Anche quest’anno una nuova edizione di MasterChef Italia è volata via, tra Mistery Box dei colori più improbabili, esterne agguerrite e Pressure Test all’ultima maionese. Sappiamo che da ora in poi i nostri giovedì saranno allietati dalle rocambolesche avventure di Costantino della Gherardesca ed Enzo Miccio con i concorrenti di Pechino Express, ma questo non basta a risollevare il morale dei veri fan di MasterChef, i quali hanno bisogno di mappazzoni, mandrakate e C’mon di LocaLoca.
In ogni caso, proprio come ogni anno non mancano le emozioni e quei momenti un po’ cringe che ci fanno quasi pensare che MasterChef si stia trasformando sempre di più nel nostro Guilty Pleasure.
Ora voglio fare un po’ la Ale Cattelan della situazione e specificare che non si tratta di una classifica, ma di un elenco molto random dei 5 momenti più cringe di MasterChef Italia 12
1) La Mia Patong
Quando il cringe diventa arte, l’arte diventa meme. Uno dei momenti più alti (e più bassi) di MasterChef 12 è stata proprio la presentazione del piatto di Letizia. Quello che voleva essere un ricordo di sapori, odori e spezie di luoghi lontani, è diventato un video virale su tutti i canali social.
A shalare la situazione ci si è messo anche Antonino Cannavacciuolo, il quale non si è fermato a “La mia Patong” ma ha insistito chiedendo “E com’è la tua Patong?”
Ripetiamo tutti in coro: “colorata, speziata, acida… un po’ come me“
Tra le altre cose, il piatto non era neanche cucinato bene, quindi oltre al danno la beffa.
2) Vico *inchino* Equense
Chi segue MasterChef sa che ogni edizione ha i suoi tormentoni. In questo caso, gli autori avevano fatto un festino con le erbette della dispensa furbetta, e hanno deciso di inserire la gag di Vico *inchino* Equense con la stessa frequenza con cui gli sceneggiatori di Occhi Del Cuore utilizzano il tasto F4.
Devo dire che il punto più basso lo abbiamo toccato proprio nella serata finale, con ospite la chef tristellata Clare Smyth, la quale pensava di andare ospite in un cooking show, e si è ritrovata con Chef Locatelli che le spiegava una inspiegabile gag di Vico Equense.
Cringe.
3) Il litigio tra Sara e Francescone in balconata
Nelle nostre Pagelle settimanali di MasterChef abbiamo paragonato il litigio tra Sara e Francescone al siparietto di Blanco che distrugge l’allestimento floreale sul palco dell’Ariston di Sanremo. Tra Sara e Francescone non è mai corso buon sangue, i due si son detestati sin dalla prima spezia, ma il loro litigio prima dell’eliminazione di Leo ci ha fatto davvero storcere il naso.
La balconata ce la siamo sempre immaginati come quel luogo idilliaco che traghetta gli aspiranti chef direttamente alla puntata successiva, in questo caso è diventata un luogo infernale fatto di pianto e stridore di denti.
A farne le spese è stato sicuramente il buon Leo che a un passo dall’eliminazione ha dovuto assistere a questa scena spiacevole.
Non si vedeva tanta discordia dai tempi del curry di Italo Screpanti (come sempre di mezzo ci sono le spezie della discordia).
4) L’eliminazione di Francesco (il primo)
L’eliminazione del primo Francesco ha fatto molto parlare di sè quest’anno. L’aspirante chef non ha preso di buon grado la decisione dei giudici, e si è lanciato in un monologo alla Cicerone contro Catilina. Quousque tandem abutere, Cannavacciuolo, patientia nostra?
Non lo ha detto in questi termini, ma ha ricordato ai tre giudici di MasterChef che dietro i grembiuli ci sono delle persone. La frase sembrava quasi sottolineare un mancato tatto da parte di Cannavacciuolo, Locatelli e Bruno Barbieri nel gestire i giudizi ai piatti degli aspiranti chef.
In realtà il concorrente ha poi chiarito che le sue intenzioni non erano quelle di scatenare una polemica o di lanciare un’accusa ai danni dei giudici, ma semplicemente di puntualizzare questo aspetto. Ovviamente la polemica si è scatenata lo stesso, e il momento eliminazione si è rivelato particolarmente cringe.
5) Cannavacciuolo ricorda a Hue che è brava
Dopo la gag di Vico Equense un altro tormento(ne) sono stati i pianti vari di Hue. Se all’inizio l’aspirante chef di origini vietnamite ci sembrava tenera e indifesa, dopo un po’ ha iniziato a stancarci.
La Hue Schiappa è una personalità alternativa di Hue che, come lo Stanis Attore e lo Stanis Produttore, litiga all’interno del cervello dell’aspirante chef. A un certo punto abbiamo seriamente iniziato a pensare che la modestia di Hue fosse solo una facciata per nascondere la sua vera bravura. Il fondo lo abbiamo toccato sicuramente quando abbiamo passato metà serata a guardare Antonino Cannavacciuolo ripetere a Hue “io sono brava“, con lei che ripeteva “io diventerò brava“.
Un teatrino davvero pietoso in cui ci siamo sentiti tutti come i neuroni di Bruno Barbieri davanti a una salsa bernese fatta male.