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Cosa rappresenta l’angelo in Midnight Mass?

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*Attenzione, l’articolo contiene spoiler su Midnight Mass, la miniserie creata e diretta da Mike Flanagan*

Midnight Mass, un nuovo gioiello disponibile nel catalogo di Netflix, è un drama stratificato dai toni horror che parte molto molto piano, prosegue ancora più lentamente, come una litania funebre, ma poi ci spiazza con un finale più esplosivo della Nona Sinfonia di Beethoven. Midnight Mass è una storia di dannati e falsi dei (qui trovate la nostra recensione): dove nelle ali membranose del vampiro (?) nascosto nella grotta, Paul vede ciò che vuol vedere e si perde in una tormenta di sabbia scambiando la dannazione per beatitudine. Oggi, infatti, vogliamo spendere qualche parolina in più proprio su questa figura misteriosa (il vampiro?) la quale trascina dietro di sé un interrogativo più grande delle sue ali spiegate. Si tratta di un angelo, come sostiene il protagonista della storia, oppure è un demone, come suggeriscono il suo aspetto e le sue azioni? È un vampiro o è addirittura Satana? Scagli la prima pietra chi non è impallidito al suo cospetto perché ammettiamolo, la sua presenza ci ha gettato addosso una bella secchiata di inquietudine. Anche se non avete familiarità con il genere horror, avrete senz’altro fatto i conti con figure orrifiche della narrativa cinematografica, quelle che ancora popolano i nostri incubi notturni: dagli horror dei maestri giapponesi alle porte che apriamo anche se non dovremmo, dalle colline con gli occhi ai cubi assassini e da Nightmare a Samara, ne abbiamo viste davvero di tutte le sfumature del rosso sangue. Eppure “l’angelo” di Midnight Mass ha scatenato in noi un’angoscia rara nel panorama seriale. Questa figura demoniaca non ci avrà turbato quanto Killer Bob di Twin Peaks, ma ha comunque regalato alla nostra pelle d’oca qualche momento di giubilo. La lentezza delle prime puntate, che qualcuno considera un difetto, è stata invece funzionale per creare quel clima di tensione psicologica che ci impedisce di capire con cosa abbiamo a che fare. Il ritmo solenne, a tratti spiazzante, poi, si mescola con la poesia dei dialoghi rendendo questa miniserie un prodotto horror eccellente, in grado di competere senza timore con le serie tv horror più iconiche.

Angelo o demone?

Midnight Mass

Vecchio, stanco e con quale peccatuccio giovanile alle spalle (come avere avuto e trascurato una figlia illegittima), Monsignor Pruitt si è smarrito lungo la via di Damasco. Letteralmente perché durante il suo viaggio in Terra Santa, mentre partecipava a un’escursione in mezzo al deserto, si è dovuto rifugiare in un antico rudere coperto dalle macerie per proteggersi da una tempesta di sabbia e qui è morto. Ma il Signore ha deciso di salvarlo, o almeno questo è quello in cui crede. Il vecchio prete non ha nessun dubbio: la figura che l’ha resuscitato (e ucciso!), nutrendolo con il suo stesso sangue, è un angelo del Signore. Deve esserlo per forza perché questo significherebbe che Dio lo ha perdonato e gli ha donato la vita eterna. Noi spettatori però, da imparziali e severi giudici quali siamo, non ci abbiamo mai creduto, e non soltanto perché abbiamo notato i denti aguzzi e le unghie animalesche “dell’angelo”. Che questa figura avesse qualcosa di sospetto lo avevamo capito ancor prima di vederla palesarsi davanti ai nostri occhi. Già l’arrivo improvviso di questo nuovo e giovane prete, Padre Paul, con il suo pesante baule ci aveva insospettivo. Gli indizi per capire che nella storia aleggiava una presenza oscura, poi, sono stati davvero tanti, come gli occhietti sbrilluccicanti nel buio, la scia di gatti morti sulla spiaggia e le tendenze vampiresche del “prete giovane”. Non abbiamo dovuto faticare nemmeno tanto per capire che Padre Paul Hill era in realtà il malandato monsignore, tornato sull’isola almeno quarant’anni più giovane. Quello che ci ha angosciato, e continua a farlo, è perché Monsignor Pruitt non abbia capito – come abbiamo fatto noi – con cosa avesse a che fare.

In cosa si è imbattuto Monsignor Pruitt in quella grotta? E perché non ha capito subito cosa fosse?

Pruitt

L’anziano prete aveva tutti gli elementi a sua disposizione per capire che quella figura alata e dal volto terrificante, che lo ha attaccato nella grotta, altro non era se non il male. Non solo, ma la Bibbia, un testo che conosce a memoria, avrebbe dovuto metterlo in guardia. I riferimenti nel Vecchio Testamento sono troppi da citare mentre nel Nuovo Testamento perfino il Messia si è imbattuto nel demonio che lo ha sedotto con l’inganno e con le false promesse. L’angelo nascosto nel rudere è dunque un demone delle tenebre, come quello che tentò Gesù, il quale però è riuscito a sconfiggere. Al contrario, Monsignor Pruitt si è lasciato tentare dal male, accecato dalla fede e desideroso del perdono del suo dio. Ma il comportamento e l’aspetto del demone ricorda più quello che conosciamo dalle storie sui vampiri. La creatura è assetata di sangue, è molto alta e scheletrica, vive di notte, ha le ali, dei denti e degli artigli affilati. Mike Flanagan, il creatore di Midnight Mass, ha infatti dichiarato di essersi ispirato molto sia alla sua esperienza come chierichetto, sia al contenuto dei testi sacri cattolici, nei quali ha trovato tantissimi spunti soprannaturali, perfino molti riferimenti a figure vampiresche. Come ha dichiarato Flanagan a Vanity Fair:

È impossibile separare l’impianto testuale della Bibbia dalla letteratura horror. Tutto è già lì dentro e la storia pesca apertamente e senza scuse dagli eventi soprannaturali e orribili. Perfino l’eroe della storia – cioè Dio, l’incarnazione dell’amore – nell’Antico Testamento annega il mondo quando si arrabbia.

Ebbene, l’angelo è un vampiro.

messa di mezzanotte

L’angelo arriva a Crockett Island proprio all’inizio della storia, nell’episodio 01×01, insieme al giovane Padre Paul che sbarca sull’isola con un pesante baule al seguito, appunto quello dove ha nascosto la creatura. Per farlo, Monsignor Pruitt ringiovanito ha corrotto e mentito, come affermerà più avanti, e questo ha segnato l’inizio di quella serie di azioni malvagie compiute però in buona fede. La tanto attesa messa di mezzanotte dell’ultima puntata, quella in cui finalmente la creatura si rivela in tutto il suo splendore, con tanto di paravento dorato, chiarisce inequivocabilmente che ci troviamo al cospetto del male. Nonostante potremmo vederla solo sul finire dalla storia, la presenza di questa figura aleggia durante tutto il corso della narrazione. Il primo incontro che facciamo con “l’angelo” è attraverso i suoi occhi luminosi nella notte, dietro al falò dei ragazzi. Il secondo incontro avviene durante la prima tempestata, quando Riley Flynn cerca di inseguire sulla spiaggia una figura che crede essere il vecchio Pruitt, coperta di guanti e cappello di feltro. Per questo l’indomani i residenti dichiarano di aver visto un enorme albatro volare in cielo e interpretano il fatto come un cattivo presagio. E come dar loro torto!

Padre Paul/Monsignor Pruitt non è malvagio, ma porta con sé il male.

Il trailer e la prima metà della miniserie sono tremendamente ingannevoli: questo nuovo prete, giovane e forse inesperto che ha perfino cambiato la liturgia, arrivato così improvvisamente deve essere un’entità malvagia che ha ucciso il vecchio Pruitt e ora vuole diffondere terrore e morte sull’isola. Lo abbiamo pensato più o meno tutti quanti, ma dal creatore di The Haunting of Hill House e The Haunting of Bly Manor non potevamo aspettarci qualcosa di così scontato. Monsignor Pruitt sa di essere un peccatore e durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa sperava con tutte le sue forze nella redenzione. Il nome che sceglierà per tornare sull’isola, rinato e ringiovanito, non è casuale: Paul, un omaggio a Paolo di Tarso. Come egli stesso suggerisce, il riferimento viene dalle vicende evangeliche di Saulo, un pagano e un nemico della Chiesa, che mentre era sulla via per Damasco per catturare i cristiani, fu accolto da Gesù e divenne un suo discepolo, appunto l’apostolo Paolo.

Allo stesso modo, Padre Paul incontra nello stesso deserto qualcuno che scambia per un angelo inviatogli da Dio. Accecato dalla fede, il vecchio non riconosce un vampiro, neanche quando gli si scaglia addosso e lo prosciuga del suo sangue. Monsignor Pruitt quindi rinasce, nutrito dalla creatura, e diventa anche lui un vampiro. Ma Paul non è contento di dover uccidere per nutrirsi. Per questo la prima volta muore davanti al sindaco e alla tanto zelante quanto pericolosa Bev Keane (un’altra figura interessante che merita un approfondimento a parte), ma ormai è la sua natura e non può farne più a meno. Il giovane prete somministrerà durante l’eucarestia lo stesso sangue che lo ha riportato in vita, cioè quello dell’angelo, per “salvare” anche gli isolani, convincendoli con l’inganno. Senza saperlo (e senza volerlo) per settimane Padre Paul ha dato del sangue infetto piano di virus, di nuovi tipi di cellule e di un parassita che ha alterato le cellule delle persone che lo hanno bevuto, provocando così i vari “miracoli”. I fedeli dunque si sono lasciati guidare dal loro pastore e dai suoi sermoni appassionati, mossi dalla speranza di guarire e di ringiovanire e affascinati dalla promessa di una vita migliore ed eterna.

Midnight Mass: la messa di mezzanotte

Midnight Mass

Questo è il mio sangue, il sangue della nuova ed eterna alleanza. Sarà sparso per te e per tutti perché i peccati siano perdonati.

Durante la tanto attesa messa di mezzanotte, il rituale cristiano viene applicato alla lettera. La scena a cui assistiamo – i cui riferimenti sono noti a chiunque abbia ricevuto un’educazione cattolica – è atroce e degna del miglior Tarantino. Proprio in una chiesa, irrorata della luce di centinaia di candele, i fedeli, ormai convinti da Padre Paul, prima si suicidano con il veleno, poi rinascono. Ma questa non è la vita eterna e mentre tutti saltano alla gola gli uni degli altri per nutrirsi, Padre Paul realizza l’errore fatale che ha commesso: ha lasciato entrare il male nella sua comunità, senza volerlo. Midnight Mass però non vuole solo metterci in guardia dal male, ma nasce soprattutto per esplorare il fanatismo e l’estremismo religioso. Monsignor Pruitt è mosso dalle migliori intenzioni. Lui crede in Dio, nella redenzione e nella vita eterna così tanto da rappresentare una debolezza.

Questa sua fede cieca e la brama di perdono lo hanno portato a scambiare una figura oscura per un angelo. E ciò che è peggio, il suo errore ha avuto ripercussioni su tutta l’isola. La miniserie è dunque un monito a far attenzione a ciò per cui preghiamo, ma anche a imparare a riconoscere il male, che potrebbe nascondersi in qualunque cosa. Midnight Mass è un horror che solleva in noi la paura che nasce dal dubbio e dall’incapacità di distinguere le persone buone da quelle cattive. Il vampiro ci spaventa (non solo per il suo aspetto) perché il protagonista non è riuscito a riconoscerlo e lo ha lasciato entrare sia nella sua vita che in quella dei suoi fedeli. Davanti all’orrore che ha causato, e dopo che Sturge spara a sua figlia Sarah, il prete dà fuoco alla chiesa, scatenando l’incendio che raderà al suolo l’isola e impedendo così al contagio di diffondersi sulla terra ferma.

Padre Paul Hill Midnight Mass

Midnight Mass esplora – senza dare giudizi – le domande che ci siamo posti per secoli. I suoi creatori però ci tengono a precisare che non si tratta di un racconto antireligioso. Come dichiara Trevor Macy, uno dei produttori esecutivi:

Stiamo sposando empatia e moderazione in contrapposizione al fanatismo. La serie non convalida, non invalida e non giudica nessun sistema di credenze individuali. Ciò che mostra è come le persone possono essere venerate e corrotte. La fragilità umana è al centro della vicenda, la serie non giudica: fa domande.

Midnight Mass ci dà i brividi non perché ci mostra l’esistenza del male, ma perché ci mette in guardia dall’incapacità di riconoscerlo e dalla seduzione che questo potrebbe esercitare su di noi, affascinandoci con false promesse luccicanti. E così, in buona fede e senza saperlo, potremmo finire per scambiare angeli per demoni, lasciando entrare nelle nostre vite il male attraverso coloro di cui ci fidiamo, come il nostro parroco di fiducia, un amore oppure un nostro familiare.

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