4) La sua saliva è la sua peggior nemica
Ebbene sì, il nostro caro Jonathan Groff sputa quando sale sul palco, ma non fraintendetemi perché non prende volontariamente di mira il suo pubblico. Semplicemente quando si esibisce sembra che abbia una maggiore produzione di saliva, forse dovuta alla tensione del momento, impossibile da trattenere quando deve cantare o recitare battute particolarmente concitate o ricche di allitterazioni in p e in b.
Chiunque abbia visto Hamilton, ora disponibile su Disney+, si è accorto di questo piccolo dettaglio che ci ha comunque sorpresi. Inoltre Groff ne è pienamente consapevole e ha deciso di accettare questa peculiarità che sul palco lo contraddistingue da molti altri attori.
5) È stato al centro di un duro attacco mediatico
Nel 2010 lo scrittore e giornalista Ramin Setoodeh pubblicò sulla rivista Newsweek un articolo recensione riguardante il revival del musical Promises Promises. In questo articolo, distaccandosi anche dal tema principale, lo scrittore attaccava Sean Hayes, Jonathan Groff e Neil Patrick Harris sostenendo che non fossero adatti a interpretare personaggi etero, perché essendo loro gay non sarebbero mai stati convincenti.
Il motivo per cui Setoodeh inserì Jonathan Groff nella sua ‘lista nera’ dipendeva dal fatto che il giovane attore, dopo aver lasciato il musical Spring Awakening e aver fatto coming out durante la National Equality March nel 2009, aveva ottenuto il ruolo di Jesse St. James, ovvero ragazzo etero, playboy e sicuro di sé.