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5 motivi per cui dovreste assolutamente guardare Manifest

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Oramai tutti credevano fosse una serie spacciata e destinata al dimenticatoio, eppure è tornata (a quanto pare non solo lei) e su Netflix svetta in classifica da un bel po’ di giorni. Se a qualcuno non fosse ancora chiaro di che serie stiamo parlando, vi sveliamo presto l’arcano. Il suo titolo è Manifest, creata e scritta da Jeff Rake in collaborazione con Robert Zemeckis. Creata nel 2018, la serie andata in onda su NBC è stata salvata dalla cancellazione dal colosso dello streaming, il quale ha annunciato una quarta e ultima stagione con cui si concluderà la storia.
Intanto le prime tre stagioni sono state rilasciate ad inizio 2022 e, i dati parlano chiaro sembrerebbe che il pubblico di Netflix abbia apprezzato particolarmente, al punto da tenere la serie prima in classifica, nonostante le numerose novità sopraggiunte.

Adesso, però, parliamoci chiaro. Qual è il motivo di un simile interessamento nei confronti di una serie che è stata più volte ribattezzata come la figlia di Lost, (attenzione, lungi da noi fare confronti!): l’aurea di mistero perennemente presente, il richiamo alla fantascienza e al soprannaturale e per finire, ultimo aspetto ma non per importanza, un volo aereo?
Tutto ha inizio con un viaggio in aereo: Volo Montego Air 828 diretto a New York. La tratta non incontra particolari difficoltà, solo qualche turbolenza di troppo che però viene superata e riporta i passeggeri sani e salvi a terra, alla loro destinazione. Giunti alla fine del volo però qualcosa di anomalo c’è: sono trascorsi cinque anni e mezzo dal loro decollo in Giamaica mentre il volo era dato per disperso e tutti i suoi passeggeri creduti morti. Intanto, questo inspiegabile mistero spazio-temporale ha cambiato per sempre le vite di coloro che ne sono stati coinvolti: sembra ci sia un unico destino, più grande e inspiegabile, che accumuna non solo tutti loro ma, presto, coinvolgerà il mondo che li circonda.

Insomma, di casi irrisolti e inspiegabili accadimenti ne abbiamo forse anche abbastanza e allora perché guardare Manifest? Ve lo spieghiamo noi cercando di essere coinvolti al punto da farvi venire un impulso incontrollabile di binge-watching (o perlomeno ci proviamo)!

Ecco 5 motivi per cui dovreste iniziare Manifest:

1) Gli intrecci narrativi e le storie dei passeggeri

Manifest

Se c’è una cosa che ci permette di apprezzare particolarmente la trama di Manifest è l’intreccio delle storie tra i passeggeri dell’828 (ed è abbastanza facile capire perché è tutto collegato) Ogni dettaglio è fondamentale, ogni singolo frammento contribuisce a tessere quella rete che tiene in piedi tutta la storia. Nonostante le vicende vedano protagonisti Ben e la sua famiglia, (e la cerchia di persone ad essa strettamente collegata), il fatto che ad essere coinvolti nelle chiamate siano tutti coloro che sono stati su quel volo aiuta a diversificare il racconto. Inoltre, ci consente di conoscere diversi punti di vista e modi di rapportarsi quelli che sono gli inspiegabili fenomeni che seguono il loro misterioso ritorno e che quindi si legano ad altrettanti background personali scaturiti anche prima del fatidico evento. Se c’è una cosa che riesce a tenere alta l’attenzione durante la visione degli episodi di Manifest è che non sai mai quale personaggio diventerà cruciale per sbloccare il passaggio successivo dell’enorme puzzle che si compone capitolo dopo capitolo.

2) Scienza e Fede

Manifest

Manifest sa anche essere un grande inno alla scienza. A dimostrarlo è la dottoressa Sanvi che studia instancabilmente e asseconda la sua sete di conoscenza con esperimenti, osservazioni e ricerche continue, a volte spingendosi anche oltre i suoi stessi limiti. Ci troviamo però di fronte a qualcosa che la razionalità sembrerebbe non poter spiegare: chiamate, visioni, allucinazioni e sensazionali così forti sfuggono alla coerenza logica di uno scienziato ed è per questo che subentra la Fede, ossia la presa di coscienza dell’esistenza di Qualcosa di più alto, forse Qualcuno che posto al di sopra di tutti muove i fili di questa matassa senza fine. Manifest però ci mostra come Scienza e Fede possono coesistere senza escludersi a vicenda, anzi, che possono fornirsi supporto reciproco per sperare di trovare risposte agli infiniti interrogativi che attanagliano i personaggi della storia, così come noi spettatori.

3) Viva l’Amore

L’Amore muove i fili di Manifest più di qualsiasi altra cosa e questa non è certamente una frase fatta. Se c’è un sentimento che innesca tanti degli eventi della storia, crea situazioni di pericolo e minaccia costantemente di far saltare tutto in aria è proprio l’amore puro e incondizionato che, in modo diverso, lega i protagonisti. Che sia l’amore profondo e sincero che lega Michaela e Jared, o quello viscerale che Ben e Grace nutrono per i loro figli, oppure quello che Sanvi ha nei confronti di coloro che si rivolgono a lei per essere curati: tutti agiscono per proteggere qualcuno che amano e non sono disposti ad arrendersi e a mollare alla prima difficoltà, anzi, lottano fino a farsi male. Perché se c’è qualcosa che Manifest ci dimostra è che i sentimenti possono essere cancellati dalle distanze e dalle assenza: ritornano più forti che mai non appena una debole speranza si affaccia all’orizzonte. Cinque anni vengono spazzati via come se fossero ore: ritrovarsi a guardare gli occhi della persona amata, riabbracciare la propria famiglia e avere chiaro uno scopo per cui vivere sono cose per cui vale la pena vivere sempre, senza che il tempo possa dettarne i termini.

4) Il ritmo narrativo

Manifest

Ritmo narrativo incalzante e sceneggiatura solida: Manifest sa come tenere alto l’umore degli spettatori perché riesce a sfruttare tutte le carte di cui dispone per creare continuamente presupposti che hanno una spiegazione logica soltanto nella scena immediatamente successiva. È questo che le permette di giocare non solo sul fattore sorpresa (di cui vi parliamo sotto) ma anche di incentivare lo spettatore a divorare gli episodi uno dopo l’altro, senza che neanche si possa rendere conto di essere arrivato al finale di stagione. I tempi sono ben dilazionati tra le diverse voci della storia e non c’è una prevaricazione di ruoli, anzi, tutti hanno il giusto momento per raccontare e dirci ciò che è più importante che sappiamo su di loro. Occhio però a non dimenticare alcun dettaglio perché ve lo ritroverete qualche episodio più avanti e, chissà, magari potrà svoltare l’intera faccenda.

5) I sensazionali colpi di scena

Manifest

Cè da rimanere a bocca aperta almeno una volta ad episodio e poi non dite che non vi avevamo messo in guardia! Manifest sfrutta il cliffhanger praticamente ad ogni fine puntata per acchiapparci e indurci alla visione di quello che segue. Spoiler: ci riesce praticamente sempre. I colpi di scena in Manifest sono praticamente pane quotidiano e se lo guarderete capirete subito perché. Siamo convinti però che alla fine vi ritroverete anche un po’ ad amarli dal momento che sono parte integrante della storia e riescono a restituire il senso di quell’atmosfera carica di mistero, incertezza e dubbio che aleggia durante tutta la storia. Se tutto ci venisse svelato subito forse non riusciremmo ad empatizzare così a fondo con i protagonisti . Forse non ci chiederemmo costantemente: ma cosa sarà mai capitato ai passeggeri dell’828 mentre volavano per rientrare a New York?

Speriamo di avervi convinti!

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