In Mindhunter è interpretato da Christopher Livingston, che ha un’impressionante somiglianza con lui. Ma chi è Wayne Bertram Williams, il serial killer dietro agli omicidi di Atlanta e perno centrale nella nuova stagione di Mindhunter?
Nasce il 27 maggio 1958 e cresce in un piccolo sobborgo di nome Dixie Hills a poca distanza da Atlanta. I suoi genitori sono Homer e Faye Williams, insegnanti. Contrariamente a molti serial killer, la sua infanzia e adolescenza scorre tranquilla: si diploma alla Douglass High School e inizia a interessarsi alla radio e al giornalismo. Sviluppa una serie di amicizie nel mondo radiofonico e culla il sogno diventare un produttore musicale.
A soli 13 anni costruisce una stazione radio tutta sua, dalla quale trasmette dallo scantinato di casa.
Dotato di una discreta intelligenza, Wayne avrebbe potuto condurre una vita del tutto normale, ma la sua ossessione per le scene del crimine e per la cultura pop lo portano verso una cattiva strada. Investe tutti i soldi dei genitori in un progetto musicale che però non lo porta da nessuna parte.
Lasciamo il giovane Wayne alle prese con la sua passione per le radio e la musica e facciamo un salto temporale al 22 maggio 1981.
Una guardia notturna che sta sorvegliando la zona intorno al ponte di James Jackson Parkway sente un forte tonfo di qualcosa che cade nell’acqua, come se qualcuno avesse proprio gettato un oggetto di grandi dimensioni dal ponte. La prima automobile che viene avvistata, alle 3 del mattino, è quella di Wayne Williams. La guardia lo ferma e lo interroga, lui afferma di avere un appuntamento con una giovane cantante di nome Cheryl Johnson. Tuttavia, sia il nome della ragazza che l’indirizzo fornito si rivelano falsi.
Il 24 maggio, poi, il corpo del 27enne Nathaniel Cater che manca da casa da tre giorni viene scoperto nel fiume. L’autopsia stabilisce che è morto per asfissia. La polizia ritiene che sia stato proprio Wayne a uccidere e poi scaricare il poveretto nel fiume.
Williams soccombe a tre test del poligrafo e sul corpo di un’altra vittima, Jimmy Ray Payne, vengono rinvenuti capelli e fibre che coincidono con quelli ritrovati a casa del presunto killer.
Lui continua a proclamarsi innocente, ma il 21 giugno 1981 viene arrestato per gli omicidi Carter e Payne.
Durante il processo le prove rinvenute sono moltissime e, per quanto Wayne continui a gridare la propria innocenza, riesce a inimicarsi la giuria popolare con atteggiamenti aggressivi.
Il 27 febbraio viene dunque condannato all’ergastolo.
La storia di Wayne Williams potrebbe finire qui e la vicenda stessa sarebbe quella di un serial killer atipico.
Ma non va così e sul finire degli anni ’90, il carcerato chiede un riesame del processo che gli viene negato. Ci riprova nuovamente nel 2004, adducendo ipotesi di complotto che vedono coinvolto anche il Ku Klux Klan.
Nel corso degli anni Williams ha sempre sostenuto la propria innocenza, sostenendo che la polizia di Atlanta avesse insabbiato il coinvolgimento del KKK negli omicidi per evitare una guerra razziale che avrebbe sconvolto la città. Vero è che nel 1981 spariscono diversi ragazzini tra febbraio e marzo: sono 29, tutti di colore, tutti uccisi con svariate metodologie (bastoni, coltelli, strangolamento).
Ed è altrettanto vero che gli omicidi smettono di colpo quando Wayne Williams viene arrestato.
Tuttavia, dopo svariate indagini e coinvolgimenti di alcuni indiziati che ruotavano intorno all’ambiente razzista, la pista del Ku Klux Klan viene definitivamente archiviata. Gli inquirenti sono convinti che Wayne abbia irretito i ragazzini con la promessa di una carriera musicale (“Diventerai il nuovo Michael Jackson“) per poi ucciderli barbaramente.
La realtà dei fatti è che nessuno è mai stato formalmente incriminato per tutti quei macabri omicidi.
Esiste veramente una pista razziale dietro agli Atlanta Murders messi in scena da Mindhunter?
Fino a prova contraria, Williams è condannato per due omicidi, quelli di Cater e di Payne, ma rimane comunque indiziato (senza condanna) anche per tutti gli altri bambini scomparsi nel breve lasso di tempo della sua attività criminale.
Al momento sta scontando la propria condanna alla Telfair State Prison, lo scorso 20 novembre gli è stata negata la libertà e potrà richiederla nuovamente nel 2027.