*Attenzione questo articolo contiene spoiler su Midnight Mass e sul film 30 Giorni di Buio*
Midnight Mass è la nuova miniserie di Mike Flanagan creatore di serie horror (The Haunting Of Hill House e The Haunting Of Bly Manor) Il vampiro di Midnight Mass torna ad essere drammatico e poetico ricordando il Nosferatu di Wilhem Murnau e il vampiro di Polidori. Ma l’ideatore riaggiorna questa figura folkloristica con elementi di attualità stringente. Le scelte stilistiche del vampiro di Flanagan sono simili al film di David Slade (del 2007) 30 Giorni Di Buio. In entrambi i casi la trama e la scenografia sono inquadrate in un piano narrativo che esprime il suo potenziale nella scena finale.
Il luogo lontano dal mondo
I due ideatori ambientano le storie in un posto fuori dal mondo in termini geografici e sociali. Midnight Mass è ambientato a Crockett Island un’isola Americana dimenticata da Dio. 30 Giorni Di Buio invece è girata a Barrow, in Alaska dove fa buio per 30 giorni di fila. In entrambi i casi la fotografia vira su tonalità fredde che accentuano il senso di solitudine e alienazione degli abitanti. Poche case, economia locale non molto proficua e bassa natalità sono il mix ideale per costruire una narrazione d’effetto. I personaggi sono i prototipi dell’horror, c’è l’adolescente impulsivo, l’anziano pacato e l’adulto lavoratore e sono legati tutti da un angosciante senso di isolamento.
Sia in Midnight Mass che in 30 Giorni Di Buio il protagonista è un uomo che cerca di risanare le proprie ferite emotive e ha una questione in sospeso.
Riley Flynn torna a Crockett dopo anni di carcere per omicidio stradale in stato di ebrezza, Eben Oleson (interpretato da Josh Hartnett) invece è uno sceriffo che cerca di mantenere ordine nella sua vita dopo un divorzio difficile. Riley e Eben non sono eroi o antieroi, perché gli ideatori enfatizzano il loro lato prettamente umano che alterna azioni di coraggio a gesti impulsivi. Spesso negli horror il protagonista è dotato di ottime capacità di leadership e guida il gruppo risolvendo il conflitto narrativo in modo lineare. Ma non è questo il caso, soprattutto in Midnight Mass dove Riley è tutt’altro che carismatico. Forse Eben essendo uno sceriffo si avvicina a quell’archetipo ma non del tutto. A entrambi pesa il passato.
I due protagonisti infatti sono profondamente legati alle loro fragilità che sono le fragilità degli esseri umani vittime di una società ego-proiettata.
Il vampiro e l’uomo
In questo scenario il vampiro è il fulcro delle debolezze umane. L’interpretazione – del tutto discutibile – di Padre Paul sulla natura religiosa del vampiro (o demone? o angelo? qui chiariamo il dubbio sulla creatura di Midnight Mass) che lo rende un ghoul (schiavo che si nutre del sangue di un vampiro) porterà a distruggere l’armonia di Crockett che si reggeva su un equilibrio di omertà.
Il vampiro in entrambi i casi trae vantaggio dalle debolezze dell’uomo, approfitta dell’egoismo e si nutre del suo animo corruttibile. E quando i vampiri arrivano a Crockett e a Barrow trovano terreno fertile per realizzare i loro piani di distruzione. Gli abitanti di Crockett li fanno entrare nella comunità perché cercano una soluzione divina alla propria precarietà, economica ed esistenziale. A Barrow invece l’alienazione ha reso le persone così fragili che cedono subito alla paura.
Il conflitto
Le cittadine cadono e l’equilibrio sociale viene meno. Le case bruciano, le strade si svuotano e ciò che rimane è solo l’individuo spogliato da tutte le sue certezze.
E quando tutto è perduto gli uomini dove trovano rifugio?
La risposta per entrambi è una sola. Il ritorno all’umanità deve avvenire con il gesto umano per eccellenza: il sacrificio. È solo spezzando la catena di egoismo che si può contrastare il potere dei vampiri, ed è così che fanno Riley e Eben. Per bloccare il male bisogna entrare nel male stesso e distruggerlo dall’interno. In Midnight Mass Riley diventa un vampiro senza la sua volontà, ma racconta tutto a Erin che sarà cruciale alla fine. Mentre in 30 Giorni Di Buio Eben si inietta sangue infetto e con la forza sovrumana uccide Marlow, il capo del branco.
The end
La fine. È la soluzione di un conflitto o l’amara rassegnazione all’inevitabile destino. Per molti registi la scena finale è la parte più importante della storia e non sempre è un ottimistico riscatto del bene sul male. A volte la fine è solo l’apice del tormento, una breve poesia di elogio alla propria anima stanca. È così che si chiudono Midnight Mass e 30 Giorni Di Buio, i colori freddi – protagonisti in tutta la storia – si scaldano di tonalità rossastre anticipando l’alba e la pace. Riley chiude il suo capitolo con un monologo introspettivo, Eben rispetta il silenzio affidandosi agli sguardi. Entrambi sono vicini all’unica persona che li abbia mai capiti, scegliendola come testimone della loro riappacificazione con l’universo. Riley lascia Erin in una barca e Eben lascia Stella in una coltre di neve. Fiamme, cenere e dolore da cui rinascerà la consapevolezza cosmica dell’uomo. E poi…