Incredibile ma vero, siamo giunti alla decima edizione di MasterChef Italia, che è diventato uno dei programmi televisivi preferiti dagli italiani.
In questi anni abbiamo conosciuto aspiranti cuochi indimenticabili, affrontato Pressure Test adrenalinici e viaggiato in lungo e in largo grazie alle varie prove in esterna, il tutto con una sola certezza: Bruno Barbieri. Lo chef è il vero e proprio padrone di casa, strappargli un Si diventa un’impresa difficilissima. Lui è l’eterno re della bernese, l’ambasciatore del tortellino e l’incrollabile nemico del mappazzone.
Anche quest’anno si diverte a indossare il suo caratteristico sguardo indagatore e a formulare interrogazioni sempre più difficili, dalla starna allo strolghino, tanto che a un certo punto non sapevamo più se stavamo guardando MasterChef 10 o Chi Vuol Essere Milionario? con Cannavacciuolo nelle vesti di Gerry Scotti.
A completare il trio vincente di MasterChef 10 ci sono Antonino Cannavacciuolo, fresco come un limone appena colto da un limoneto di Amalfi, e Giorgio Locatelli, il gentleman d’altri tempi con il fazzoletto sempre pronto nel taschino e l’aura britannica che ci fa sempre un certo effetto (però vi promettiamo che non ci presenteremo a MasterChef 11 ansimando o impiattando dubbie riproduzioni di fichi d’india).
Alla conferenza stampa, a cui siamo stati invitati martedì da Sky, i giudici ci avevano promesso un’edizione multiculturale, inclusiva e dall’altissimo livello tecnico (qui potete leggere il resoconto completo della conferenza stampa) e, per ora, hanno mantenuto la promessa.
MasterChef, dopo dieci anni, si rivela ancora una volta un programma frizzante, godibile e fresco.
Il trio di giudici si riconferma assolutamente bilanciato, in perfetto equilibrio sul filo della serietà e dell’autoironia. Come sempre giocano su un montaggio intelligente e dinamico, con personaggi al limite delle macchiette che ci divertono e talvolta ci sorprendono, come nel caso di Ilda che, apprentemente imbranata, si rivela capace di agguantare sin da subito l’ambito grembiule bianco che garantisce l’accesso diretto alla MasterClass. di MasterChef 10.
L’intento degli autori è chiaramente quello di fornirci uno show leggero che ci diverta, ci commuova e ci tenga inevitabilmente attaccati allo schermo del televisore, permettendoci di dimenticare per un attimo le brutture di questo 2020. Cannavacciuolo ci aveva anticipato che avrebbero lasciato il Covid fuori dal set, e così è stato. Certamente sono state rispettate le distanze di sicurezza, i giudici avevano a disposizione un piatto separato per poter procedere all’assaggio e i concorrenti si sono dovuti destreggiare nella giungla della dispensa sin da subito, non essendogli consentito introdurre utensili e cibo dall’esterno (a differenza degli scorsi anni). Tutte queste accortezze, però, sono state messe in atto con molta discrezione e lo abbiamo apprezzato.
Ovviamente i Live Cooking di MasterChef 10 costituiscono una sorta di antipasto della competizione vera e propria.
In questa fase iniziamo a sondare il terreno, a fiutare chi potrebbe avere la stoffa del campione e a individuare i personaggi più o meno simpatici.
A dire il vero, la scelta di garantire l’accesso diretto alla MasterClass non ci ha propriamente convinto. Alcuni giudizi e alcuni No apparivano macchinosi e appositamente formulati affinché ci fossero solamente due Si (negando quindi l’accesso diretto a chi non avesse portato a termine un piatto assolutamente perfetto). Certo, questo ci lascia ben sperare in vista degli Skill Test, per i quali nutriamo aspettative altissime. Inoltre, siamo curiosissimi di conoscere le sorti dei tre concorrenti che indossano il grembiule con la firma di uno dei giudici.
L’anno scorso quello che ci vide più lungo fu chef Locatelli, considerando che la sua Giulia fece un bel po’ di strada nella MasterClass. Quest’anno il giudice più british di sempre ha deciso di scommettere su Monir, il survivor dal background multiculturale. Cannavacciuolo, invece, ha puntato sulla sicilianità di Daiana, mentre Bruno Barbieri è rimasto particolarmente colpito da Edward.
Ricapitolando, ecco i primi componenti della MasterClass di quest’anno:
Ilda, che dietro il frisè di dubbio gusto e gli accessori eccentrici è riuscita a commuovere i giudici con la sua storia e con il suo piatto, volando via con il suo bel grembiule bianco.
Azzura, che è approdata nella cucina di MasterChef con sguardo determinato e un piatto dal retrogusto orientale. Noi abbiamo il sentore che ne cucinerà delle belle.
Antonio, anche lui è un concorrente da tenere d’occhio, sopravvive impassibile al difficile interrogatorio di Barbieri e confeziona un piatto al limite della perfezione.
Alesssandra, che si fa ambasciatrice della tradizione sarda e si aggiunge alla lunga schiera di giuristi, avvocati e studenti di giurisprudenza che hanno barattato i codici con un grembiule bianco e una sfilza di Mistery Box.
Irish, vorremmo commentare la performance che lo ha portato alla conquista del grembiule ma ci siamo inspiegabilmente persi nell’immensità dei suoi occhioni blu.