La sesta puntata di MasterChef 14, il cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, ha decisamente rimescolato le carte in tavola. Siamo partiti con un’esterna al sapore di stelle Michelin, ospiti dello chef Antonino Cannavacciuolo nella sua meravigliosa Villa Crespi. I giovani aspiranti chef si sono dovuti confrontare con una difficile ma stimolante staffetta ai comandi dei capitani Katia e Samuele. La sfida si è decisa all’ultimo voto, e ci ha ragalato un difficilissimo Pressure Test con alcuni degli aspiranti chef più forti della MasterClass. Questa volta a dover lasciare la cucina di MasterChef 14 sono Samuele e Alessia, i più giovani della classe traditi da cioccolato, peperoncino e gamberi insidiosi.
Come ogni venerdì abbiamo fatto quattro chiacchiere con i concorrenti eliminati da MasterChef 14, ecco che cosa ci hanno raccontato.
A rispondere alle domande questa settimana è stato Samuele, uno degli eliminati della sesta puntata di MasterChef 14. Alessia non ha infatti partecipato alla consueta chiacchierata del venerdì a causa di un’influenza che non le ha permesso di essere presente. Samuele ha così risposto alle curiosità riguardanti la sua esperienza e il suo futuro. Proprio per questo motivo, noi di Hall of Series abbiamo chiesto all’ex concorrente quanto la sua giovane età e le ambizioni da diciannovenne avessero influito sul suo percorso. A tal proposito, Samuele ha così risposto:
“Io e Alessia eravamo gli unici a parlare di aprire un ristorante, d’altronde eravamo i più giovani quindi eravamo quelli che sognavano più di altri. Essendo il più giovane ho sempre avuto un po’ l’umiltà nel guardare gli altri. Credo che possa essere l’inizio della mia carriera, quindi ho basato tutto sulla carriera.”
Il cinema e le Serie Tv influenzano in modo preponderante la nostra vita e le nostre esperienze. Samuele, a chi gli chiede che a che film paragonerebbe il suo percorso a MasterChef 14, risponde così:
“Rispondo con un film non scontato, che è Perfetti Sconosciuti. È un film che è molto chiaro in cui evidenziano tutta la realtà all’interno di una cena, sul tavolo con i messaggi che arrivano sul telefono. Secondo me è proprio quello che io ho fatto nellla masterclass: essere me stesso al centro per cento in modo che risultasse alle altre persone.”
Spazio anche per la nostalgia. A chi chiede a quale momento di questa esperienza è più legato, Samuele risponde parlando di una mistery box che gli ha completamente aperto gli occhi sulla cucina. Qui di seguito le sue parole:
“Credo che il momento in cui io abbia cucinato meglio è stato durante una Golden Mystery Box in cui ho vinto con la lasagnetta. Era un momento davvero particolare, non stavo molto bene, non ero molto concentrato. Però ero libero e ho capito che cucinare così era proprio cucinare come piace a me. Mi ha fatto aprire gli occhi in questo caso.”
Raccontando l’esperienza personale vissuta all’interno di MasterChef 14, Samuele parla delle sue fragilità venute fuori. Qui sue parole:
“Credo che la cosa più bella di me che si è vista siano le fragilità, e spesso nella vita ho sempre fatto fatica ad esternarle. Ma qui mi sono ritrovato in un contesto che mi permetteva di esternare, mi sentivo capito. Non mi sentivo in difetto come il bambino della casa che veniva viziato da tutti. Il lato che non mi è piaciuto è il lato un po’ timido. A volte bisognava avere il pugno duro e dire la propria ma cercavo di ascoltare ed elaborare solo nella mia testa il pensiero.”
Infine, Samuele racconta quali sono i suoi progetti futuri adesso che il suo percorso a MasterChef 14 è giunto al termine:
“Per quanto riguarda il progetti futuri non mi piace mai mettere troppo le mani avanti, mi piace molto di più ricevere la sorpresa. So già che farò tantissima gavetta in cucina, ma questo era già uno dei miei piani prima di Masterchef. L’esperienza appena fatta mi ha dato consapevolezza delle difficoltà che si possono avere durante questo percorso. Posso dire che finalmente ho capito che è davvero questo il mio futuro grazie a Masterchef.”