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17 cose che non dimenticherò mai di Malcolm in the Middle

Malcolm in the Middle
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Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Malcolm in the Middle

Cantare la sigla di Malcolm in the Middle era un appuntamento fisso e le avventure dei fratelli Wilkerson rappresentavano quel momento in cui la scuola era finita, i compiti non ancora iniziati, quel luogo sicuro dove poter ridere e rilassarsi. Molti di noi sono stati accompagnati dal caos di casa Wilkerson durante l’adolescenza, se non prima. Ma abbiamo mai riflettuto su tutte le cose che Malcolm in the Middle ci ha insegnato? Rivederlo oggi su Disney Plus ci aiuta a ricordare chi eravamo…

  1. Una finestra sul mondo americano

Per chi ha avuto Malcolm in the Middle come insegnante di vita, la famiglia Wilkerson non era solo una compagna nei pomeriggi senza scuola. È stata piuttosto una prima finestra sul mondo americano che già sognavamo.

malcolm in the middle

2. Lois insegnaci la vita.

Nessuno di noi avrebbe mai voluto una mamma come Lois: continuamente arrabbiata, severa, stremata e rassegnata. Eppure, è lei che insegna la vita ai figli, senza indorare la pillola, va dritta al punto. La vita fa schifo, rimboccatevi le maniche e cercate di fari i conti e soprattutto prendetevi le vostre responsabilità e affrontate tutto quello che vi capita. Forse a 12 anni, quando guardavamo Malcolm in the Middle per la prima volta, non lo capivamo ma oggi decisamente vorremmo qualcuno come Lois a spronarci tutte le mattine.

3. Malcolm sa cosa vuol dire essere un pesce fuor d’acqua

La trama base di Malcolm in the Middle parte dal presupposto che il protagonista sia un genio con un Q.I. altissimo in una famiglia a dir poco particolare. Diciamo che a voler essere politicamente corretti potrebbe andare come analisi, ma sappiamo che se volessimo andare fino in fondo scopriremmo che Malcolm era più di questo: ragazzino geniale non solo nella nozionistica ma in ogni senso. Un sogno nel cassetto (diventare presidente degli USA) e tanta voglia di normalizzare la sua genialità, il che è già geniale di suo…

4. Dite quello che volete su Reese, ma almeno cucina da paura

Ma parlando di genialità, veniamo finalmente a Reese. Inutile nasconderlo, era il personaggio preferito di tutti. All’apparenza il più tonto di tutti, il casinista, la scheggia impazzita. Beh, è difficile smentire del tutto questa descrizione ma Reese ci ha sempre conquistati con la sua ironia semplice e genuina. Lo capivamo tutti, empatizzare con lui era facilissimo, non vedevamo l’ora di ricreare tutti i casini che architettava lui. E poi diciamolo: era fondamentale nella famiglia Wilkerson, era l’unico che sapeva davvero cucinare.

Malcolm in the Middle
Malcolm in the Middle (1200×675)

5. Dewey: si distingue da tutti, in tutti i sensi

Il trittico si chiude con Dewey che si porta addosso quel peso del terzo figlio maschio massacrato dai fratelli più grandi, che devo lottare anche solo per sopravvivere dentro casa sua. Dewey, con la sua semplicità, è forse il “buono” di casa Wilkerson. Anche se dietro quel faccino angelico, noi tutti sappiamo si nasconde un ragazzo sveglio e intraprendente. Avete presente quando Hal Wilkerson comincia a fumare e Dewey lo scopre? Se ricordate bene Dewey si mette a calcolare quanti soldi spende il padre in sigarette e gli fa notare che con quei soldi avrebbero potuto pagare la retta del college per lui. Non si scherza con Dewey.

6. Francis: quando nemmeno andare in Accademia Militare ti aiuta a rimetterti in riga

Vedere Malcolm in the Middle significa, ogni tanto, scordarsi di Francis. Non è un attacco personale, tutti amavamo Francis e le sue avventure amorose; eppure, abbiamo imparato a farne a meno nell’economia della serie. Certo è l’esempio lampante di come, per quanto tua madre possa punirti arrivando ad iscriverti all’Accademia Militare, se tu non vuoi cambiare, non cambi.

7. La camera più affollata del mondo: 3 letti, 3 fratelli, innumerevoli casini

Che bella quella cameretta. Non si vedeva nemmeno il pavimento da quanto disordine c’era ma nonostante questo (o forse proprio per questo) è rimasta nelle menti di tutti noi. Quei tre letti attaccati l’uno all’altro in un caos di coperte, poster, libri stracciati, vestiti di dubbia provenienza e pulizia. Insomma l’incubo di ogni genitore ma sicuramente il sogno di ogni adolescente.

8. È tutto un loop, ogni puntata si conclude come è iniziata.

Una delle particolarità di Malcolm in the Middle è che ha anticipato tante serie su quelle che oggi chiamiamo cold open, con determinate caratteristiche. Ma oltre a questo, ha sicuramente fatto scuola anche per quanto riguarda la circolarità della puntata. Infatti tutti gli episodi di Malcolm in the Middle tendono a finire esattamente come sono iniziati, ritornando allo stesso punto di partenza in un circolo vizioso che ci racconta l’inesorabile ciclicità della vita. Condita delle stupidaggini dei fratelli Wilkerson.

9. Quel tavolo sempre pieno di bollette da pagare

Sicuramente Malcolm in the Middle è una serie ironica e grottesca e sa essere anche tante altre cose. La precarietà di una famiglia americana della classe media è un tema che esce fuori dalla serie in maniera preponderante. Uno dei ricordi che abbiamo a livello visivo di Malcolm in the Middle è infatti quel tavolo sempre pieno di cose, riviste, posta e soprattutto bollette che prontamente diventavano oggetto di discussione tra i due genitori (e non solo ) e diventavano quindi centrali nelle vicende familiari.

10. “Yes, no, maybe…I don’t know! Can you repeat the question?” E già è un ottimo inizio

Se dici di non aver mai cantato a squarciagola (fingendo di suonare una chitarra inesistente) la sigla di Malcolm, stai mentendo. Boss of me ci è rimasta dentro come colonna sonora della vita che, forse non ce ne accorgiamo, ma ci accompagna sempre. E poi, dai, la frase iniziale racchiudeva qualunque emozione di un qualunque adolescente di un qualunque posto nel mondo ci comprendeva senza bisogno di spiegazioni.

11. Il televisore era un’istituzione nella casa di Malcolm, quasi un Dio

Come nelle nostre case d’altronde! Malcolm in the Middle è una serie dei primi anni 2000 e come tale ha un solo credo: la cultura popolare. Il televisore era, in casa Wilkerson, un espediente per creare gli unici (e pochi) momenti di relax in famiglia. Sembra essere un deus ex machina che scende nel caos e placa gli animi. Anche se per poco.

12. Dopo i Simpson c’era Malcolm

A proposito di  importanza della televisione come oggetto sacro, noi non eravamo da meno. Proprio come Malcolm e i suoi fratelli non vedevamo l’ora di rilassarci di fronte alla televisione e staccare, anche solo per poco, dai problemi là fuori. Avevamo proprio un programma ben definito: si partiva con i Simpson, si passava per Dragon Ball e si finiva con Malcolm in the Middle. Imprescindibile.

13. Ma parliamo del blallo.

Dicevamo della genialità incompresa di Reese: chi non ricorda il blallo? Malcolm in the Middle ci ha regalato delle scene che sono rimaste iconiche nelle nostre menti e che difficilmente abbiamo rivisto nelle serie venute dopo.

14. Malcolm ci ha insegnato ad essere adolescenti, ma magari non proprio come loro.

Prendere a modello Malcolm e i suoi fratelli era davvero pericoloso; eppure, ci abbiamo provato più volte. Nonostante il protagonista fosse un genio a livello scolastico chiunque scommetterebbe che le nostre madri non sarebbero state contente se avessimo preso come modello il figlio di mezzo dei Wilkerson. Ma ci portiamo dietro quella bella ribellione preadolescenziale, quel bel rapporto tra fratelli che all’apparenza sembrava terribile, quella tenacia nel continuare a fare sempre come ci pare ma anche quella paura di prendersi le responsabilità. E alla fine prendersele.

15. Da Malcolm abbiamo imparato l’arte di arrangiarsi

L’arte di arrangiarsi è qualcosa che si scopre prezioso solo quando si cresce. Malcolm lo sa e lo sapeva già da adolescente. Di rimando anche chi lo guardava imparava che con una famiglia così, con dei fratelli così, con una madre così, con una vita così, l’unica cosa che puoi fare è imparare ad arrangiarti e a sopravvivere con le tue forze.

Hal Wilkerson

16. Grazie Malcolm per averci insegnato che si può ridere anche delle difficoltà

Come molte serie dopo di lei, Malcolm in the Middle ci dice quanto sia facile ridere delle disgrazie. L’importante è sempre esserne consapevoli e accettare quello che la vita ci dà, senza mai smettere di sognare in grande e cercando di ridimensionarsi ogni volta che si può per non venire delusi.

17. Ma alla fine Malcolm sarà diventato davvero presidente degli USA?

A proposito di sognare in grande. Malcolm sogna di diventare presidente degli Stati Uniti d’America e molti di noi ancora oggi, a distanza di anni, si stanno chiedendo se ci sia riuscito davvero. Tranquilli, sappiamo tutti che è solo finzione ma noi vogliamo crederci fino alla fine!