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8 personaggi di MasterChef che non ci scorderemo mai (anche se non hanno vinto)

MasterChef
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MasterChef è uno dei programmi più apprezzati e seguiti in Italia: le sue dieci stagioni più l’undicesima in corso lo dimostrano. Ogni anno aspettiamo dicembre con impazienza non solo perché arriva il Natele (e le ferie) ma anche perché sui nostri schermi andrà in onda la nuova stagione del talent show culinario più amato di sempre. Non vediamo l’ora di ritrovare i nostri amati giudici, assistere alle selezioni, scoprire i nuovi aspiranti chef, chi sarà il primo ad andarsene e chi invece alzerà la coppa al cielo. E inevitabilmente troveremo concorrenti che ameremo conquistandosi il nostro tifo e altri che, invece, odieremo con tutto il cuore.

Sono tanti i concorrenti che sono passati per MasterChef, ognuno con la sua specifica e unica personalità. Di alcuni, purtroppo, non ci ricordiamo nemmeno la faccia, mentre altri, nel bene o nel male, sono impossibili da dimenticare. Per quanto riguarda la seconda categoria, gli esempi si potrebbero sprecare e non tutti entrano in questo pezzo. Alcuni però meritano una menzione d’onore: dal gentleman Maxwell – che ha fatto il dolce più buono che Iginio Massari abbia mai mangiato in quella cucina – all’arzilla e adorabile vecchietta Anna (purtroppo venuta a mancare da poco), da Maradona a Luciano Adda Cuosa passando per Vincenzo, Agnese e la villain per eccellenza Maria Teresa.

Cercando di spaziare tra le stagioni, abbiamo individuato altri 8 esempi iconici. Andiamo a vederli insieme.

1) Rachida Karrati

Quando nella stessa frase compare MasterChef e personaggi più iconici, nella nostra mente salta subito il nome di Rachida.

Concorrente della terza edizione e in un certo senso l’antagonista perché non aveva legato con nessuno, Rachida ha cercato di esprimere il suo grande amore per la cucina proprio nel talent culinario, cercando ci coniugare quella italiana (e bergamasca in primis) con quella marocchina che le aveva insegnato sua nonna. I risultati, però, non erano mai eccellenti e lei si salvava sempre in calcio d’angolo, tranne nella brillante esterna a Marrakesh. Ma più per la cucina, è ricordata per i pianti, le emozioni esagerate, le lacrime e il temperamento esasperato, tanto che è diventata un vero e proprio meme vivente. Indimenticabili frasi del tipo:

Ste polpette non sono ni italiani, ni marocchini, ni hanno nessun nome. Son state fatte di mani di strega”

Rachida si ama o si odia e, alle volte, succede nello stesso tempo. Ma la lacrima troppo facile e l’aria supponente, unita a quel suo salvarsi ogni volta per il rotto della cuffia, facevano pendere la bilancia verso l’odio. E questo perché, qui è il caso di dirlo, il personaggio super di gran lunga il talento.

2) Monir Eddardary

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MasterChef 10 è stata una delle edizioni più appassionanti e incerte, dove lo spazio è stato davvero dedicato alla cucina piuttosto che ai litigi e agli screzi. Chiunque dei tre finalisti aveva il benvolere del pubblico, ma tutti tifavano per il quarto classificato, sebbene fosse inferiore agli altri tre: Monir, il Survival di MasterChef.

Sì, perché il ragazzo di Bevagna con origini marocchine riusciva sempre a evitare l’eliminazione, escogitando modi diversi per sopravvivere. Perché là dove la tecnica non arrivava, ci metteva il cuore e nei suoi piatti si è visto. La sua simpatia e spontaneità è esplosa sullo schermo, regalandoci in ogni puntata delle perle che ci hanno fatto sbellicare dalle risate e sono diventati dei meme indimenticabili: basti pensare alla sua esultanza alla Drogba dopo la vittoria dell’Invention test. Ha dimostrato di essere umile, magari doveva imparare a stare zitto in qualche caso, ma questo faceva parte della sua genuinità. Tra una risata e un “giò l’anzia gef”, ci ha regalato anche momenti commoventi, soprattutto con quel bellissimo discorso finale sull’integrazione.

Cosa sarebbe stato MasterChef 10 senza Monir? Non vogliamo nemmeno immaginarlo e per questo dobbiamo ringraziare Chef Locatelli e la sua firma.

3) Alida Gotta

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Senz’altro in questo pezzo non può mancare Alida, classificatasi seconda a MasterChef 5. La ragazza ha sempre dimostrato di avere tantissime idee e grandissima capacità, una forza che deriva dal suo difficile passato. Infatti aveva un brutto rapporto con il cibo, sfociato in una terribile lotta contro l’anoressia. Grazie alla sua famiglia e al fidanzato dell’epoca, è riuscita a uscire da quel tunnel buio e ha ricostruito il suo rapporto con il cibo, trasformandolo nella sua passione. Proprio il fidanzato la spinse a iscriversi a MasterChef, dove si è sempre contraddistinta per le sue creazioni: infatti ha vinto 5 prove singole e 4 in brigata.

Tanto che, a MasterChef All Star, Alida venne richiamata e ci regalò una perla indelebile.

Si presentò davanti ai giudici con un piatto che nemmeno lei sapeva bene cosa fosse dato che, quando Chef Barbieri e Chef Canavacciuolo glielo chiesero, non rispose perché “non era catalogabile” come lei. Con arroganza e senza ascoltare i consigli, cercò di mascherarlo come un qualcosa di rivoluzionario e che la rappresentasse. Peccato che i giudici non si fecero ingannare e che sfidò il più terribile di tutti, ovvero il solo e unico Iginio Massari. Il resto è storia.

4) Italo Screpanti

L’ex pilota dell’Altalia Italo non è conosciuto solo per la sua sfrenata passione per il curry, ma per essere stato uno dei personaggi più divisivi e discussi nella storia di MasterChef.

Concorrente della settima edizione, i suoi modi eleganti diventarono con l’andare del tempo sempre più spocchiosi, mostrando un carattere fin troppo presuntuoso, tanto da essere bollato da qualcuno come la nuova Rachida. Venne così isolato dai compagni ma, più veniva emarginato, più ne guadagna di popolarità sul web. Gli scontri, infatti, non sono mancati, soprattutto quando era il momento delle esterne, dove Italo ha dimostrato di non saper giocare di squadra. Come non dimenticare quando Denise aveva dato precise istruzioni durante l’Esterna a Chinatown, ma Italo aggiunse comunque il curry, sprezzante delle indicazioni del suo capitano. La stessa cosa si verificò con Ludovica e, in tutti e due i casi, portò la squadra al Pressure Test, con lui che si salvò.

Ecco che, nell’esterna successiva, nessuno lo scelse, quasi come se tutti i compagni si fossero coalizzati per la sua eliminazione. Che avvenne nel Pressure successivo, con la sua uscita da star (rifiutando gli applausi dei compagni) e al vetriolo che riempie tuttora una pagina importante del talent culinario.

5) Paolo Armando

Torniamo indietro fino all’edizione numero quattro per presentare il prossimo indimenticabile concorrente di MasterChef: stiamo parlando di Paolo Armando.

Il suo cannolo di olive e grana ripieno di coniglio e servito con crema di piselli aveva conquistato il palato dei giudici del tempo, il trio composto da Barbieri, Cracco e Bastianich. Entrò nella Masterclass dove, a mano a mano, si guadagnò il soprannome di Tigre, una di quelle dagli occhi sorridenti, grazie ai ruggiti che faceva per caricarsi. Paolo era pieno di grinta e determinazione, ma mai presuntuoso o sopra le righe. Merito anche del suo essere un catechista, forse? Comunque i compagni lo apprezzavano per il coraggio e la vitalità che infondeva in loro, il pubblico per il suo approccio genuino e quasi infantile alla cucina. Approdò fino alle fasi finale del cooking show, classificandosi quarto sempre col sorriso sulle labbra.

Purtroppo il giugno scorso un infarto lancinante non gli ha lasciato scampo ed è morto all’età di 49 anni, lasciando moglie, tre figli e una comunità che non dimenticherà mai la sua risata contagiosa.

6) Marco Giordano

Tecnicamente non è mai entrato nella cucina di MasterChef, fermandosi al live cooking della sesta stagione. Ma tutti i fan del programma non potranno dimenticarsi di Marco Giordano, il concorrente più famoso senza nemmeno aver passato le selezioni.

La sua audizione è stata un autentico fiasco, nonostante sia tutt’oggi ricordata. Davanti ai giudici Barbieri, Cracco, Bastianich e Canavacciuolo non ha fatto una bella figura: non sapeva tagliare lo speck a dovere, è apparso impreparato su molti argomenti (in fondo dalle sue parti non usa sfilettare una quaglia, quindi non poteva sapelo) e ha fatto scena muta quando Bastianich lo ha interrogato. Anche se non è entrato nella Masterclass, la sua simpatia e spontaneità hanno conquistato sia i giudici, sia il pubblico. Tutti si potevano rivedere in quel ragazzo emozionato e un po’ impacciato che durante un’interrogazione è andato nel pallone. Forse è per questo che il video è così famoso, perché siamo tutti Marco Giordano!

Purtroppo il ragazzo non l’ha vissuta così spensieratamente, rivelando successivamente di aver sofferto il bullismo di MasterChef e l’odio che si è scatenato sul web nei suoi confronti.

7) Gilberto Neirotti

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Per quanto proviamo a dimenticarlo, non ci riusciamo. Andiamo, c’è che in Maria Teresa ci ha visto Gilberto e chi mente.

Con le sue grandi capacità culinarie e la determinazione arrivò alla finale di MasterChef 8, ma era così focalizzato sulla vittoria da aver lasciato a casa il rispetto per gli altri. Sia Bruno Barbieri che Antonino Canavacciuolo pubblicarono al tempo un post per capire le preferenze del pubblico tra i finalisti e quasi tutti i commenti si schierarono contro la vittoria di Gilberto. Nemmeno la giovane età poteva essere una scusante per il suo atteggiamento da bullo, arrogante e superbo, e non perdeva occasione di deridere i suoi compagni. Tanto che, all’ennesima provocazione verso il povero e ansioso Giuseppe, Bastianich lo rimproverò per la mancanza di rispetto verso il collega e i giudici che l’avevano scelto, strappando un applauso a noi a casa.

Certo, Gilberto aggiunse un pizzico di frizzantezza, alzò il livello di competizione e di politically incorrect. Ma essere così sicuri di sé non vuol dire agire in quel modo, perché alla fine si è ritrovato con tre tagli e una sonora sconfitta fra le mani. Del resto, chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

8) Alberto Naponi

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Torniamo a MasterChef 3 per parlare del concorrente considerato da molti il vincitore morale di quella edizione molto agguerrita e che, purtroppo, ci ha lasciato nel gennaio di quest’anno.

Conosciuto come lo chef pensionato, Alberto arrivò nel programma quasi per caso (apparteneva alla famiglia Baresi, storici proprietari di uno dei biscottifici più importanti d’Italia) ma si è subito contraddistinto per la sua eleganza, gentilezza e spontaneità, conquistando l’affetto di tutti. Napo, così come veniva teneramente chiamato, voleva diventare un pasticciere, eppure nel programma si distingueva spesso per i piatti salati. Con la sua simpatia e i suoi cavalli di battaglia – come la Ciliegia furbacchiona, lo Zibaldone e l’agnello in giallo – si fece molto apprezzare dai giudici: sebbene i suoi piatti non fossero impeccabili, i tre dissero che riuscivano a conquistare il loro palato.

La poca esperienza con i ricci di mare gli fu fatale, ma la partecipazione a MasterChef gli permise di pubblicare il suo libro di ricette. Ancora oggi molti di noi lo ricordano e, in un certo senso, ha aperto la strada a molte persone anziane, regalandoci i vari Italo, Anna e Maxwell (era, infatti, il primo concorrente del programma con quasi settant’anni) e mostrando che non è mai tardi per reinventarsi.

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