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Maid: le 5 grandi differenze tra la miniserie e il libro

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Il grande successo riscosso dalla nuova miniserie Netflix Maid è sicuramente dovuto al modo unico in cui riesce a trasportare i telespettatori nella storia della sua giovane protagonista, Alex. Ma quanto di quello che abbiamo visto corrisponde alla storia vera della sua autrice, Stephanie Land?

Maid, lo ricordiamo, è il riadattamento televisivo del memoir “Maid: Hard Work, Low Pay, and a Mother’s Will to Survive“, best seller del 2019 che focalizza l’attenzione sulla condizione di povertà in cui versano alcuni cittadini americani, e di come questi siano discriminati dallo stesso Stato che dovrebbe aiutarli. Sebbene questo sia un aspetto centrale del libro, nella sua trasposizione è solo uno dei tanti temi che compongono la complessa e intricata vita della giovane mamma scappata da una relazione violenta.

Qui di seguito vi spieghiamo il motivo che ha spinto la sceneggiatrice Molly Smith Metzler ad attuare questo cambio di focalizzazione, e tutti gli altri aspetti in cui la miniserie Maid (di cui vi ricordiamo la recensione che trovate qui, nel caso ve la foste persa) differisce dal libro originale.

1) Il tema della povertà

Maid

Come abbiamo accennato nell’introduzione, il punto principale del memoir di Stephanie Land è quello di raccontare la sua esperienza con la povertà e di quanto sia stato difficile uscirne nonostante il duro lavoro. L’autrice, infatti, racconta delle ferratissime regole che venivano affisse nei centri per senzatetto, di come venissero trattati in modo discriminatorio dando per scontato che chiunque si trovasse lì avesse problemi con la giustizia, con l’alcol o la droga, e dell’insufficiente (se non nullo) aiuto statale. Nella serie questo aspetto è molto mitigato; la protagonista, di fatto, non si trova mai in un centro per senzatetto, e riesce a trovare (seppur con difficoltà) quasi sempre delle sistemazioni momentanee per lei e sua figlia. Questa scelta non intende in nessun modo omettere la denuncia sociale del libro, ma ha come scopo quello di mostrare, più che gli aspetti pratici della povertà, la sua conseguenza emotiva: la solitudine. La sceneggiatrice, infatti, intende dare massimo risalto alla condizione di totale solitudine in cui si trova la protagonista, in modo da rendere (ancor più) emotivamente partecipe lo spettatore.

2) I nomi dei personaggi

Il fatto che la trasposizione televisiva non sia una fedele riproduzione del libro è evidente dall’aspetto più lampante di tutti: i nomi dei protagonisti. La storia di Stephanie è romanzata in quella di Alex, il nome del suo compagno non è Sean ma Jamie, il vero nome della figlioletta è Mia e i genitori non vengono addirittura mai chiamati per nome nel libro, in cui hanno un ruolo assolutamente marginale rispetto alla serie (ma questo ve lo spieghiamo di seguito).

3) Il rapporto con la mamma

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Il rapporto difficile tra Alex e sua mamma Paula è sicuramente tra i temi centrali della miniserie. Quest’aspetto però non è presente affatto nel libro, se non in modo secondario. Il motivo per cui è stato inserito riprende le motivazioni precedenti: mostrare la solitudine di Alex. Mentre nel libro la sua alienazione dagli affetti è concreta, nel suo riadattamento la protagonista è sola tra la gente. La sceneggiatrice sceglie volutamente di circondarla di persone per rendere ancora più marcata l’effettiva solitudine (emotiva) in cui verte, in un mondo che non arriva mai a comprenderla davvero e finisce solo per renderle le cose più complicate. Inoltre, scegliendo di portare sul set mamma e figlia reali (Margaret Qualley e sua mamma Andie MacDowell nei rispettivi ruoli di Alex e Paula), l’intensità che ne deriva sullo schermo è massima, dando ancor più giustizia alle difficoltà incontrate da Land.

4) Il rapporto con i clienti

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Altro aspetto centrale della sceneggiatura di Maid è il rapporto che arriva ad avere con la ricca donna a cui pulisce casa, Regina (Anika Noni Rose), e tutte le altre storie che raccoglie nelle varie case di cui arriverà a scrivere nella sua domanda di iscrizione al college. Anche questi rapporti con la sua clientela sono assolutamente accessori nel libro ma fondamentali nel delineare il personaggio nella serie.

5) Il rapporto con il compagno

Sebbene la modalità di incontro tra Alex e Sean sia molto simile a quello reale tra Stephanie e Jamie, anche il ruolo di quest’ultimo è incredibilmente marginale nel libro. La differenza sostanziale è quella del rapporto padre/figlia; nella storia reale, il compagno si limita a badare a sua figlia nei weekend, senza rivendicarne l’affidamento esclusivo tanto quanto avviene nelle serie. Inoltre, nel libro, non è presente l’aspetto altalenante dell’uomo tra buono/cattivo che vediamo nella serie, il cui scopo è quello di far comprendere il punto di vista di Alex allo spettatore, spingendolo così a capire le complesse dinamiche di un rapporto tossico.

Nonostante queste differenze, l’autrice Stephanie Land ha dichiarato di sentirsi perfettamente rappresentata dalla miniserie Maid, che rende al meglio giustizia la sua travagliata storia e pone i riflettori su tematiche che non vanno mai dimenticate.

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