Valerio Braschi è stato uno dei concorrenti più amati della storia di MasterChef. Di sicuro, anche uno dei più talentuosi: vinse l’edizione di MasterChef Italia 2016\2017, quando era ancora uno studente. Oggi Valerio ha 28 anni ed è uno chef di grandissimo successo, con una carriera costellata da grandi risultati e tappe bruciate costantemente e con profitto. L’ex vincitore del programma Sky (che stasera tornerà con la terza puntata dell’edizione 14, qui trovate tutte le anticipazioni sulla puntata) ha parlato del suo percorso e di quello che pensa oggi di MasterChef, in un’intervista a Fanpage di cui riportiamo qualche stralcio.
Interrogato sul fatto che Barbieri lo abbia invitato a lavorare per lui subito dopo la vittoria nel programma e rispondendo alla domanda relativa a che ricordi avesse di quell’esperienza, nel 2017, Valerio ha così risposto: “In realtà vorrei smentire, non ho mai accettato. Subito dopo il programma ho preferito prendere il diploma di liceo scientifico e poi cominciare a lavorare in autonomia. Ho scelto di avviare una carriera da solo, senza aiuti esterni. Se avessi detto sì a quell’opportunità, le persone mi avrebbero detto “guarda che cu*o ha avuto, è stato subito chiamato dallo chef mentre noi dobbiamo faticare per anni”. Braschi ha aggiunto che la gavetta, quindi, non l’ha fatta con chef Barbieri: “No assolutamente, l’ho fatta al ristorante 1978 a Roma. Eravamo in due e ci siamo trovati a dover gestire tutto, dal pulire le patate al cucinare e impiattare. Ho imparato a fare ogni cosa. Mi è stata data un’opportunità enorme e non avevo neanche chiesto soldi, volevo farlo per passione e per dimostrare che ero capace.“
Valerio Braschi ha parlato anche dell’evoluzione di MasterChef e di cosa ne pensi oggi del programma che lo ha lanciato
“Da quando ho partecipato io ad adesso, il programma si è evoluto ed è diventato molto più legato allo spettacolo e meno alla cucina. C’è chi vede questo cambiamento in negativo e sinceramente a volte anche io penso che sia tutta una spettacolarizzazione. Ora se sei un cuoco sei una rockstar, una volta eri quello che non aveva voglia di studiare. Siamo passati da un estremo all’altro, prima era troppo sottovalutato ora troppo sopravvalutato”. Chef Braschi ha poi aggiunto: “Non lo dico in modo critico, credo sia un dato oggettivo. Quello del food creator è un altro mestiere. Adesso in molti si buttano nel mondo della cucina con l’idea che se sanno fare un piatto figo, allora sono degli chef. È una cosa che odio, perché questo lavoro ha delle responsabilità enormi e magari chi partecipa al programma non pensa a tutto quello che c’è dietro.”