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Perché Merlin è una delle Serie Tv più amate sul ciclo arturiano

Merlin tra le serie cancellate Netflix
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Era il 20 settembre 2008 quando andò in onda il primo episodio di Merlin su BBC One. Visto l’entusiasmo con cui è stata accolta la serie, i diritti per trasmetterla furono poi acquisiti da ben 112 Paesi, tra cui naturalmente l’Italia, che diede il benvenuto alle avventure di Merlino e Artù il 15 dicembre dello stesso anno.

Cinque stagioni di tredici episodi ciascuna hanno regalato agli spettatori un mondo di leggende, magie, amicizie e tradimenti. Merlino (interpretato da Colin Morgan) e Re Artù (interpretato da Bradley James) sono diventati due personaggi iconici. Dodici anni dopo, Merlin è approdata nel catalogo Netflix e la reazione del pubblico è stata forse inaspettata: in poco tempo il web si è riempito di post e commenti, da un lato i fan affezionati, che hanno cominciato rewatch su rewatch, dall’altro un fandom del tutto nuovo. Adesso non ci sono dubbi: Merlin è proprio una delle serie tv più amate sul ciclo arturiano.

Ma quali sono i motivi di questo successo?

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Innanzitutto, bisogna considerare la chiave originale in cui è stato riproposto il ciclo arturiano. Nell’immaginario collettivo, è facile pensare a Re Artù come al Semola del cartone animato Disney, un ragazzino impacciato, per niente regale, che un giorno incontra Merlino, un anziano mago saggio e buffo che gli farà da guida e mentore. E anche quando non si pensa al film d’animazione ma al ciclo bretone vero e proprio, la mente si riempie di Cavalieri della Tavola Rotonda, la regina Ginevra e Lancillotto. In Merlin, però, la prospettiva è del tutto diversa, a partire da un dettaglio importante: Artù e Merlino hanno la stessa età. Questo elemento potrebbe aver fatto storcere il naso a molti appassionati della materia Bretone, però è forse la caratteristica di punta della serie tv.

L‘amicizia tra Merlino e Re Artù, infatti, è il perno della narrazione. In un primo momento i due non si sopportano. Artù vede Merlino come un poveraccio incompetente, senza accorgersi che il mago non fa altro che toglierlo dai guai. Dal canto suo Merlino pensa che il principe sia un personaggio borioso e arrogante, e lo segue per dovere. Ma il rapporto tra i due cambia di episodio in episodio, diventando una delle migliori storie di amicizia delle serie tv (come vi raccontiamo qui). Se i due personaggi avessero conservato la differenza d’età originale, tutto questo non sarebbe stato possibile.

Ma la vicinanza di età tra i due protagonisti di Merlin è fondamentale anche per un altro aspetto.

Merlino è il protagonista. Se fosse stato il vecchio mago delle leggende, non ci sarebbe stato un margine di crescita ed evoluzione. Questa mancanza avrebbe reso la storia molto piatta perché le narrazioni più convincenti sono spesso quelle in cui il protagonista compie un viaggio interiore – consciamente o inconsciamente – che lo rendono diverso rispetto ai presupposti iniziali. Essendo un giovane alle prime armi, nella serie tv Merlino è sottoposto alla supervisione di Gaius, il suo mentore. Diventa quindi interessante seguire il personaggio alle prese con la sua crescita personale e per lo spettatore è più facile immedesimarsi in lui, accompagnandolo nel suo percorso.

La caratterizzazione dei personaggi in Merlin è un grande punto di forza per la serie: oltre ai protagonisti, si trovano altre figure particolarmente degne di attenzione, prima fra tutte Morgana. La sorellastra di Artù all’inizio sembra un personaggio fragile e buono, ma l’oscurità crescerà sempre di più in lei fino a farla diventare una potente sacerdotessa e strega. Un percorso che lo spettatore nemmeno si immagina durante la visione della prima stagione. Così come forse non è facile immaginare il destino di Gwen, che vista nei panni di una sguattera è ben lontana dalla Ginevra delle leggende. Diventerà la compagna di Artù? Cosa succederà tra lei e Lancillotto? Viste le differenze con la leggenda originale, resta un margine di sorpresa anche per chi è esperto in materia.

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Un altro aspetto da considerare per riflettere sul successo di Merlin è senza dubbio il tono della narrazione. Merlin è una serie ironica e frizzante, leggera, ma non superficiale. Capita spesso di ridere durante un episodio, specialmente nei battibecchi tra Artù e Merlino, che sono ben costruiti tramite dialoghi molto efficaci. Questo però non significa che Merlin sia una serie comica, perché non mancano momenti di grande tensione o scene che commuovono gli spettatori più sensibili. Questo bilanciamento tra ironia e profondità si rivela un’arma vincente che distoglie l’attenzione dagli elementi un po’ più fragili della serie, come ad esempio gli effetti speciali non sempre all’altezza (basti pensare al drago, di certo ben diverso da quelli di Game of Thrones).

Da non sottovalutare, poi, è l’equilibrata lunghezza della serie.

Certo, a chi sarebbe dispiaciuta una sesta stagione? Forse a nessuno. Però bisogna considerare il lato positivo: non c’è stato modo di stancarsi, la storia non si è trascinata fino all’inverosimile soltanto per riempire una manciata di episodi in più. Cinque stagioni da tredici episodi si sono rivelate un’ottima formula, così come la loro organizzazione. Nelle prime stagioni, infatti, troviamo più che altro episodi autoconclusivi, poco collegati tra loro, che però ci permettono di conoscere e prendere familiarità con i personaggi. Questo avrebbe potuto stancare alla lunga, ma dalla terza stagione in avanti è cambiato tutto: la trama si è rivelata più amalgamata, le vicende concatenate tra di loro e quindi si è alzato anche il livello di curiosità del pubblico che aveva voglia di scoprire cosa sarebbe successo proseguendo con la visione. Un susseguirsi di duelli, combattimenti, ricerche di oggetti fantastici e dinamiche imprevedibili tra i personaggi ha arricchito una serie già valida con una trama ben costruita.

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Per un po’ di tempo, tuttavia, si è vociferato di una fantomatica sesta stagione in arrivo e il finale della quinta (che ha deluso parte del pubblico) ha alimentato le fantasie, ma non è mai stato confermato nessun progetto. Inoltre, in un’intervista del 2016, Angel Coulby, interprete di Ginevra, ha escluso la possibilità di un ritorno di Merlin, quantomeno con il cast originale: l’attrice ha infatti sottolineato come ormai il cast sia cresciuto troppo per interpretare gli stessi personaggi. Altre voci avevano auspicato un ritorno sotto forma di film, un approdo sul grande schermo che però come nel caso della sesta stagione non è stato confermato.

Eppure la leggenda parla chiaro: in un modo o nell’altro, Re Artù è destinato a tornare. Lo aspetteremo andando avanti e indietro sulle sponde del lago di Avalon, insieme a Merlino.

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