Conosciuto grazie a Misfits, interpretato da Robert Sheehan, Nathan Young è considerato uno dei personaggi più iconici dello show. Le sue battute erano esilaranti, il rapporto con gli altri disadattati complesso, ma chiaramente ricco d’affetto.
Può essere considerato un idiota, un irresponsabile, un ragazzino con la sindrome di Peter Pan un po’ troppo volgare: Nathan Young resterà in ogni caso uno di quei personaggi che ameremo per sempre.
Misfits è stata una Serie Tv che non ha fatto altro che regalarci forti emozioni, risate e colpi di scena (almeno con le prime due stagioni). E l’uscita di scena di Robert Sheehan ha provocato un tumulto generale, al punto da causare un calo progressivo dello show.
Parecchie sono le scene iconiche che ricordiamo ancora a memoria, come il discorso nell’ultima puntata della prima stagione, o quando si innamora perdutamente di Simon (Iwan Rheon).
Di scelte bizzarre ne ha fatte molte, di guai ne ha combinati troppi. Rivediamo quindi insieme le 6 cose più idiote fatte da Nathan Young in Misfits.
1) Non aver mai imparato il nome di Simon
È stata una delle poche ship/brotp nate da questo programma. Nathan e Simon. Simon e Nathan.
Un duo improponibile, un’amicizia sconfinata, adorabile e ridicola, simpatica e tenerissima.
Quando Nathan è morto per la prima volta, la disperazione degli spettatori era evidente: ogni blog, ogni piattaforma online si disperava per l’accaduto. L’episodio 1×06 è stato quello più ricco di emozioni in assoluto, dalla ribalta di un personaggio inizialmente sottovalutato sino alla sua perdita.
Abbiamo pianto nel vedere quel video ricordo che Simon regalò a Kelly: quel carattere un po’ isterico, l’atteggiamento volgare, una sensibilità nascosta (in fondo, molto in fondo), un coraggio illimitato. Grazie a quel gesto, il personaggio di Nathan assume nuove sfaccettature, facendoci sorridere e piangere al contempo.
Ma il rapporto tra Nathan e Simon è nato ancor prima della fine della stagione, sin dal primo episodio, quando l’appellativo “scopa-meloni” è diventato iconico, così come quello scambio di battute e insulti.
Nathan ha battezzato Simon come Barry. È divenuto il suo soprannome, e nonostante il tempo passasse, Simon era consapevole di quel loro “gioco”, di quel richiamo singolare, buffo e forse un po’ seccante.