Attenzione: non proseguire con la lettura se non hai ancora visto Mindhunter 2×07
C’è la burocrazia e poi c’è Holden Ford. Il modus operandi di un’organizzazione rigida e istituzionale, l’FBI, contro il visionario intuito di un profiler. Ma per contrastare questo nuovo tipo di criminale il manuale vecchio stampo non basta più. Occorre agire fuori dagli schemi partendo proprio da uno schema, o un pattern, come lo chiama Ford.
C’è il lavoro e poi c’è la vita privata, la famiglia. In mezzo, proprio in mezzo lì dove diventa difficile incidere su una componente piuttosto che l’altra, si trova Bill Tench. Lavoro e famiglia diventano due mondi inconciliabili, proprio perché divenuti estremamente simili, legati dal fil rouge di un crimine efferato propiziato da una mente disturbata.
Nelle due figure cardine di Mindhunter si annida il senso di un episodio nevrotico, adrenalinico e amaro.
Bill Tench e Holden Ford non sono due mondi contrapposti, non sono due facce della stessa medaglia. Ciò non di meno il loro percorso segue un andamento inversamente proporzionale. Laddove il primo appare più lucido, ugualmente geniale ma meno esuberante rispetto alla prima stagione, l’altro sembra totalmente in balia degli eventi. Scombussolato dai viaggi e dai problemi familiari, Bill è ad oggi incapace di agire senza essere condizionato dal suo tormento interiore. D’altra parte il Bill cupo, disilluso è una delle chiavi che più hanno colpito in questa seconda stagione (merito anche di uno straordinario Holt McHallany).
Si affida pertanto al manuale, allineandosi al modus operandi di un FBI troppo rigida per cogliere il momento socioculturale che attraversa quell’epoca. O anche solo per addentrarsi nella mente dei più efferati serial killer del tempo. Doveva diventare i paraocchi di Holden Ford, ma Bill Tench è diventato i paraocchi di se stesso. Questo diventa perciò un episodio in cui viene evidenziata tutta la frustrazione dei due protagonisti: Tench per l’incapacità di incidere su ogni aspetto della sua vita, Holden perché sente di non poter contare sul suo collega, ignaro com’è della sua situazione.
Emblematico l’arresto dell’unico sospettato per gli omicidi di Atlanta.
Tutte le evidenze portavano a quell’uomo, colpevole tuttavia soltanto di essersi masturbato vicino a uno dei luoghi del crimine. Ma, come dicevamo in apertura, questo particolare angolo della mente umana non può essere combattuto limitandosi a percorrere i binari giusti. Serve adottare la strategia opposta e, molto probabilmente, sarà proprio lì che andrà a parare la stagione.
In apparenza la logica dell’FBI e del comitato STOP è inoppugnabile: perché un nero dovrebbe uccidere una serie di bambini neri? Molto più facile pensare si tratti di omicidi di stampo razziale, perché no, proprio perpetrati da un’organizzazione che ha issato la bandiera del razzismo e ha ucciso in suo nome, come il KKK. Ma la logica “a pelle” cozza con il semplice trucchetto di Holden, che qualche episodio fa ha dimostrato quanto sia complicato per un bianco avvicinarsi a una comunità di neri passando inosservato.