Vai al contenuto
Home » Master of None

Master of None – Moments in Love: la vita nel mentre

master of none
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Uno straordinario sguardo nell’ordinario è ciò che Master of None ci ha consegnato nelle sue tre stagioni perfette. Tre capitoli, a dirla tutta. Tre diverse fasi della vita adulta che mai come in Master of None hanno avuto l’occasione di mostrarsi nella loro più primaria essenza. Spogliate dall’occhio televisivo e vestite da un punto di vista insolitamente umano, i tre capitoli della serie sembrano propedeutici alle diverse esperienze di vita che approfondiscono. Una sorta di how-to che potrebbe aver stilato il nostro migliore amico durante una serata di intime confessioni. La riscoperta di sé stessi, l’ode all’individualità e uno sguardo sempre curioso sulle vite degli altri sono stati i moti che più hanno smosso le fila della primissima stagione della serie scritta e diretta da Aziz Ansari. L’innamoramento, la mitizzazione dell’amore, e il dolore dell’illusione, sono invece i temi che più hanno contraddistinto il secondo capitolo della storia di Dev Shah. E poi arriva Moments of Love e ci ritroviamo catapultati nella vita di Denise, l’amica di Dev. La spalla su cui il protagonista di Master of None non ha mai smesso di contare, nonostante qualche volta l’abbia pure data per scontata. Comprimaria ad Aziz Ansari nelle prime due stagioni e protagonista assoluta nella terza e ultima stagione della serie, Lena Waithe ci accompagna nella vita di Denise non lasciandoci mai la mano, ma tenendoci stretti a lei, mentre la vita accade, in una bellissima poesia del quotidiano.

Master of None
Master of None

Istanti d’amore. Letteralmente. Momenti di vita comune di una bellezza straordinaria, belli fino al punto di sembrare finti. Filmici. Eppure basta concentrarsi un poco, soffermarsi un poco e tutto è così chiaro: non si vola a New York per una passeggiata a Central Park, basta fare due passi e raggiungere il giardino per calpestare il bellissimo pattern autunnale che la natura ha sparpagliato proprio sul vialetto di casa che qualcuno dovrà ben pulire. Ma sarà un bacio e il tè caldo che aspetterà fumante sul tavolo una volta fatta la fatica, il vero premio di quel gesto. Piegare i vestiti freschi di pulito e poi ritrovarsi in una danza, con la vita nel mentre che scorre, aggiungendo così un momento, un istante d’amore alla lunga vita che sarà vissuta.

Anche scegliere un lampadario diventa un atto di amore rivoluzionario, se non lo si pensa più come luce pendete dal soffitto ma come faro di tante serate stretti ad un tavolo a mangiare insieme, nutrendosi di risate e di quello che si è trovato nel frigo. Volere fare un macro di tutti i momenti di trascurabile felicità: stampare le foto e attaccarle ai muri di ogni stanza in cui è successo l’amore. Tenersi per mano sotto le coperte, darsi un bacio sfuggente sull’uscio di casa, uno sguardo sereno verso la finestra a pensare semplicemente ai minuti di cottura della pasta e a quanto sarà bello mangiarla insieme.

Vedersi un po’ più grandi, forse, in un continuo appuntamento con se stessi negli occhi dell’altro. E poi un enorme cumulo di piatti da lavare, sporchi e sparpagliati per il lavandino, giocare a morra cinese poi per capire a chi toccherà lavarli e poi con una risata farlo insieme. Il silenzio che rimane una volta abbandonata una stanza: quando si spengono le ultime luci e si va a letto, nel fortino del proprio amore.

Master of None

I piani cambiano continuamente e la vita nel mentre va avanti senza voltarsi. Non c’è replay, non c’è un tasto da premere per impostare la ‘pausa’ per andare a prendere i pop corn in dispensa. I ragazzi di un tempo quelli che eravamo, forse davvero non lo saremo più. Forse davvero di noi rimarrà altro, e lo vediamo nell’incontro di Denise con Dev. Non si è più gli stessi, ma non si è neanche diversi, si cresce e si cambia un po’, e ripensare a come ci sentivamo grandi quando non lo eravamo affatto è diventato il punto che verrà toccato a ogni conversazione a seguire, facendoci sorridere.

Cambi città, amici, diventi un albero senza radici e tutto quello che ami finisce che puoi contarlo sulle punta di una mano, in piccoli istanti d’amore.

La vita di coppia non è come quella che fanno vedere nelle serie tv: a volte si litiga per niente e non ci sono le risate preregistrate a smorzare la situazione. A volte si piange anche, molto, e Denise ce lo mostra consegnando ai nostri occhi tutti i malumori, alzando il tappeto e mostrandoci con lucidità quello che c’è sotto. Quando le cose non vanno come era nei piani e l’unica dimostrazione che dobbiamo darci è solo quella di fronte al tribunale dei nostri sogni. Che mica lo dicono in tv che a volte un amore può anche finire con un divorzio e un dolore incolmabile. L’eroe sconfitto non è l’eroe di nessuno, eppure Lena Waithe nella bellissima e cruda cornice di Moments of Love diventa l’eroina della sua storia imperfetta, di una vita come tante, come la nostra.