MasterChef Italia è ormai un cult di Sky Italia, ogni anno lo aspettiamo come il pane appena sfornato su cui spalmare la Nutella. Solo il pensiero ci fa venire fame, anche se ormai ogni volta che sbucciamo una mela e i pezzettini non sono perfettamente uguali tra di loro sentiamo le urla di Giorgio Locatelli, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo, neanche fossimo nel pieno di uno Skill Test.
Quest’anno MasterChef giunge alla sua dodicesima stagione e, rispetto ad altri show, possiamo dire che la qualità e la popolarità del format è andata sempre più aumentando, adattandosi ai tempi e ai nostri languorini.
A noi mancano già i nostri giovedì notte passati a scrivere folli Pagelle su Invention Test, Esterne e Pressure Test. Quindi oggi, dopo il ritorno di MasterChef con le selezioni di giovedì scorso, inganniamo l’attesa stilando la classifica dei giudici di MasterChef Italia dal peggiore al migliore di sempre.
6) Antonia Klugmann, MasterChef Italia 7
Antonia Klugmann è una chef nata a Trieste da madre pugliese e padre cecoslovacco. Ottiene una stella Michielin nel 2015 con il suo ristorante “L’Argine a Vencò” a Dolegna sul Collio. Nel 2017 è chiamata a sostituire Carlo Cracco come giudice a MasterChef Italia 7, ma la sua popolarità non è mai decollata.
Carlo Cracco si era distinto come simbolo dello show, con i suoi sguardi misteriosi e le sue frecciatine neanche troppo sottili. Antonia Klugmann aveva uno spirito troppo pacato per il programma in questione, non essendo in grado di lasciare il segno. L’esperienza per la chef stellata non è stata delle migliori, vedendosi coperta di insulti ben poco carini da parte di molteplici leoni da tastiera.
La Klugman ha dimostrato decisione e competenza, ma il pubblico di MasterChef era forse troppo legato al modo di fare di Cracco, molto più drammatico e prettamente televisivo.
Insomma, il sodalizio tra la Klugmann e la produzione di Sky Italia non è andata come tutti avremmo sperato, sfociando anche in numerosi episodi ben poco piacevoli a causa di haters e dei loro commenti davvero cattivi.
5) Carlo Cracco, MasterChef Italia 1 – 6
Carlo Cracco fa parte del trio di moschettieri che ha dato i natali al mito di MasterChef Italia, al fianco di Bastianich e Bruno Barbieri. Cracco, diventato ormai un’antonomasia di ristorante stellato costoso e gourmet, ha contribuito a fondare l’immagine del giudice culinario senza peli sulla lingua (e speriamo senza capelli nel piatto, altrimenti chi lo sente).
Impassibile, dallo sguardo misterioso e dai prolungati silenzi capaci di far sciogliere anche il più stoico dei concorrenti. Carlo Cracco di faceva impazzire anche per il suo fascino da bello e str***o. Quando annunciò il suo ritiro come giudice di MasterChef ci siamo disperati pensando che la sua figura fosse insostituibile, poi il programma si è evoluto e ci siamo resi conto che i commeti spietati, i piatti che volavano e le cattiverie talvolta gratuite erano un aspetto di cui si poteva fare benissimo a meno.
4) Joe Bastianich, MasterChef Italia 1 -8
Come Cracco, anche Joe Bastianich è uno dei giudici più iconici di MasterChef, protagonista di ben 8 stagioni. Parliamoci chiaro, senza di lui le prove in esterna non sono più le stesse. Il suo accento italo americano ci ha accompagnato in giro per l’Italia e per il mondo, alla scoperta delle tradizioni più singolari e di paesaggi mozzafiato.
Il tutto mentre i suoi colleghi erano immersi nel fumo dei fornelli pronti a urlare contro le due brigate in competizione. Vuoi che io muoro? e i suoi piatti volanti sono stati un marchio di fabbrica per lo show di Sky Italia che, però, come nel caso di Carlo Cracco, ha trovato una nuova dimensione che ci piace proprio tanto.
3) Giorgio Locatelli, MasterChef Italia 8 – 11
Ormai avete capito che il podio è formato dai tre giudici attuali di MasterChef Italia, un terzetto sempre più affiatato che negli anni ci ha rubato il cuore.
I fan affezionati delle mie Pagelle di MasterChef ormai sanno della mia cotta per il giudice gentleman dal cuore d’oro e dal fazzoletto sempre pronto ogni volta che un concorrente cede il passo alla commozione. Non ci possiamo fare niente, LocaLoca e il suo capello fluente sono la ciliegina sulla torta che MasterChef e i suoi fan meritavano.
Per non parlare dei suoi inglesismi sparsi, che ci ricordano l’amico tornato dall’anno all’estero che sembra essersi dimenticato come si parla in italiano *momento di realizzazione che forse quell’amico sono proprio io*.
C’mon Giorgiooo
2) Antonino Cannavacciuolo – MasterChef Italia 5 – 11
Al secondo posto della nostra classifica del cooking show di Sky Italia, c’è il gigante buono (ma neanche troppo) Antonino Cannavacciuolo. La sua presenza è ormai un must nel programma, che insieme a Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri ha trovato un bilanciamento perfetto e un taglio molto moderno.
I tre sanno come punzecchiarsi e come farsi rispettare, non dimeticando mai di aggiungere un bel po’ di limone pe sgrassare, vero Antonino?
Il tanto apprezzato chef partenopeo sa gestire anche le situazioni più complicate con fermezza e quel pizzico di ironia che non lo rendono mai eccessivamente serioso. Anche perché, dietro la corazza e dietro il grembiule di Antonino Cannavacciuolo si nasconde un animo tenero e comprensivo.
1) Bruno Barbieri – MasterChef Italia 1- 11
Cosa potrebbe mai essere MasterChef senza il suo Bruno Barbieri? L’uomo che non ha mancato un solo episodio dall’inizio alla fine, diventando il simbolo per eccellenza del programma.
Non dargli la medaglia d’oro sarebbe un po’ come mettere la panna nella carbonara o l’ananas sulla pizza. Barbieri e il suo stile sono la prova che nella vita la classe non è acqua. La cucina di MasterChef Italia è ormai casa sua, un luogo in cui si sente a suo agio e in cui gli è consentito fare tutto, anche perdere le staffe a seguito di un neurone partito per le Bahamas dopo aver visto un tortellino chiuso male.
Insomma, non vediamo davvero l’ora di rivederlo con i suoi completi da strapazzo e i suoi neuroni paxerelli in questa edizione di MasterChef Italia su Sky Italia, ovviamente al fianco dei fedeli Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.