Vi ricordate tutti di Una settimana da Dio? Avete davanti l’immagine di Morgan Freeman? Bene, preparatevi a fare posto a un Dio ancora più entusiasmante, perché Miracle Workers con i suoi personaggi vi coinvolgerà al punto tale che non potrete più farne a meno.
Trasmessa su Italia1 in seconda serata dopo Le Iene, la nuova serie tratta dal romanzo What in God’s Name di Simon Rich presenta un cast di prim’ordine , con Steve Buscemi nei panni di Dio, Daniel Radcliffe, Karan Soni, Geraldine Viswanathan e Lolly Adefope, rispettivamente, nei panni degli angeli Craig, Sanjay, Eliza e Rosie (qui un assaggio del cast in azione) .
La miniserie ha come protagonista un angelo, Craig, addetto alla gestione delle preghiere di tutti gli esseri umani. Apparentemente sembra essere un compito facile, almeno nelle idee di Eliza, nuova arrivata nel team angelico, che da subito si accorgerà delle innumerevoli difficoltà a combinare desideri umani particolari con i sottili e complicati equilibri dell’umanità intera.
La sfida lanciata da Dio di realizzare una preghiera d’amore in una settimana (pena la distruzione della Terra) risulterà assai ardua da compiere. Solo grazie allo sforzo congiunto di tutti e quattro gli angeli, si riuscirà a evitare il peggio.
La breve descrizione della trama non è sufficiente a rendere l’idea di quanto travolgente sia la serie. Gli episodi sono caratterizzati dalle azioni di Dio, che sembra essere un bambino capriccioso. In realtà, dietro questa apparente ilarità c’è una precisa concezione religiosa di stampo protestante, adattata per il pubblico meno avvezzo alle tematiche teologiche. L’idea di un Dio che dal nulla decide di distruggere la Terra (per far posto a un pianeta-ristorante) durante gli episodi ci fa ridere, ma in realtà cela proprio quella concezione di cui parliamo sopra e che vede Dio come un Essere assoluto il cui volere è giusto per il solo fatto di essere voluto da Lui stesso. Insomma, nulla è più giusto del volere divino e dunque, nel momento in cui decide di distruggere la Terra, questo volere sarà giusto in sé.
Qui, però, subentra il “conflitto” con i sentimenti umani e la misericordia divina.
I quattro angeli, affezionati alla Terra perché erano anch’essi umani, cercheranno di convincere Dio dell’a sua utilità e dell’importanza di preservare il genere umano, facendo leva sul sentimento più grande che biblicamente accomuna Dio e l’uomo: l’amore. Un’inconsapevole coppia di fidanzati, Sam (Jon Bass) e Laura (Sasha Compère), con la loro storia d’amore, saranno a loro insaputa i salvatori del pianeta.
Miracle Workers non è semplicemente una miniserie che ci fa sorridere per 20 minuti, ma dietro le risate ci offre la possibilità di riflettere su diverse tematiche fondamentali.
Il senso della vita, l’esistenza di Dio e come esso possa interagire con gli umani, il valore dei sentimenti e molto altro ancora fanno di Miracle Workers una fonte d’ispirazione.
Con questa serie, che in 7 episodi ci ha dato solo un assaggio di quello che potenzialmente è in grado di offrire, conosciamo un Daniel Radcliffe nuovo. Uscito definitivamente già da tempo dai panni di Harry Potter, Radcliffe si misura qui con un personaggio non facile da interpretare. Craig, in quanto angelo, è una via di mezzo tra il divino e l’umano, dunque deve calibrare le inclinazioni terrene con una visione celeste complessiva e distaccata rispetto alle contingenze materiali. Inoltre, dovrà riuscire a bilanciare il suo passato di uomo con l’attuale compito angelico. Questa combinazione emerge molto bene nella serie e il personaggio è sicuramente uno dei più riusciti, anche se per il ruolo che ricopre non risulterà essere travolgente ed esilarante come Dio (qui abbiamo parlato dei due co-protagonisti).
Quest’ultimo, invece, è il vero motore della serie. Steve Buscemi interpreta alla grande un personaggio che trasmette ilarità e sarcasmo. I dialoghi tra Dio e gli angeli e gli interventi divini direttamente sull’umanità, fanno letteralmente tenere la pancia dal ridere. Come non citare, ancora, le continue riunioni con il team angelico per spiegare le caratteristiche del nuovo pianeta-ristorante oppure l’episodio 4, nel quale Dio tenterà di reclutare un nuovo profeta?
Per comprendere appieno la portata di Miracle Workers non vi resta che accendere Mediaset Play e fare una full-immersion di due ore per guardare tutta la prima stagione.
Intanto vi lasciamo con una notizia positiva: Miracle Workers è stata rinnovata. L’ideatore Simon Rich ha dichiarato che lo stesso cast con gli stessi ruoli darà vita a una storia completamente nuova e travolgente. Inoltre, da breve miniserie con soli sette episodi, Miracle Workers diventerà una serie antologica. Pertanto, iniziate a familiarizzare da subito con il team celeste più travolgente delle serie tv, altrimenti non riuscirete a stargli dietro.