone e personalità diverse, un insieme di menti creative con pochi eguali. Se si prende la Sterling & Cooper e la si separa dalla cultura maschilista imperante negli Stati Uniti degli anni Sessanta, si ottiene un ambiente di lavoro stimolante e capace (anche se non sempre come si avrà modo di capire successivamente) di dare valore ai veri protagonisti della scena pubblicitaria. Ideazione e brainstorming creativo, bozza e realizzazione di un progetto. Gli elementi per dare vita a pubblicità di successo ci sono tutti, e anche per ideare slogan e immagini capaci di entrare nel cuore delle masse. Se in ogni posto di lavoro venisse dato il giusto valore all’individuo e alle sue capacità, nonché ai suoi limiti, se fossero dati i giusti elementi per incentivare la fantasia, andare a lavoro sarebbe quasi un piacere.
8) Don Draper è un’ipocrita, ma forse è la vera essenza di Mad Men
È verso la fine della puntata che iniziamo a vedere Don Draper per ciò che è in realtà. Un uomo pieno di contradizioni, che fa del lavoro l’unico mezzo di riscatto in una società che ti valuta in base al contributo economico che le puoi dare. Scopriamo che Don agisce in modo ipocrita ed egoista e all’inizio ne siamo sorpresi, perché sembra diverso dagli altri. Col passare dei minuti però ci rendiamo conto che sono esattamente tutti come lui, che il pubblicitario della Sterling & Cooper non è altro che il miglior ritratto di un’epoca. Don rappresenta la vera essenza di Mad Men, il cuore del messaggio che la serie di Matthew Weiner vuole trasmettere. È chiaro agli spettatori fin dal primo episodio.
9) Joan sarà il mio personaggio preferito
Una favolosa Christina Hendricks irrompe sul piccolo schermo fin da subito nei panni di Joan Holloway segretaria-capo della Sterling & Cooper. Joan ci viene presentata quasi come l’esatto opposto di Peggy, una donna bellissima, sicura di sé e delle proprie competenze, una donna che ha saputo ambientarsi e farsi rispettare all’interno di un ambiente che considera chiunque appartenga al genere femminile solo come un oggetto di poco conto. Dai primi minuti invece, Joan mostra eleganza, stile e intelligenza, e anche se a molti può sembrare fin troppo tronfia dall’alto del suo impiego, altri non avevano dubbi sul fatto che sarebbe stata il loro personaggio preferito, nonché uno dei migliori di tutta la serie.
10) Ma quindi qual è la trama di Mad Men?
Mad Men non è come le altre serie tv a cui siamo abituati, ha un andamento e una struttura tutte sue. Non c’è un obiettivo da raggiungere, una trama vera e propria, ma questo si impara con l’avanzare delle puntate e delle stagioni. Chi si scontra per la prima volta con il pilot torna indietro nel tempo e capisce che il vero scopo della serie non è mostrare un’impalcatura già vista e rivista, ma creare qualcosa di nuovo. Mad Men è semplicemente il ritratto di un’epoca, senza “se” e senza “ma”. Gli imprevisti con cui si scontrano i personaggi principali fanno parte della quotidianità di chiunque e contribuiscono a rendere più vivo il realismo di una sceneggiatura pensata per far riflettere e offrire un quadro critico sulla vita e sulle sue difficoltà senza tempo.